Dal concordato preventivo al credito per la ZES Unica: le ultime novità

Approvato il decreto correttivo del concordato preventivo biennale: introdotta la flat tax per chi aderisce. Presentato anche il Piano strategico per la Zes unica anche se è polemica sul credito d'imposta. Quasi tutto pronto per l'operatività della patente a crediti per lavorare nei cantieri

Dal concordato preventivo al credito per la ZES Unica: le ultime novità

Continua la calda estate di novità fiscali: con l’approvazione del decreto correttivo viene confermata l’applicazione di una flat tax fino al 15 per cento per il concordato preventivo biennale.

Dal Consiglio dei Ministri del 26 luglio arriva anche l’approvazione del DDL concorrenza 2024 e del codice doganale e delle sanzioni in materia di accise.

Le polemiche in merito al credito d’imposta per la Zes Unica mettono in secondo piano la presentazione del piano strategico.

In tema di salute e sicurezza, il Ministero del Lavoro ha fatto il punto sulla patente a crediti, lo strumento obbligatorio dal 1° ottobre per lavorare nei cantieri.

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Dal concordato preventivo al credito per la ZES Unica: le ultime novità

Arriva la flat tax per le partite IVA che aderiscono al concordato preventivo biennale. Questa la principale novità del decreto correttivo approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 26 luglio.

L’obiettivo è quello di rendere più appetibile il patto con il Fisco.

La flat tax sul reddito incrementale rispetto al 2023 sarà strutturata su tre aliquote, sulla base del grado di affidabilità fiscale dei titolari di partita IVA:

  • aliquota del 10 per cento per i contribuenti “affidabili” fiscalmente, con punteggio ISA da 8 a 10;
  • aliquota del 12 per cento per i soggetti con “pagella” tra il 6 e l’8;
  • aliquota del 15 per cento per i soggetti meno “affidabili”, con voto inferiore a 6”.

Le aliquote che si applicheranno al differenziale tra il reddito relativo al 2023 e il maggior reddito derivante dall’adesione al concordato preventivo biennale.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023. Prevede misure in materia di dehors, portabilità delle scatole nere ai fini assicurativi, trasporto pubblico non di linea, rilevazione dei prezzi, shrinkflation, startup innovative e in materia di concessioni autostradali.

Approvato, poi, anche il codice doganale e delle sanzioni in materia di accise.

In tema di riforma fiscale, dopo l’approvazione in esame preliminare dei primi tre Testi Unici nel CdM del 22 luglio, si va verso la prima proroga dei termini previsti dalla legge delega per avere più tempo per l’adozione degli altri Testi Unici.

Un disegno di legge, approvato alla Camera e trasmesso al Senato, punta ad arrivare al 31 dicembre 2025.

Credito per la ZES Unica: concesso al 17 per cento ma Fitto rassicura le imprese

Uno dei temi al centro della settimana del Fisco è certamente quello relativo alla Zes Unica, in particolare l’agevolazione che prevede il riconoscimento di un credito d’imposta per gli investimenti.

Il 26 luglio è stato presentato il Piano strategico Zes unica, il Ministro Fitto ha specificato come il Governo sia al lavoro per aumentare le risorse per la ZES Unica Sud e per realizzare il monitoraggio degli investimenti delle imprese.

Inoltre, sarà sufficiente un’autorizzazione unica per i progetti che rientrano nei settori strategici. Con una sola istanza si semplifica il procedimento amministrativo e si riducono i tempi.

A mettere in secondo piano la novità è però la questione legata alla ripartizione del credito d’imposta: le risorse a disposizione non bastano infatti a coprire le richieste delle imprese che hanno fatto domanda (16.000 domande per 9,4 miliardi di euro, contro l’1,6 stanziato) e per questo l’agevolazione sarà riconosciuta al 17,6 per cento anziché al 60 come stabilito nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Un provvedimento su cui lo stesso Ministro ha mostrato contrarietà:

“Non ho condiviso, per le ragioni sottolineate, il provvedimento che è stato varato perché semplicemente non corrisponde alla reale situazione sulla quale ci confronteremo nella verifica che appunto abbiamo attivato.”

L’importo, infatti, può essere richiesto anche per investimenti non ancora effettuati, i quali però dovranno necessariamente essere realizzati entro il 15 novembre 2024. Per questo motivo, lo scenario potrebbe rivelarsi molto diverso da quello attuale: 9,2 dei 9,4 miliardi di euro sarebbero infatti relativi a investimenti non realizzati o non fatturati o certificati.

Ad ogni modo, per l’importo effettivo del credito d’imposta spettante si dovrà attendere il 24 marzo 2025, quando l’Amministrazione finanziaria sarà chiamata a rideterminare la percentuale.

Patente a crediti per l’edilizia: in arrivo il decreto attuativo

Manca solo la firma della Ministra Calderone per vedere operativo l’atteso decreto attuativo della nuova patente a crediti per la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili.

Il Ministero del Lavoro ha presentato alle parti sociali la versione finale del testo e ha diffuso uno schema con i principali punti del provvedimento che disciplina la misura in vigore dal 1° ottobre.

Il decreto definisce le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente, le procedure per la sospensione cautelare nel caso degli infortuni più gravi e l’attribuzione, l’incremento e il recupero dei crediti.

La patente avrà un punteggio base iniziale di 30 crediti e le imprese o i professionisti potranno lavorare se ne possiedono almeno 15.

Si possono comunque ottenere fino a un massimo di 100 punti sulla base della storicità aziendale e per attività, investimenti, formazione aggiuntive in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Tra gli elementi di novità anche la sospensione obbligatoria della patente e dell’attività fino a 12 mesi in caso di infortunio mortale.

Prevista la sospensione fino a un anno anche nel caso in cui nei cantieri si verifichi un incidente imputabile al datore di lavoro (oppure al delegato o al dirigente), almeno a titolo di colpa grave. In questo caso scatterà a seconda della gravità degli infortuni, delle violazioni in materia di salute e sicurezza e della recidiva.

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