Le chiusure delle partite IVA apri e chiudi, a partire dal 1° gennaio e fino al 31 luglio 2023, ammontano a 1221. Nel complesso Lombardia e Lazio raggiungono il 50 per cento del totale, rispettivamente con 359 e 254 provvedimenti di chiusura d'ufficio. I dati forniti dall'Agenzia delle Entrate
Sono 1221 le partite IVA chiuse d’ufficio, in applicazione della norma contro le “partite IVA apri e chiudi”, stabilita nella Legge di Bilancio 2023.
I dati sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con il comunicato stampa del 18 agosto scorso e sono aggiornati al 31 luglio 2023.
La metà delle chiusure ha interessato le regioni di Lombardia e Lazio, rispettivamente 359 e 254 chiusure che rappresentano nel complesso il 50 per cento dei provvedimenti di cessazione d’ufficio.
Sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate anche altre 500 partite IVA, con anomalie sotto il profilo soggettivo, le quali hanno realizzato operazioni economiche per oltre 2 miliardi di euro.
Partite IVA apri e chiudi, i dati delle Entrate sulle chiusure: la metà tra Lombardia e Lazio
Tra le misure di contrasto all’evasione inserite nella Legge di Bilancio 2023 c’è l’intervento per contrastare il fenomeno delle “partite IVA apri e chiudi.”
Sono le partite IVA collegate ad attività che ne richiedono l’apertura, che però cessano la stessa attività prima di versare le imposte dovute. Successivamente le stesse attività fanno perdere le proprie tracce per riproporre la stessa dinamica iniziale e continuare a “evadere le tasse”.
Per limitare al massimo tale fenomeno la scorsa Manovra ha previsto un intervento basato su tre azioni, e con l’esclusione della responsabilità dei professionisti:
- l’intensificazione dei controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- una sanzione di 3.000 euro per chi viola la legge;
- stipula di una fideiussione di almeno 50.000 euro, per tre anni, necessaria per l’eventuale riapertura.
I criteri e le modalità di controllo per le nuove aperture sono state stabilite dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 17 maggio 2023.
La valutazione si basa principalmente sui seguenti elementi di rischio:
- quelli riconducibili al titolare della ditta individuale, al lavoratore autonomo o al rappresentante legale di società, associazione o ente, con o senza personalità giuridica;
- quelli che riguardano la tipologia e le modalità di svolgimento dell’attività, rispetto ad anomalie economico-contabili nell’esercizio della stessa, strumentali a gravi o sistematiche condotte evasive;
- quelli relativi alla posizione fiscale del soggetto titolare della partita IVA, per il quale emergano gravi o sistematiche violazioni delle norme tributarie.
Con il comunicato stampa del 18 agosto 2023, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i primi dati sui provvedimenti di cessazione d’ufficio.
Al 31 luglio 2023 nel complesso le chiusure sono state 1221, la maggioranza delle quali sono relative a partite IVA delle regioni Lombardia e Lazio, che insieme raggiungono la metà delle chiusure.
- Agenzia delle Entrate - Comunicato stampa del 18 agosto 2023
- Dati sulle chiusure delle «Partite IVA apri e chiudi», aggiornati al 31 luglio 2023.
Nel complesso le tre regioni maggiormente interessate dai provvedimenti dell’Amministrazione finanziaria sono state:
- la Lombardia, con 359 chiusure, ovvero il 29 per cento del totale;
- il Lazio, con 254 chiusure, ossia il 21 per cento del totale;
- la Campania, con 166 chiusure, ovvero il 14 per cento del totale.
Partite IVA apri e chiudi, gli altri soggetti sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate
A completamento del quadro fornito, il comunicato stampa dell’Amministrazione finanziaria fa sapere che tra Toscana e Veneto sono stati adottati 105 provvedimenti di chiusura per ciascuna regione.
In tutte le altre regioni rimanenti, le chiusure sono state 232. Nella tabella seguente sono riportati i dati suddivisi su base regionale delle cessazioni delle partite IVA trasmesse dal 1° gennaio 2023.
Regione | Numero di chiusure |
---|---|
Lombardia | 359 |
Lazio | 254 |
Campania | 166 |
Toscana | 105 |
Veneto | 105 |
Liguria | 38 |
Sicilia | 35 |
Emilia Romagna | 35 |
Abruzzo | 28 |
Friuli Venezia Giulia | 22 |
Molise | 19 |
Puglia | 19 |
Piemonte | 18 |
Marche | 4 |
Calabria | 4 |
Sardegna | 3 |
Umbria | 3 |
Provincia autonoma di Trento | 3 |
Basilicata | 1 |
Oltre alle chiusure già adottate, l’Agenzia delle Entrate ha elaborato un’ulteriore lista di oltre 500 Partite IVA, aperte tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022.
Per tali partite IVA sono in corso approfondimenti: le stesse risultano caratterizzate da anomalie sotto il profilo soggettivo e operazioni economiche che nel complesso si attestano sugli oltre 2 miliardi di euro.
La nuova lista è stata ottenuta grazie alle analisi svolte dalle strutture antifrode dell’Amministrazione finanziaria, sulla base delle nuove norme e con l’ausilio di un nuovo e specifico applicativo informatico.
Grazie alla nuova tecnologia, che ha già permesso di ottenere un record di recupero dell’evasione dell’anno 2022, il contrasto a tali fenomeni può essere proseguito con azioni sempre più efficaci.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA apri e chiudi, i dati delle Entrate sulle chiusure: la metà tra Lombardia e Lazio