Flat tax anche per i dipendenti? Lavori in corso sulla tassazione degli straordinari

Si lavora all'introduzione della flat tax del 15 per cento sugli straordinari. Focus sulle novità attese nel 2025, con il fine di aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti.

Flat tax anche per i dipendenti? Lavori in corso sulla tassazione degli straordinari

Flat tax anche per i lavoratori dipendenti, con una tassazione agevolata degli straordinari.

Questa una delle novità che potrebbe trovare spazio nel pacchetto fiscale della Legge di Bilancio 2025, con il fine di aumentare gli stipendi di lavoratori e lavoratrici.

A parlarne è stato il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato. Sarebbero in corso le valutazioni del Ministero dell’Economia circa le risorse necessarie per dare il via alla tassa piatta del 15 per cento sugli straordinari.

Flat tax anche per i dipendenti? Lavori in corso sulla tassazione degli straordinari

È il 20 settembre la prima data da monitorare sul fronte della Legge di Bilancio 2025.

Questo il termine ultimo entro il quale il Governo dovrà presentare all’Europa il Piano Strutturale di Bilancio, documento introdotto dalla riforma del Patto di stabilità e crescita che delineerà la via delle manovre di Bilancio dei prossimi cinque anni.

All’interno del documento che prende il posto dei Programmi di stabilità e dei Programmi nazionali di riforma saranno delineate anche le misure attese già dal 2025, e il Fisco occupa un posto di prim’ordine.

Per il prossimo anno si attende in primo luogo la conferma del taglio dell’IRPEF e, in parallelo, della decontribuzione sui redditi da lavoro dipendente.

L’obiettivo è però dare il via a nuovi interventi che contribuiscano ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e, in parallelo all’ipotesi di una nuova sforbiciata alle aliquote della principale imposta sui redditi, prende piede anche l’idea di introdurre nuove agevolazioni per i lavoratori dipendenti.

Guardando a quanto già previsto per medici e infermieri, e nel solco dell’attuazione della delega fiscale, il MEF è al lavoro per dare il via ad una flat tax sugli straordinari.

A parlarne è Il Messaggero, sulla base delle anticipazioni fornite dal Presidente della Commissione Finanze della Camera Marco Osnato.

La flat tax per i dipendenti punta quindi a cancellare il paradosso della penalizzazione, sul fronte della tassazione, prevista per chi svolge prestazioni di lavoro straordinario.

Ad oggi, per via del sistema delle aliquote IRPEF progressive, lavorare di più porta al rischio di una riduzione dello stipendio effettivo e i redditi in più corrisposti dall’azienda vengono erosi dalla tassazione per scaglioni.

Non è la prima volta che se ne parla, tant’è che l’idea di una flat tax per i lavoratori dipendenti è entrata tra i principi della legge delega per la riforma fiscale.

Flat tax per i dipendenti su straordinari, tredicesima e premi

La strada è tratteggiata dall’articolo 5 della legge delega n. 111/2023, che al comma 2 prevede, in attesa della completa revisione dell’IRPEF:

“4) l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, in misura agevolata, sulle retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario che eccedono una determinata soglia e sui redditi indicati all’articolo 49 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, riferibili alla percezione della tredicesima mensilità, ferma restando la complessiva valutazione, anche a fini prospettici, del regime sperimentale di tassazione degli incrementi di reddito introdotto, per l’anno 2023, per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni”.

La flat tax per i dipendenti assume quindi i contorni di una detassazione per le somme aggiuntive riconosciute dai datori di lavoro, in particolare su:

  • premi di produttività;
  • retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario oltre una determinata soglia;
  • redditi riconducibili alla tredicesima.

La volontà è quella di applicare al posto delle aliquote per scaglioni di reddito un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali in misura agevolata garantendo a lavoratrici e lavoratori dipendenti somme più alte in busta paga.

Un obiettivo che deve tuttavia fare i conti con le risorse che si renderanno effettivamente disponibili per il 2025. Al MEF spetta il compito di valutare gli spazi di manovra e il percorso è lungo e ancora tutto da costruire.

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