Ancora il concordato preventivo biennale a caratterizzare la settimana dal 17 al 23 giugno: arrivano le conferme sulle date ma anche le anticipazioni su cause di esclusione. Novità anche per l'adempimento collaborativo, con l'annullamento delle sanzioni anche per il pregresso
La settimana dal 17 al 23 giugno 2024 è stata caratterizzata da diverse novità.
Protagonista il concordato preventivo biennale, con l’approvazione del 20 giugno scorso in via preliminare del decreto “correttivo” da parte del Consiglio dei Ministri.
Arrivano le conferme delle modifiche al calendario ma anche le anticipazioni sulle cause di esclusione.
Lo stesso decreto interviene anche sull’adempimento collaborativo, che avrà sanzioni azzerate anche per il pregresso.
La settimana è segnata anche da un “blocco”: quello delle ricevute per l’utilizzo del credito d’imposta Transizione 4.0. Dall’Agenzia delle Entrate sono arrivate anche le precisazioni sul bonus prima casa per giovani under 36 e sui criteri per i controlli al modello 730/2024.
Novità anche dall’INPS, con il calendario dei pagamenti dell’assegno unico.
Concordato preventivo biennale e adempimento collaborativo: le novità del decreto correttivo
Il 20 giugno scorso il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, il cosiddetto “decreto correttivo”.
Il provvedimento contiene importanti misure soprattutto relative al concordato preventivo biennale e all’adempimento collaborativo.
Sul patto tra Fisco e Partite IVA, a poco meno di una settimana dall’avvio delle procedure di adesione, arrivano le prime conferme.
Per i forfettari l’invio dei dati tramite il quadro LM del modello Redditi partirà dal 15 luglio 2024.
Lo spostamento in avanti porta alla modifica della scadenza per l’adesione, che passerà dal 15 al 31 ottobre prossimo. Slitterà quindi anche il termine ultimo per la possibilità di invio della dichiarazione dei redditi.
Arriva inoltre la conferma sulla possibilità di versare il saldo e il primo acconto delle imposte con maggiorazione dello 0,40 per cento entro il prossimo 30 agosto.
Alle conferme, però, si affiancano le anticipazioni. Ad esempio quelle sulle cause di esclusione.
Saranno esclusi dal concordato i soggetti che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile superiori al 40 per cento del reddito derivante dall’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni.
Blocco anche per le partite IVA in regime forfettario con adesione nel 2024. L’esclusione sarà prevista anche società ed enti, nel caso in cui nell’anno in corso siano effettuate operazioni di fusione, scissione, conferimento.
Fuori anche le società di persone e associazioni interessate da modifiche alla compagine sociale.
La partenza dello strumento studiato dal governo è a rilento, bisognerà attendere per vedere se riscuoterà successo.
La partita del miglioramento del rapporto tra Fisco e contribuente passa anche dall’adempimento collaborativo. Due sono, in questo caso, le principali novità:
- l’eliminazione delle sanzioni anche sul pregresso, ossia per i periodi d’imposta precedenti all’ingresso nel regime;
- l’eliminazione della notizia di reato, in ambito penale.
Due modifiche che mirano a incentivare il regime per intervenire ex-ante sui rischi fiscali dei contribuenti. Anche in questo caso si dovrà attendere i numeri sulle adesioni, una volta che le novità saranno entrate in vigore.
Dal blocco alle ricevute dei crediti Transizione 4.0 alle istruzioni sul bonus prima casa under 36
Un pieno di novità da parte dell’Agenzia delle Entrate nella settimana compresa tra il 17 e il 23 giugno 2024.
La prima riguarda la sospensione di 30 giorni per le ricevute di pagamento relative alle compensazioni del credito d’imposta 4.0, a partire dallo scorso 17 giugno.
Il ritardo è legato ai tempi tecnici per l’elaborazione da parte del GSE, il gestore dei servizi energetici, delle comunicazioni già trasmesse dalle imprese.
Per evitare lo scarto dei modelli l’Amministrazione finanziaria ha bloccato l’invio, così da poter recuperare i dati provenienti dal GSE. Il blocco è l’ultimo di una serie di ritardi e rallentamenti legato al credito d’imposta.
Dopo l’introduzione dell’obbligo di comunicazione degli importi all’Agenzia delle Entrate da parte delle imprese, il processo ha subito uno “stop” di alcuni mesi, prima dell’adozione del decreto attuativo della misura.
Il percorso a ostacoli non è finito, a discapito della possibilità di recupero da parte delle aziende di parte degli investimenti sostenuti, con ripercussioni anche sulla liquidità.
Si “sblocca”, invece, il bonus casa per giovani under 36. Con la circolare numero 14 del 18 giugno sono state fornite le istruzioni per l’ottenimento del credito d’imposta, per i contribuenti che hanno stipulato il preliminare di vendita entro il 31 dicembre 2023 e il rogito tra il 1° gennaio e il 29 febbraio 2024.
Un altro documento di prassi, il provvedimento del 17 giugno, ha invece approvato i criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza dei dati delle certificazioni uniche e delle dichiarazioni dei redditi rispetto a quelli comunicati da enti esterni.
I controlli saranno effettuati anche in caso di rimborsi di importo superiore a 4.000 euro, con ritardi negli accrediti delle somme.
Dall’INPS il calendario dei pagamenti dell’assegno unico
Tra le novità “non fiscali” che hanno caratterizzato la settimana c’è la pubblicazione del calendario dei prossimi appuntamenti con gli accrediti dell’assegno unico.
L’INPS ha reso nota la tabella di marcia delle date di accredito da luglio a dicembre 2024, nel messaggio del 20 giugno scorso.
I pagamenti arriveranno, come di consueto, intorno alla metà del mese.
Di seguito la tabella riassuntiva con il calendario completo.
Mensilità | Date di pagamento dell’AUU |
---|---|
luglio 2024 | 17, 18 e 19 |
agosto 2024 | 16, 19 e 20 |
settembre2024 | 17, 18 e 19 |
ottobre 2024 | 16, 17 e 18 |
novembre 2024 | 18, 19 e 20 |
dicembre 2024 | 17, 18 e 19 |
Le date devono essere prese in considerazione in caso di pagamenti per gli assegni che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente.
Per i soggetti che ricevono la prima mensilità della prestazione o importi oggetto di conguaglio sono previste date diverse.
Intanto, per chi non ha ancora aggiornato l’ISEE c’è tempo fino al prossimo 30 giugno per evitare di perdere gli arretrati.
Anche quella dal 17 al 23 giugno è stata una settimana ricca di novità, in attesa della prossima che porterà alla fine del mese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concordato preventivo biennale: dalla conferma delle scadenze alle cause di esclusione