ZES Unica Sud: nella comunicazione integrativa anche l’aumento degli investimenti

Tommaso Gavi - Dichiarazioni e adempimenti

Nella comunicazione integrativa per il credito d'imposta della ZES Unica Sud si può inserire anche l'aumento degli investimenti. La novità è nel Decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio 2025

ZES Unica Sud: nella comunicazione integrativa anche l'aumento degli investimenti

Con il testo del Decreto fiscale, collegato con la Legge di Bilancio 2025, arrivano novità anche per il credito d’imposta della ZES Unica Sud.

Il DL n. 155/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre e in vigore dal giorno successivo, prevede la possibilità di inserire nella comunicazione integrativa anche l’aumento degli investimenti effettuati nelle specifiche zone delle Regioni del Mezzogiorno per ottenere un incentivo più alto.

Una possibilità che era stata fino a ora esclusa e che lascia alle imprese margini ridottissimi per mettere in campo nuovi investimenti entro la scadenza del 15 novembre 2024.

Le agevolazioni dovrebbero essere prorogate anche per il 2025, con la misura inserita nel DDL di Bilancio, ma si dovrà attendere la conferma al termine dell’iter parlamentare della Manovra.

ZES Unica Sud: nella comunicazione integrativa anche l’aumento degli incentivi

Il testo del Decreto fiscale, DL 155/2024, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 ottobre ed è in vigore dal giorno successivo.

Tra le novità inserite nel collegato alla Legge di Bilancio 2025 c’è quella che riguarda il credito d’imposta della ZES Unica Sud.

Nello specifico gli investimenti devono essere realizzati nelle zone interessate delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Per ottenere le agevolazioni le imprese hanno dovuto inviare una domanda iniziale all’Agenzia delle Entrate, indicando gli importi delle spese sostenute o da sostenere nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024.

Per ottenere il credito d’imposta utilizzabile in compensazione però le imprese dovranno inviare una comunicazione integrativa, secondo quanto disposto dal decreto Omnibus e dalla rispettiva legge di conversione.

La comunicazione deve esser effettuata utilizzando il modello dell’Agenzia delle Entrate, da inviare nella finestra temporale compresa tra il 18 novembre e il 2 dicembre, indicando le spese sostenute che non avrebbero dovuto superare quelle già specificate nella comunicazione iniziale.

Con l’articolo 8 del Decreto fiscale viene introdotta la possibilità di indicare nella comunicazione integrativa anche spese e investimenti di importo maggiore rispetto a quelle inserite nella comunicazione iniziale.

Vengono inoltri stabiliti i criteri per il riparto delle risorse a disposizione: i crediti d’imposta per le spese ulteriori verranno riconosciuti a patto che le risorse “coprano” le risorse richieste con le comunicazioni originarie.

I tempi però lasciano qualche interrogativo aperto: come fanno le imprese a mettere in campo nuovi investimenti e sostenerne le spese in meno di un mese?

È probabile che tale possibilità sia accessibile a un numero estremamente ristretto di soggetti.

ZES Unica Sud: le risorse a disposizione e il rifinanziamento

Oltre a prevedere il nuovo adempimento della comunicazione integrativa, il decreto Omnibus ha stabilito un rifinanziamento della misura relativa alla ZES Unica Sud.

Agli 1,67 miliardi di euro iniziali ne sono stati aggiunti 1,6 ulteriori miliardi di euro, di fatto quasi raddoppiando la dote a disposizione.

Nel DDL di Bilancio, approvato dal Consiglio dei Ministri, è prevista una proroga alla misura che permette di ottenere un credito d’imposta per gli investimenti realizzati anche per le spese sostenute nel 2025.

Per l’ufficialità, però, si dovrà attendere l’iter parlamentare della Manovra, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2024.

Tra le risorse che saranno utilizzate per la riconferma della misura ci saranno anche quelle che “avanzeranno” dal 2024, dopo il rifinanziamento.

Le stesse risorse che potranno essere utilizzate dalle imprese che riusciranno a realizzare investimenti anche di importo maggiore rispetto a quelli inizialmente comunicati. I pagamenti e la realizzazione devono però avvenire entro la scadenza del 15 novembre 2024.

Un’eventuale riconferma della misura non inciderà con la possibilità messa per le imprese, prevista dal Decreto fiscale 2025.

Rispetto alla situazione iniziale le risorse a disposizione potrebbero essere sufficienti anche per i nuovi investimenti, che saranno comunque limitati dal poco tempo a disposizione per le aziende.

Per averne certezza si dovrà però attendere lo specifico provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che stabilirà il riparto delle risorse sulla base delle domande ricevute.

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