ISEE 2025 senza buoni postali e titoli di Stato: chi ci “guadagna”?

Rosy D’Elia - Modello Isee

Nel corso del 2025 i buoni postali e i titoli di Stato usciranno dall'ISEE, ma dal punto di vista pratico cosa comporta questa novità e chi ci “guadagna”?

ISEE 2025 senza buoni postali e titoli di Stato: chi ci “guadagna”?

Dopo un anno di attesa l’esclusione di buoni e libretti postali e dei titoli di stato dall’ISEE, fino al valore di 50.000 euro, si appresta a diventare operativa nel corso del 2025.

Per passare dalla teoria, stabilita dalla Legge di Bilancio del 2024, alla pratica è necessario attendere l’aggiornamento del regolamento su cui si basa l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

Il testo, contenuto in un Decreto della Presidente del Consiglio, è stato firmato dalla premier Meloni il 14 gennaio ed è ora atteso in Gazzetta Ufficiale.

Ma quali sono le conseguenze pratiche di questa novità e soprattutto quali famiglie ne trarranno beneficio?

ISEE 2025 senza buoni postali e titoli di Stato: quali sono le conseguenze pratiche delle novità?

A tracciare l’impatto concreto dell’esclusione dall’ISEE dei buoni postali e dei titoli di Stato è la prima relazione tecnica pubblicata dal Senato durante i lavori di approvazione della Manovra dello scorso anno.

Per l’introduzione di questa novità è stato stimato un costo di 44 milioni di euro all’anno a partire dal 2024.

Dal momento che l’ISEE è la chiave di accesso a una serie di agevolazioni ma anche, in alcuni casi, il parametro per stabilire l’importo di bonus o contributi a cui si ha diritto, l’esclusione di alcune voci può determinare una riduzione del suo valore con un impatto sull’accesso alle misure.

Nel caso dei buoni postali e dei titoli di Stato le conseguenze riguardano perlopiù le famiglie più abbienti, come sottolineano i tecnici del Senato, e l’impatto ha una portata contenuta e circoscritta: gli effetti si avranno sull’assegno unico che è una misura universale ed è indirizzata a tutte le famiglie, non solo a quelle che si trovano sotto determinate soglie ISEE.

“Dagli archivi amministrativi si rileva che l’effetto dell’esclusione dal patrimonio di tali investimenti ha un peso irrilevante per valori di ISEE bassi, che cresce al crescere dell’ISEE; tuttavia, il peso stimato risulta contenuto e mediamente quasi dello 0,7 per cento con incidenza in media sull’importo della prestazione dello 0,23 per cento”.

Si legge nella relazione tecnica sul Disegno di Legge del 2024 presentato dal Governo.

ISEE 2025 senza buoni postali e titoli di Stato: quali famiglie ne trarranno beneficio?

Non è semplice stimare dei valori unici perché l’importo dell’assegno unico si calcola tenendo conto dell’ISEE ma anche di numerosi altri fattori come il numero e l’età dei figli e delle figlie o la condizione occupazionale dei genitori.

Di certo, più sarà alto l’importo dei titoli di Stato e dei buoni postali che si possiedono più sarà alto l’incremento per effetto della riduzione dell’ISEE.

Ma prendendo come riferimento i valori medi, sia dell’assegno e che dell’aumento stimato, le famiglie interessate, che presumibilmente si trovano in una condizione economica favorevole, riceveranno un importo aggiuntivo mediamente pari a meno di cinquanta centesimi.

Nel frattempo, però, le risorse stanziate per questa novità e relative al 2024 sono state indirizzate ad altre famiglie.

I risparmi, accumulati grazie ai ritardi di attuazione dell’esclusione, sono stati utilizzati per finanziare una parte del bonus Natale destinato a lavoratrici e lavoratori dipendenti con figli o figlie a carico e un reddito complessivo fino a 28.000 euro.

Con la firma del DPCM che aggiorna il regolamento ISEE, le novità si apprestano a diventare concrete e le famiglie interessate nel corso del 2025 potranno presentare la DSU con le nuove regole e beneficiare del lievissimo incremento dell’assegno unico.

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