Un milione di partite IVA che applicano gli ISA dichiara redditi fino a 15.000 euro. Un terzo dei soggetti ha redditi negativi. La fotografia di Sogei in audizione presso la Commissione Anagrafe tributaria della Camera
Sono circa 1 milione le partite IVA che aderiscono agli ISA e che dichiarano redditi fino a 15.000 euro. Di queste, circa un terzo ha redditi negativi.
I dati sono stati forniti dall’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, nel corso dell’audizione che si è svolta presso la Commissione Anagrafe tributaria della Camera il 7 febbraio 2024.
Nel complesso, nell’anno 2023, sono state cessate d’ufficio circa 2.300 imprese, grazie alle azioni di contrasto all’utilizzo delle false partite IVA “apri e chiudi”.
Controlli partite IVA: 1 milione con redditi fino a 15.000 euro
Nel corso dell’audizione che si è svolta nella mattinata del 7 febbraio scorso, presso la Commissione Anagrafe tributaria della Camera, sono intervenuti i rappresentanti di Sogei, il partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate.
Durante l’audizione sono stati forniti dati in merito alle partite IVA che applicano gli ISA e alle rispettive fasce di reddito dichiarato.
Assente il presidente di Sogei, Paolo Savini, hanno partecipato all’appuntamento l’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, il direttore soluzioni servizi Finanza della Sogei Maurizio Verginelli, funzionario delle relazioni istituzionali comunicazioni.
Nella sua relazione Cristiano Cannarsa ha richiamato la storia e l’evoluzione della Sogei, soffermandosi anche sul network gestito. Nel complesso, come riferito da Cristiano Cannarsa:
- la gestione di Entratel riguarda circa 347.000 utenti, operatori che immettono dati nel sistema fiscale, principalmente commercialisti, per un totale di circa 46 milioni di trasmissioni all’anno;
- gli utenti che accedono a FiscoOnline sono circa 6,5 milioni.
Sogei è stata definita dal proprio amministratore delegato come “una specie di agenzia del dato” e, grazie anche alla collaborazione gli impiegati di SOSE, dopo la fusione, è in grado di fornire una fotografia fiscale sulle partite IVA.
I dati si sono concentrati principalmente sui soggetti che applicano gli ISA, le cosiddette “pagelle fiscali”, anche alla luce dello sviluppo e implementazione del software per l’adesione al concordato preventivo biennale.
Nel complesso la platea contava circa 2.418.000 soggetti nell’anno 2020 e 2021 e 2.730.000 nel 2022.
Circa un 1 milione di soggetti, ovvero il 37 per cento, è risultato con redditi inferiori a 15.000 euro.
All’interno di tali redditi sono stati considerati anche i redditi negativi, che interessano circa un terzo dei soggetti indicati, i quali quindi non contribuiscono al reddito erariale.
In merito l’amministratore delegato di Sogei ha spiegato quanto di seguito riportato:
“In alcuni casi si notano anche delle anomalie se andiamo a fare un’analisi per addetti, nel senso che quando le aziende, le partite IVA hanno, nello svolgimento della loro attività un numero di addetti che può essere 2, 3 fino a crescere, e si nota che il reddito della partita IVA è di 15.000 euro. La domanda è: ma è possibile che l’imprenditore abbia un reddito più basso di un dipendente?”
Cristiano Cannarsa ha inoltre sottolineato le possibilità di misurazione attraverso i dati e le capacità di analisi di Sogei, mettendo in evidenza la necessità di incrementare gradualmente e supportare anche le imprese a maturare sotto il profilo fiscale e a migliorare la compliance.
Nel complesso il 55 per cento delle partite IVA che applicano gli ISA ha un voto inferiore all’8.
Controlli partite IVA: cessate 2.300 imprese nel 2023
Numero di tutt’altro ordine di grandezza è invece quello relativo alle partite IVA cessate d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate, nell’ambito dell’attività di contrasto all’utilizzo per fini illeciti.
Mel corso dell’evento “Risultati raggiunti nel 2023 e prospettive future dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate - Riscossione”, che si è svolto il 5 febbraio 2024, sono stati presentati anche i dati relativi allo scorso anno.
Sono circa 2.300 le imprese cessate d’ufficio a seguito delle azioni di contrasto all’utilizzo delle partite IVA false “apri e chiudi”.
La misura è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per arginare le attività che richiedono l’apertura della partita IVA ma cessano la stessa attività prima di versare le imposte dovute.
Il trend è stato pressoché costante per lo scorso anno: i primi dati forniti e aggiornati a luglio 2023 registravano 1221 chiusure.
Intanto proseguono le attività di contrasto all’evasione da parte dell’Agenzia delle Entrate che, grazie anche all’impulso della digitalizzazione, hanno permesso il recupero di 24,7 miliardi di euro nell’anno 2023.
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