Concordato preventivo biennale: le risposte ai dubbi principali

Salvatore Cuomo - Dichiarazione dei redditi

Concordato preventivo biennale, una veloce raccolta di risposte ai più diffusi dubbi sui temi fiscali del momento

Concordato preventivo biennale: le risposte ai dubbi principali

Siamo orami agli sgoccioli del 31 ottobre, scadenza per aderire al concordato preventivo biennale, ma continuano ad arrivare quesiti anche su aspetti basici del nuovo istituto.

Abbiamo pensato a questa breve raccolta, ancorché non esaustiva, di risposte ad alcuni tra i quesiti più gettonati, cominciando dal concordato preventivo biennale e passando ai legami con il ravvedimento speciale ed alcuni aspetti di quest’ultimo.

Questa breve disamina non vuole essere la soluzione a tutti i dubbi che caratterizzano il concordato preventivo biennale, ma speriamo così di dissipare alcuni dei principali quesiti e aspetti operativi da tenere a mente.

Il concordato preventivo biennale: le risposte per punti ai principali dubbi

Partendo dagli aspetti centrali del concordato preventivo biennale, come funziona e quali sono gli effetti per chi vi aderirà?

Il concordato preventivo biennale fissa il reddito dell’attività e non le imposte dovute: sarà pertanto possibile l’utilizzo di ritenute crediti di imposta oneri deducibili detrazioni di imposta, nonché la compensazione orizzontale peraltro senza la necessità del visto di conformità nei limiti di cui alla normativa ISA.

Il reddito da adeguamento agli ISA 2023, inoltre, rileva ai fini del calcolo della proposta.

Sempre sul fronte della determinazione della base imponibile, il reddito concordato vale anche ai fini degli obblighi contributivi verso l’INPS e non anche quello verso le casse autonome, come sottolineato dalla nota Adepp nel marzo scorso.

Il conseguimento di minori redditi rispetto a quanto fissato dal concordato implica comunque il versamento delle imposte calcolate considerando il reddito indicato nell’accordo con il Fisco, al quale ricordiamo dovrà essere sommato il saldo netto della sommatoria delle plusvalenze, sopravvenienze attive, minusvalenze, sopravvenienze passive, perdite su crediti registrate nell’anno nonché gli utili e le perdite derivanti dalle partecipazioni in società di persone e SRL in regime di trasparenza.

Cause di esclusione, decadenza e cessazione

Tra i dubbi frequenti anche quelli relativi alle cause che comportano l’impossibilità di aderire o la successiva decadenza dal concordato preventivo biennale.

Sul fronte dei debiti tributari e contributivi, la presenza di debiti scaduti da avvisi bonari non rileva ai fini della verifica del superamento del limite dei 5.000 euro, che dovrà comunque essere monitorato per tutta la durata dell’accordo. I debiti dei soci non rilevano ai fini della verifica del superamento del predetto limite.

Il concordato resta valido fino alla avvenuta notifica di avviso ex 36 bis relativo al recupero delle imposte dovute per gli anni interessati non versate.

La cessazione a seguito di modifica della compagine sociale interessa solo società di persone ed associazioni e non anche le SRL in regime di Trasparenza. Costituzione, modifica e scioglimento dell’impresa familiare non rilevano ai fini del concordato preventivo biennale.

Si specifica infine che la manifestazione dell’accettazione della proposta dopo il 31 ottobre con dichiarazione integrativa o presentata in ritardo nei 90 giorni non è valida.

Ammessi, esclusi e regole per il ravvedimento speciale

Uno dei benefici previsti per chi aderisce al concordato preventivo biennale consiste nella possibilità di applicare il ravvedimento speciale.

Il ravvedimento implica l’essere stato un soggetto ISA negli anni che si intende “sanare”.

Chi ha accettato la proposta di concordato non è obbligato alla regolarizzazione degli anni 2018 al 2022. Al contrario chi vuole accedere alla sanatoria 2018-2022 deve accettare la proposta di concordato entro il 31 ottobre.

Il ravvedimento non è necessariamente dovuto per tutti gli anni interessati, pertanto si potrà effettuare per un anno solo o anche più anni disgiunti, ad esempio al 2019 e al 2022 e non agli altri.

L’opzione è immediatamente efficace versando anche oggi la relativa imposta sostituiva, prima di aver accettato la proposta di concordato entro il 31 prossimo.

Non è in ogni caso fruibile per gli anni per i quali è avvenuta la notifica di PVC o Schema di Atto di Accertamento.

La decadenza del concordato invalida il ravvedimento.

Alcuni chiarimenti sulle attività di accertamento

Meritano inoltre alcune precisazioni le regole ad oggi vigenti in materia di accertamento, che potrebbero condizionare le valutazioni finali sui benefici del concordato preventivo biennale.

Si specifica in primis che l’annualità 2018 non è più accertabile se per tale anno il voto ISA era 8 o superiore.

Le annualità 2018 e 2019 non sono più accertabili se per tali anni era stata applicata la norma di favore rivolta a chi ha assicurato la tracciabilità dei pagamenti per gli importi superiori a 500 euro.

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