Possibile rinvio in arrivo per il pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi? La novità è tra gli emendamenti al Decreto fiscale 2025
La scadenza del 30 novembre, per il pagamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi, potrebbe essere rinviata.
È una delle novità inserita tra gli emendamenti al Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025.
Il DL n. 155/2024 è in fase di discussione in Commissione Bilancio del Senato e dovrà essere convertito entro il 18 dicembre 2024.
Imposte sui redditi: possibile rinvio del secondo acconto al 16 gennaio 2025
Tra gli emendamenti al testo del DL n. 155/2024, il cosiddetto Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2025, è inserita una misura per spostare in avanti la scadenza per il pagamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi attualmente in calendario il 30 novembre.
La misura modificherebbe il testo che attualmente è in discussione presso la Commissione Bilancio del Senato.
Ieri, 6 novembre, è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. L’iter della legge di conversione del decreto dovrà invece concludersi entro il 18 dicembre.
L’emendamento prevede il rinvio esclusivamente per i titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro.
La scadenza sarebbe rinviata al 16 gennaio 2025. Il nuovo termine interesserebbe anche il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Imposte sui redditi: in arrivo anche la possibilità di pagamento a rate del secondo acconto?
La proroga che potrebbe riguardare il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, per determinati soggetti nel rispetto del requisito di ricavi e compensi, potrebbe ricalcare quella già prevista per lo scorso anno.
La possibilità di accedere alla proroga dei versamenti del secondo acconto di IRPEF, IRES, IRAP e delle imposte sostitutive dovute si affiancherebbe alla possibilità di rateizzazione.
Il pagamento a rate potrebbe essere suddiviso in un massimo di cinque quote mensili, da pagare il 16 di ciascun mese da gennaio a maggio.
La possibilità di scegliere la rateazione sarebbe prevista esclusivamente per i soggetti che rispettano il requisito di ricavi o compensi fino a 170.000 euro.
Sulle rate successive a quella del 16 gennaio 2025 dovranno essere corrisposti anche gli interessi.
Per l’ufficialità sulle misure si dovrà attendere l’approvazione finale del testo della legge di conversione del Decreto fiscale.
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