Verso la proroga del secondo acconto delle imposte sui redditi al 16 gennaio 2025, con possibilità di rateizzazione ed estensione anche ai contributi INPS. L'emendamento al DL Fiscale sarà approvato oggi o martedì in Senato: a dichiararlo l'Onorevole Alberto Gusmeroli
Partite IVA, secondo acconto verso la proroga.
La scadenza del 30 novembre, già automaticamente differita a lunedì 2 dicembre cadendo di sabato, va verso un rinvio secondo il modello già adottato lo scorso anno.
Un emendamento al DL Fiscale propone la proroga al 16 gennaio 2025 e, in parallelo, la possibilità di rateizzazione in un massimo di cinque quote. Novità che, se approvata, si applicherà anche ai contributi INPS.
Dalla rottamazione cartelle 2025 alla proroga del secondo acconto: Informazione Fiscale ha intervistato Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera e responsabile Fisco della Lega.
Partite IVA, proroga del secondo acconto al 2025: le novità in arrivo
L’emendamento della Lega “oggi o martedì verrà approvato al Senato”. A dichiararlo ai microfoni di Informazione Fiscale è stato Alberto Gusmeroli, Deputato della Lega e “padre” della norma che già lo scorso anno ha consentito alle partite IVA minori di rinviare il pagamento del secondo acconto.
“Sono moderatamente ottimista, perché serve a tante piccole e medie imprese, artigiani, commercianti e liberi professionisti pagare le imposte rateizzate, non fare prestiti in banca e non subire sanzioni e interessi se non si riesce a pagare.”
Un ottimismo sul quale si attendono però conferme.
Sono in particolare due gli emendamenti in discussione in Commissione Bilancio del Senato che affrontano la questione della proroga del secondo acconto delle imposte, che si differenziano sul fronte della platea dei potenziali destinatari.
C’è la proposta di prorogare la scadenza del 2 dicembre per tutti, con rateizzazione fino a giugno 2025 e, in parallelo, la richiesta di rinviare l’appuntamento con il secondo acconto riprendendo il modello già adottato lo scorso anno. Ed è quest’ultima la novità che, stando agli ultimi sviluppi, potrebbe trovare l’ok della Commissione.
A beneficiarne sarebbero le partite IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro, nei confronti delle quali verrebbe consentita la possibilità di pagare il secondo acconto di novembre entro il 16 gennaio 2025 e, in parallelo, di dilazionare il conto dovuto.
La seconda quota di acconto potrebbe quindi essere rateizzata dal 16 gennaio al 16 maggio, per un totale di 5 rate. Un modello che lo scorso anno, secondo quanto evidenziato dal MEF, è stato adottato da 276.277 partite IVA, per un totale di 600 milioni di euro di versamenti differiti e rateizzati.
Rispetto alla scorsa annualità però la proroga e la contestuale rateazione si applicherebbero anche ai contributi INPS e INAIL.
Proroga del secondo acconto al 16 gennaio 2025, l’apertura di Giorgetti e l’attesa di conferme
La questione del rinvio della scadenza del secondo acconto è stata al centro dell’attenzione già la scorsa settimana, dopo l’apertura da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time che si è svolto alla Camera lo scorso 13 novembre.
Il ministro Giorgetti aveva spiegato che la decisione verrà presa “in tempi coerenti per le opportune decisioni da parte dei soggetti interessati”.
L’avvio dell’esame degli emendamenti al DL Fiscale sarà quindi decisivo per quanti sono chiamati alla cassa a fine mese, o per meglio dire all’inizio del mese successivo.
Sul fronte delle coperture, non sembrano esserci ragioni per escludere il rinvio della scadenza, considerando anche che non si tratta di mancati incassi per lo Stato ma solo di un ritardo nell’ottenimento delle somme. In ogni caso, si attendono conferme, ormai a strettissimo giro.
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