Decreto Fiscale 2025: le novità del testo convertito in legge

Cosa prevede il nuovo Decreto Fiscale 2025? Molte le novità che arrivano dal testo di conversione in legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Decreto Fiscale 2025: le novità del testo convertito in legge

Si conclude l’iter di conversione in legge del Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2025: dopo il via libera del Parlamento il testo sbarca sulla Gazzetta Ufficiale.

Sono diverse le novità previste dal DL n. 155/2024 e dalla legge di conversione, dal rifinanziamento dell’Ape Sociale al concordato preventivo biennale.

Nel testo della legge c’è anche il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi, per il quale era già arrivata l’ufficialità, e l’ampliamento della platea di beneficiari del bonus Natale.

Non c’è spazio, invece, per la rottamazione quinquies e la conferma dello sconto sul pagamento del canone Rai.

Ape Sociale: conferma per il 2025 e rifinanziamento

In tema di previdenza, nel 2025 saranno confermate le misure già in vigore quest’anno e introdotte dalla Manovra 2024.

Il DDL Bilancio 2025, infatti, prevede l’applicazione di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale anche per il prossimo anno. L’accesso agli strumenti di pensionamento anticipato sarà regolato dagli stessi requisiti previsti attualmente.

Novità in tema di pensioni arrivano anche dal Decreto Fiscale: è qui infatti che il Governo ha previsto lo stanziamento dei fondi per il rifinanziamento dell’Ape Sociale, il trattamento di anticipo pensionistico per lavoratori che svolgono mansioni gravose, invalidi civili, caregivers e disoccupati.

Come si legge all’articolo 2 del DL n. 155/2024, l’autorizzazione di spesa relativa all’indennità Ape Sociale è incrementata di:

  • 20 milioni di euro per il 2025;
  • 30 milioni di euro per il 2026;
  • 50 milioni di euro per il 2027;
  • 10 milioni di euro per il 2028.

Si ricorda che dal 2024, l’età minima per poter accedere al trattamento è salita a 63 anni e 5 mesi.

Concordato preventivo biennale: le novità sul ravvedimento speciale

L’applicazione del ravvedimento speciale viene estesa anche ai titolari di partita IVA che, per le annualità 2018 e 2022, non hanno applicato gli ISA per via della presenza di una delle cause di esclusione previste in relazione alla pandemia Covid.

Una nuova modifica in corsa al regime dell’imposta sostitutiva introdotta per le partite IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale, versando una flat tax agevolata e su una base imponibile ridotta.

In fase di conversione è arrivata anche l’ufficialità della riapertura dei termini di adesione. La nuova finestra è rimasta aperta fino al 12 dicembre.

Modifiche al credito d’imposta ZES

Le disposizioni fiscali introdotte dal nuovo decreto legge riguardano anche il credito d’imposta ZES.

L’articolo 8 del DL n. 155/2024 introduce alcune modifiche all’articolo 1 del decreto legge n. 113/2024 per cui nella comunicazione integrativa possono essere indicati anche investimenti realizzati nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024, in aggiunta a quelli che già risultano dalla comunicazione presentata oppure di importo superiore rispetto a quello risultante da detta comunicazione.

Assieme alla comunicazione va indicato anche l’ammontare del maggior credito d’imposta maturato e la documentazione probatoria.

Inoltre, il DL precisa che, nel caso in cui il credito d’imposta fruibile sia pari al limite massimo, l’ammontare massimo del credito residuo fruibile da ciascun beneficiario in relazione agli ulteriori o maggiori investimenti realizzati sarà determinato da un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Straordinari per il personale di Polizia e Vigili del Fuoco

Il Decreto Fiscale contiene anche misure volte a garantire, tra l’altro, le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

A tale proposito, vengono aumentate le risorse da destinare al fondo per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Per il 2024, lo stanziamento viene incrementato di 100 milioni di euro rispetto all’ammontare previsto dalla legislazione vigente.

Rifinanziamento da 3 milioni di euro anche per il “Fondo unico nazionale per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato”.

L’incremento è destinato alla retribuzione di posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici.

Misure in materia di PNRR

In materia di PNRR, si legge nel comunicato, il Decreto Fiscale introduce una serie di misure urgenti per rafforzare le misure già previste per la riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni agli operatori economici (Missione M1C1-72-bis).

In particolare, si introduce l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di adottare, ogni anno, un piano dei flussi di cassa.

Questo deve contenere un cronoprogramma dei pagamenti e degli incassi relativi all’esercizio di riferimento, sulla base di modelli elaborati dal Ministero dell’Economia.

Per consentire alle amministrazioni centrali titolari di misure del PNRR di poter avere la disponibilità delle risorse necessarie per i trasferimenti in favore dei soggetti attuatori degli interventi, il MEF anticiperà tali trasferimenti a carico delle risorse del Fondo Next generation Eu – Italia entro 15 giorni dalle richieste inviate dalle amministrazioni attraverso il sistema informatico ReGis. Tali richieste devono attestare, in particolare, l’esigenza di liquidità per far fronte alle erogazioni in favore dei soggetti attuatori degli interventi del PNRR. Il MEF potrà effettuare anticipazioni di cassa nei limiti delle disponibilità esistenti.

Il Decreto Fiscale dispone anche 3 rifinanziamenti:

  • per la gestione dell’infrastruttura ferroviaria nazionale;
  • il contratto di programma RFI;
  • il servizio civile universale.

    Incrementate, infine, le risorse per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi e riconosce un contributo alle autonomie territoriali.

Dal rinvio delle imposte sui redditi al bonus Natale: le novità nella legge di conversione

Con la pubblicazione della legge n. 189/2024, come detto, si sono chiusi i lavori per la conversione del decreto fiscale.

Diverse le novità che entrano nel testo definitivo ma anche quelle sfumate. Sono stati bocciati infatti gli emendamenti che proponevano una nuova rottamazione delle cartelle per il 2025 e la conferma dello sconto sul canone Rai, che non ha trovato posto nella Manovra e che quindi dal prossimo anno torna a 90 euro.

Ufficiale invece rinvio per il pagamento del secondo acconto delle imposte sui redditi al 16 gennaio 2025 per i titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. L’ufficialità della misura era già arrivata anche dal MEF.

Entra nel testo anche il provvedimento che estende la platea di beneficiari del bonus Natale da 100 euro, ora previsto anche per i genitori con con almeno un figlio o una figlia a carico, prescindere dalla condizione del coniuge o del convivente, e con un reddito fino a 28.000 euro.

In materia di trasporti il testo prevede il rifinanziamento da 2,5 milioni di euro per 2024 per il bonus patente autotrasportatori e il rifinanziamento da 1,5 milioni per il bonus veicoli sicuri sempre per l’anno 2024. Cambiamenti poi anche al 2 per 1.000 ai partiti politici, con il tetto stabilito per legge che sale di 3 milioni.

Infine, tra le novità anche l’aumento delle risorse per il credito d’imposta Transizione 4.0, per gli investimenti in beni strumentali. Vengono stanziati ulteriori 4,69 miliardi di euro.

Decreto fiscale 2025
Il testo trasmesso dal Senato e approvato dalla Camera

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