Dal rifinanziamento dell’Ape Sociale alle novità per chi aderisce al concordato preventivo biennale: cosa prevede il nuovo Decreto Fiscale 2025? Molte le novità proposte negli emendamenti presentati al DDL di conversione
Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2025 con “Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali”, entra nel vivo l’iter di conversione in legge.
Nel DL n. 155/2024 trova spazio il rifinanziamento dell’Ape Sociale con lo stanziamento di 110 milioni dal 2025 al 2028 e l’incremento del fondo per il pagamento degli straordinari del personale di Polizia e Vigili del fuoco.
Novità anche in materia di concordato preventivo biennale con l’applicazione del ravvedimento speciale ai titolari di partita IVA che nel 2020 e 2021 non hanno applicato gli ISA per via del Covid.
Previsti anche il rifinanziamento per il servizio civile universale e modifiche al credito d’imposta ZES.
Negli oltre 300 emendamenti al DDL di conversione presentati in Senato c’è la proposta di una nuova rottamazione e per il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi.
Decreto Fiscale 2025: le novità in Gazzetta Ufficiale e nel DDL di conversione
- Ape Sociale: conferma per il 2025 e rifinanziamento
- Concordato preventivo biennale: le novità sul ravvedimento speciale
- Modifiche al credito d’imposta ZES
- Straordinari per il personale di Polizia e Vigili del Fuoco
- Misure in materia di PNRR
- Dalla rottamazione al rinvio delle imposte sui redditi: le novità negli emendamenti al DDL di conversione
Ape Sociale: conferma per il 2025 e rifinanziamento
In tema di previdenza, nel 2025 saranno confermate le misure già in vigore quest’anno e introdotte dalla Manovra 2024.
Il DDL Bilancio 2025, infatti, prevede l’applicazione di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale anche per il prossimo anno. L’accesso agli strumenti di pensionamento anticipato sarà regolato dagli stessi requisiti previsti attualmente.
Novità in tema di pensioni arrivano anche dal Decreto Fiscale: è qui infatti che il Governo ha previsto lo stanziamento dei fondi per il rifinanziamento dell’Ape Sociale, il trattamento di anticipo pensionistico per lavoratori che svolgono mansioni gravose, invalidi civili, caregivers e disoccupati.
Come si legge all’articolo 2 del DL n. 155/2024, l’autorizzazione di spesa relativa all’indennità Ape Sociale è incrementata di:
- 20 milioni di euro per il 2025;
- 30 milioni di euro per il 2026;
- 50 milioni di euro per il 2027;
- 10 milioni di euro per il 2028.
Si ricorda che dal 2024, l’età minima per poter accedere al trattamento è salita a 63 anni e 5 mesi.
Concordato preventivo biennale: le novità sul ravvedimento speciale
L’applicazione del ravvedimento speciale viene estesa anche ai titolari di partita IVA che, per le annualità 2018 e 2022, non hanno applicato gli ISA per via della presenza di una delle cause di esclusione previste in relazione alla pandemia Covid.
Una nuova modifica in corsa al regime dell’imposta sostitutiva introdotta per le partite IVA che entro il 31 ottobre aderiranno al concordato preventivo biennale, versando una flat tax agevolata e su una base imponibile ridotta.
Modifiche al credito d’imposta ZES
Le disposizioni fiscali introdotte dal nuovo decreto legge riguardano anche il credito d’imposta ZES.
L’articolo 8 del DL n. 155/2024 introduce alcune modifiche all’articolo 1 del decreto legge n. 113/2024 per cui nella comunicazione integrativa possono essere
indicati anche investimenti realizzati nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024, in aggiunta a quelli che già risultano dalla comunicazione presentata oppure di importo superiore rispetto a quello risultante da detta comunicazione.
Assieme alla comunicazione va indicato anche l’ammontare del maggior credito d’imposta maturato e la documentazione probatoria.
Inoltre, il DL precisa che, nel caso in cui il credito d’imposta fruibile sia pari al limite massimo, l’ammontare massimo del credito residuo fruibile da ciascun beneficiario in relazione agli ulteriori o maggiori investimenti realizzati sarà determinato da un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Straordinari per il personale di Polizia e Vigili del Fuoco
Il Decreto Fiscale contiene anche misure volte a garantire, tra l’altro, le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
A tale proposito, vengono aumentate le risorse da destinare al fondo per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per il 2024, lo stanziamento viene incrementato di 100 milioni di euro rispetto all’ammontare previsto dalla legislazione vigente.
Rifinanziamento da 3 milioni di euro anche per il “Fondo unico nazionale per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato”.
L’incremento è destinato alla retribuzione di posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici.
Misure in materia di PNRR
In materia di PNRR, si legge nel comunicato, il Decreto Fiscale introduce una serie di misure urgenti per rafforzare le misure già previste per la riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni agli operatori economici (Missione M1C1-72-bis).
In particolare, si introduce l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di adottare, ogni anno, un piano dei flussi di cassa.
Questo deve contenere un cronoprogramma dei pagamenti e degli incassi relativi all’esercizio di riferimento, sulla base di modelli elaborati dal Ministero dell’Economia.
Per consentire alle amministrazioni centrali titolari di misure del PNRR di poter avere la disponibilità delle risorse necessarie per i trasferimenti in favore dei soggetti attuatori degli interventi, il MEF anticiperà tali trasferimenti a carico delle risorse del Fondo Next generation Eu – Italia entro 15 giorni dalle richieste inviate dalle amministrazioni attraverso il sistema informatico ReGis. Tali richieste devono attestare, in particolare, l’esigenza di liquidità per far fronte alle erogazioni in favore dei soggetti attuatori degli interventi del PNRR. Il MEF potrà effettuare anticipazioni di cassa nei limiti delle disponibilità esistenti.
Il Decreto Fiscale dispone anche 3 rifinanziamenti:
- per la gestione dell’infrastruttura ferroviaria nazionale;
- il contratto di programma RFI;
- il servizio civile universale.
Incrementa, infine, le risorse per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi e riconosce un contributo alle autonomie territoriali.
Dalla rottamazione al rinvio delle imposte sui redditi: le novità negli emendamenti al DDL di conversione
Il decreto fiscale ha cominciato l’iter di conversione in legge e sono più di 300 gli emendamenti presentati in Commissione Bilancio del Senato.
Tra questi anche la possibilità di una nuova rottamazione delle cartelle per il 2025. Si tratterebbe di una versione quinquies della definizione agevolata per le cartelle esattoriali affidate dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, cioè quelle rimaste escluse dalla precedente rottamazione.
In campo c’è anche la possibile riapertura dei termini per chi non ha pagato le rate della definizione agevolata in corso ed è quindi decaduto dall’agevolazione.
Altri emendamenti poi prevedono il possibile rinvio per il pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, attualmente fissato al 30 novembre.
La scadenza sarebbe rinviata al 16 gennaio 2025 per i titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. Il nuovo termine interesserebbe anche il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Per l’ufficialità sulle misure si dovrà attendere l’approvazione finale del testo della legge di conversione del Decreto Fiscale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Fiscale 2025: le novità in Gazzetta Ufficiale e nel DDL di conversione