Cessione del credito ancora bloccata per le spese sostenute nel 2022. Dall'Agenzia delle Entrate si attende l'aggiornamento al modulo e al software per la comunicazione, ma le continue novità rischiano di ritardare i tempi per l'esercizio delle opzioni.
Cessione del credito in panne: per le spese sostenute nel 2022 si attende l’aggiornamento da parte dell’Agenzia delle Entrate del modulo e del software per la comunicazione delle opzioni.
Le continue novità introdotte nell’ambito del meccanismo alternativo alla fruizione diretta delle detrazioni fiscali sulla casa non sono certo d’aiuto, e il lavoro dell’Agenzia delle Entrate si fa più complesso.
Alle modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2022, che oltre alla proroga della cessione del credito e allo sconto in fattura ha previsto semplificazioni per alcune tipologie di lavori, si affiancano ora quelle previste dal decreto Sostegni ter, ancora in bozza e da confermare.
Un restyling continuo, che per il momento produce come unico effetto quello del blocco della cessione del credito per le spese sostenute nel 2022. Il meccanismo della moneta fiscale si è inceppato.
Cessione del credito 2022 bloccata: l’Agenzia delle Entrate non ha aggiornato modulo e software
L’ultimo aggiornamento alla modulistica per l’esercizio delle opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura è datato 12 novembre 2021, data in cui l’Agenzia delle Entrate ha adeguato le procedure operative alle novità introdotte dal decreto legge n. 157/2021.
Il software è invece fermo al 10 gennaio 2022, con l’ultimo aggiornamento relativo alla rimozione della segnalazione circa la compilazione delle rate residue per le spese sostenute nel corso del 2021.
A poco più di due mesi dall’ultimo aggiornamento di modulo e istruzioni però le regole relative alla cessione del credito per i bonus casa e il superbonus 2022 sono state più volte ritoccate, e dall’Agenzia delle Entrate si attende nuovamente l’adeguamento delle procedure operative.
In primo luogo, sarà necessario allineare i tempi alla proroga introdotta dalla Legge di Bilancio 2022, che ha previsto la possibilità di optare per cessione del credito e sconto in fattura fino al 2025 per il superbonus e fino al 2024 per i bonus casa ordinari cedibili, ai sensi dell’articolo 121 del decreto Rilancio n. 34/2020.
Allineare i tempi è però solo una delle necessità impellenti. Per sbloccare le pratiche relative alla monetizzazione dei bonus edilizi è necessario ritoccare in maniera sostanziale le regole relative agli adempimenti necessari.
Se infatti il decreto legge anti-frodi, poi inglobato dalla Legge di Bilancio 2022, ha previsto l’obbligo generalizzato di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità, nel corso dell’iter di discussione della Manovra sono state previste due deroghe: per i lavori in edilizia libera e per quelli sotto i 10.000 euro, integrando quanto previsto dal comma 1-ter, articolo 121 del decreto Rilancio.
Novità alle quali si affiancano ora le nuove modifiche previste dalla bozza del decreto Sostegni ter approvato il 21 gennaio 2022, in attesa di conferma.
Cessione del credito, dall’edilizia libera allo stop alle operazioni multiple: un cantiere di novità per i bonus casa 2022
Per la ripartenza della cessione del credito, l’Agenzia delle Entrate dovrà adeguare modulistica e software di compilazione e controllo alla luce della proroga, delle novità già in vigore e quelle “in divenire”.
Per quel che riguarda le modifiche sostanziali, si ricorda che a partire dal 1° gennaio 2022 ai fini della monetizzazione delle detrazioni fiscali non è richiesta l’apposizione del visto di conformità e l’asseverazione di congruità dei prezzi per:
- i lavori in edilizia libera ai sensi dell’articolo 6 del Testo Unico edilizia (DPR n. 380/2021), del decreto MIT del 2 marzo 2018 (contente il Glossario dell’Edilizia Libera), e della normativa regionale;
- i lavori di importo complessivo inferiore a 10.000 euro, fatta eccezione per quelli rientranti nel bonus facciate.
Si tratta della principale novità in materia prevista dalla Legge di Bilancio 2022, alla quale dopo neppure un mese sono destinate ad affiancarsi le modifiche - ancora da confermare - previste dalla bozza del decreto Sostegni ter diramata il 21 gennaio, giorno stesso dell’approvazione in Consiglio dei Ministri.
Per la cessione del credito e lo sconto in fattura vengono di fatto bloccate operazioni multiple, con il fine di porre un freno alle frodi in materia intercettate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.
Misure ancora su carta, e per la cui attuazione resta necessario attendere i tempi tecnici di adeguamento. Nei fatti, ad oggi optare per la cessione del credito relativamente alle spese sostenute nel corso del 2022 resta un miraggio.
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