Decreto Milleproroghe: le misure inserite nella legge di conversione e quelle fuori

Tommaso Gavi - Fisco

La legge di conversione del decreto Milleproroghe ha ottenuto il via libera da parte del Senato dopo passi in avanti e dietrofront che si sono susseguiti nel corso della settimana. Le misure inserite nel testo e quelle rimaste fuori

Decreto Milleproroghe: le misure inserite nella legge di conversione e quelle fuori

L’iter parlamentare della legge di conversione del decreto Milleproroghe ha caratterizzato la settimana compresa tra il 10 e il 16 febbraio 2025.

Tante le novità che si sono susseguite nel corso della settimana, con passi in avanti e dietrofront prima del via libera del 13 febbraio scorso da parte del Senato al testo.

Il testo passa alla Camera per l’approvazione finale entro il 25 febbraio prossimo. Sono diverse le misure che sono state inserite ma anche tante quelle che sono rimaste fuori.

Dal concordato preventivo biennale alle auto aziendali, passando per la rottamazione quinquies. Una panoramica sugli interventi che sono stati al centro del dibattito nel corso della settimana.

Decreto Milleproroghe: novità in arrivo per rottamazione quater e Transizione 5.0

È stato particolarmente tortuoso il percorso della legge di conversione del decreto Milleproroghe.

Dopo diverse discussioni in Commissione Affari costituzionali del Senato, il 13 febbraio scorso è arrivato il via libera da parte dell’Aula. Per l’approvazione definitiva si dovrà attendere il voto della Camera sul testo anche se sembra difficile che vengano approvate modifiche al testo che necessiterebbe in quel caso di tornare al Senato.

Il testo approvato al Senato dovrebbe diventare definitivo, al netto di sorprese, e rappresenta il punto di caduta del confronto sulle diverse misure.

Tra le misure che sono entrate nel DL Milleproroghe ci sono quelle che riguardano la rottamazione quater: è stata prevista la riapertura per i decaduti dalla definizione agevolata, che però dovranno presentare nuovamente domanda entro il prossimo 30 aprile.

L’istanza potrà essere inviata in caso di mancato pagamento delle rate entro il 31 dicembre 2024. Bisognerà prestare particolare attenzione alla rata in scadenza a fine mese, che potrà essere pagata entro il 5 marzo grazie al canonico termine di tolleranza di cinque giorni.

È entrata nel testo della legge di conversione anche la misura relativa a Transizione 5.0.

Viene allargato il perimetro degli investimenti ammissibili al credito d’imposta anche agli investimenti effettuati prima della comunicazione preventiva, a patto che siano avviati dal 1° gennaio 2024.

Una misura che rende lievemente più appetibile una misura che ha avuto un avvio a rilento e non è ancora riuscita a rispondere alle aspettative delle imprese.

Probabilmente il nuovo intervento non invertirà la tendenza ma verrà incontro almeno ai soggetti che hanno realizzato investimenti agevolabili nel periodo indicato.

Decreto Milleproroghe: cambia il calendario fiscale

Dopo diversi tira e molla, l’intervento per ampliare la finestra di adesione al concordato preventivo non è stata inserita nel testo.

Sono rimaste però le modifiche al calendario fiscale, che porteranno a un avvio posticipato della messa a disposizione della dichiarazione dei redditi.

Gli spostamenti in avanti di date, però, sono tutti favorevoli al Fisco.

L’emendamento approvato ha ridefinito le scadenze per avvio della stagione dichiarativa e il nuovo calendario prevede un avvio ritardato di alcune settimane.

Nello specifico:

  • per l’anno 2025, i termini per l’approvazione e la disponibilità in formato elettronico dei modelli di dichiarazione dei redditi e IRAP slittano al 17 marzo, rispetto al termine ordinario del 28 febbraio;
  • per l’anno 2025, la data a partire dalla quale possono essere presentate le dichiarazioni dei redditi e IRAP è rinviata al 30 aprile 2025, rispetto alla data del 15 aprile prevista nell’ambito della riforma fiscale;
  • per l’anno 2025, i programmi informatici per la compilazione degli ISA e per l’invio dei dati per l’elaborazione della proposta di concordato sono resi disponibili entro il 30 aprile, e non entro la data ordinaria del 15 aprile.

Di seguito una tabella riassuntiva che richiama la rimodulazione della tabella di marcia delle scadenze fiscali.

ScadenzaPrimaDopo
Data ultima per il Fisco per la messa a disposizione dei programmi per l’adesione al concordato e per la compilazione degli ISA 15 aprile 30 aprile 2025
Data di pubblicazione dei modelli definitivi di dichiarazione dei redditi 28 febbraio 17 marzo 2025
Data a partire dalla quale sarà possibile presentare la dichiarazione dei redditi 15 aprile 30 aprile 2025

Al netto dei rinvii per il Fisco, però, al momento le date per i contribuenti restano le stesse, sia per la presentazione della dichiarazione dei redditi che per l’adesione al concordato preventivo biennale.

Decreto Milleproroghe: cosa è rimasto fuori dalla legge di conversione del decreto

Alle misure che sono state inserite all’interno della legge di conversione del decreto Milleproroghe si affiancano diverse assenze.

Tra queste quella della rottamazione quinquies che, nonostante gli emendamenti presentati, non ha trovato spazio nel testo.

Non è però l’unica assenza. Come anticipato, non è stata inserita neppure la misura che prevedeva termini più ampi per l’adesione al concordato preventivo biennale.

La data prevista per il rinvio era stata indicata al 30 settembre ma per l’adesione resterà invece fissa la scadenza del 31 luglio 2025.

Un’altra misura esclusa dalla legge di conversione del decreto Milleproroghe è quella di salvaguardia delle auto aziendali. L’intervento mirava a tutelare quanti hanno firmato un contratto per l’uso promiscuo del veicolo aziendale entro il 31 dicembre 2024 ma hanno effettivamente ricevuto il veicolo con immatricolazione nel 2025.

Per tali soggetti si applicheranno le nuove regole stabilite dalla Legge di Bilancio 2025, in vigore a partire dallo scorso 1° gennaio, che avvantaggiano i veicoli elettrici e ibridi plug in a discapito di quelli a benzina e diesel.

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