Sconto in fattura, cosa cambia con la stretta alle cessioni multiple nel DL Sostegni ter

Sconto in fattura ridimensionato dal decreto Sostegni ter. Nella bozza del provvedimento, approvato il 21 gennaio 2022, viene posto un freno alle cessioni del credito multiple, con un periodo transitorio fino al 7 febbraio. Cosa cambia per famiglie e imprese? In attesa del testo definitivo, facciamo il punto delle novità.

Sconto in fattura, cosa cambia con la stretta alle cessioni multiple nel DL Sostegni ter

Sconto in fattura ancora in vita, ma fortemente ridimensionato per effetto della stretta alle cessioni multiple prevista dal decreto Sostegni ter.

Il testo ancora in bozza del decreto legge approvato dal Governo il 21 gennaio 2022 pone nuovi limiti alla cessione del credito, dopo la proroga pluriennale delle due opzioni alternative alla fruizione diretta delle detrazioni fiscali.

L’obiettivo è contrastare le frodi intercettate proprio nell’ambito della monetizzazione dei crediti fiscali, e l’effetto pratico è quello di depotenziare il meccanismo introdotto dal decreto Rilancio n. 34/2020 in parallelo all’avvio del superbonus.

Cosa cambia per lo sconto in fattura?

Una volta attivato il meccanismo, l’impresa potrà effettuare una sola cessione a soggetti terzi, ai quali sarà però inibito cedere ulteriormente il credito acquisito.

Sconto in fattura, cosa cambia con la stretta alle cessioni multiple nel DL Sostegni ter

Per la cessione del credito d’imposta maturato a fronte di lavori relativi ai bonus casa ordinari e al superbonus 110 per cento, il decreto legge Sostegni ter approvato il 21 gennaio 2022 introduce regole sicuramente più stringenti.

Nella bozza del provvedimento, l’articolo 26 prevede una sola possibilità di cessione del credito maturato a fronte di lavori edilizi. Stessa cosa anche per lo sconto in fattura, per il quale è però necessario soffermarsi su alcuni aspetti specifici.

Il contribuente potrà optare per lo sconto in fattura, beneficiando di una riduzione del corrispettivo dovuto per l’intervento agevolato. L’esercizio dell’opzione porta alla maturazione del credito fiscale in favore dell’impresa, ed è a questo punto che scatterà il divieto di effettuare più di una cessione.

Il decreto Sostegni ter, stando alle novità ancora in bozza, interverrebbe quindi su quanto previsto dall’articolo 121, comma 1 lettera a) del decreto Rilancio n. 34/2020.

Ad oggi, al netto delle nuove modifiche antifrode, nell’ambito dello sconto in fattura è previsto che:

“I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024 spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.”

Con le modifiche previste dalla bozza del decreto legge approvato il 21 gennaio 2022, lo sconto in fattura verrebbe così ridefinito:

“I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024 spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione.”

Sconto in fattura, una sola cessione da parte dell’impresa dopo le novità del decreto Sostegni ter

Nella pratica, per quel che riguarda il meccanismo dello sconto in fattura saranno possibili due passaggi:

  • il primo, da parte del contribuente beneficiario della detrazione, che potrà optare per l’applicazione dello sconto in fattura;
  • il secondo, per l’impresa cessionaria del credito maturato a fronte dell’applicazione dello sconto in fattura.

Il fornitore che ha effettuato i lavori avrà quindi una sola possibilità di cessione del credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari. Ed è a questo punto che si blocca il meccanismo di circolazione della “moneta fiscale”.

Resta possibile cedere il credito anche ad altri soggetti, i quali però dovranno verificare di avere adeguata capienza fiscale per utilizzare la somma maturata. Una verifica complessa e rischiosa.

L’alternativa sarà quindi rivolgersi direttamente ad istituti di credito e intermediari finanziari.

La stessa stretta si applicherà anche ai bonus Covid cedibili, secondo quanto previsto dall’articolo 122 del decreto Rilancio, ossia il credito d’imposta per la sanificazione, per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, e i crediti d’imposta sui canoni di locazione introdotti nel periodo emergenziale.

Sconto in fattura e cessione del credito, periodo transitorio fino al 7 febbraio 2022

Le nuove regole introdotte impongono una nuova modifica ai contratti stipulati da contribuenti e imprese. Un cambio in corsa delle regole che si affianca alla previsione di un periodo transitorio.

Per i crediti già oggetto di cessione del credito o sconto in fattura alla data del 7 febbraio 2022, sia in relazione ai bonus casa che agli altri bonus Covid monetizzabili, viene garantita un’ulteriore possibilità di cessione ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Al netto della deroga prevista al fine di evitare di danneggiare le imprese, alla luce del nuovo cambio delle regole in corso d’opera, il decreto Sostegni ter prevede che tutti i contratti di cessione conclusi in violazione delle nuove norme saranno considerati nulli.

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