Ancora nessuna novità per quanto riguarda l'esclusione dall'ISEE di titoli di Stato, buoni e libretti postali fino a 50.000 euro. Per attuare quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024 manca ancora il DPCM
ISEE 2025: ancora nessuna novità riguardo l’esclusione di titoli di Stato, buoni e libretti postali.
Nonostante l’inizio dell’anno e la conseguente corsa al rinnovo dell’ISEE, attualmente si resta ancora in attesa delle istruzioni attuative di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024.
La scorsa Manovra finanziaria infatti ha introdotto una misura che al momento ancora non ha trovato applicazione: l’esclusione dal calcolo dell’ISEE di Titoli di Stato, buoni e libretti postali fino ad un valore complessivo di 50.000 euro.
A ciò si aggiunge anche l’attesa relativa alle istruzioni che l’INPS deve ancora fornire per quanto riguarda l’esclusione dell’assegno unico e universale per determinare il valore che consente di accedere ad agevolazioni quali bonus nido e bonus bebè.
ISEE 2025, partenza in salita: ancora in standby le novità su titoli di Stato e libretti postali
La Legge di Bilancio 2024 prevede, ai commi 183-185 dell’articolo 1, l’esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti di raccolta del risparmio postale dal calcolo dell’ISEE entro la soglia complessiva di 50.000 euro.
Tuttavia, nonostante ormai la norma risalga a più di un anno fa, non è ancora stato emanato il DPCM che ne disciplina l’attuazione.
La norma infatti sarebbe dovuta essere applicata già a partire dall’anno scorso, salvo poi un chiarimento da parte dell’INPS che, con il messaggio 165 del 2024, confermava la solita modalità di calcolo, non caratterizzata da esclusioni.
Attualmente la problematica si ripresenta: diversi utenti della pagina Facebook dell’INPS infatti chiedono chiarimenti in merito all’esclusione ai fini del calcolo ISEE di BTP, BOT, libretti e buoni postali.
Tuttavia la risposta dell’Istituto, vista la mancanza del DPCM attuativo, non può che essere quella di ricordare che, ad oggi, “non ci sono aggiornamenti in merito”.
Un ostacolo non da poco, visto e considerato che quindi, quando la misura entrerà pienamente in vigore, bisognerà ricalcolare il proprio ISEE per averne una versione aggiornata che possa beneficiare dell’esclusione prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
Dati dei titoli di Stato già inviati all’Agenzia delle Entrate
C’è da dire che un primo passo per il via alla novità è stato compiuto alla fine dello scorso anno, con il provvedimento pubblicato il 28 ottobre contenente le istruzioni per gli operatori finanziari ai fini dell’invio delle comunicazioni di alcune informazioni utili alla precompilazione della DSU e alle verifiche relative agli Indicatori della Situazione Economica Equivalente calcolati dalle famiglie.
Entro il 31 dicembre 2024, i dati sui titoli di Stato sono stati trasmessi al Fisco insieme a quelli relativi a saldi, movimenti e giacenza media dei rapporti finanziari relativi al 2023, un adempimento che a regime andrà effettuato “entro l’ultimo giorno lavorativo del mese di febbraio dell’anno successivo a quello cui si riferiscono le informazioni”.
La novità non ha quindi interessato i cittadini e le cittadine che calcolano l’ISEE ma gli operatori finanziari. L’adempimento rappresenta in ogni caso una prima tappa verso l’operatività delle nuove modalità di calcolo messe nero su bianco ormai più di un anno fa.
Il ritardo dell’avvio effettivo della misura è tuttavia evidente, e si unisce ad un’ulteriore criticità che interessa l’ISEE 2025.
Ci si riferisce nello specifico a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, la quale ha a sua volta introdotto novità sulla determinazione del valore ISEE per l’accesso ad alcune agevolazioni per le famiglie.
ISEE 2025: ancora nulla sulle istruzioni per l’esclusione dell’assegno unico dal calcolo
In particolare, la Legge di Bilancio 2025 prevede che in determinati casi sia possibile escludere dal calcolo dell’ISEE gli importi relativi all’assegno unico e universale.
Più precisamente, le somme di cui sopra non rientrano nella determinazione del valore ISEE per l’accesso:
- al bonus nido;
- al buono per le forme di supporto presso la propria abitazione in favore di bambini fino a tre anni affetti da gravi patologie croniche.
Tra le altre misure alle quali è possibile accedere senza considerare ai fini del calcolo dell’ISEE gli importi dell’assegno unico rientra anche il bonus bebè di 1.000 euro per i nuovi nati.
Tuttavia, esattamente come per la questione relativa ai titoli di Stato e dei buoni postali, attualmente dal punto di vista operativo il calcolo dell’ISEE non è intaccato dalle norme in vigore.
Di conseguenza, anche in questo caso, si attendono le istruzioni INPS che recepiranno le modifiche previste dalla legge.
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