IRES premiale 2025: come funziona l’agevolazione per le imprese che investono e assumono

Per le imprese che investono e assumono l'aliquota IRES sarà ridotta. Come funzionerà la misura premiale stabilita dalla Legge di Bilancio 2025

Per il 2025 è stata introdotta l’IRES premiale, un’agevolazione per le imprese che investono e assumono.

La novità rientra nella Legge di Bilancio 2025, ed è stata introdotta nel corso dell’iter parlamentare.

Come funziona e chi può beneficiarne? L’aliquota IRES viene ridotta di 4 punti, dal 24 al 20 per cento nel caso di investimenti e aumento dell’occupazione.

Devono essere rispettati determinati requisiti. A specifiche condizioni l’agevolazione è cumulabile con la maxi deduzione fino al 130 per cento.

Cos’è l’IRES premiale 2025 e come funziona

L’IRES premiale, o “mini-IRES”, è una delle misure volute dalla maggioranza, ed è stata inserita come emendamento nel testo della Legge di Bilancio 2025.

Per l’IRES viene stabilito il taglio di 4 punti dell’aliquota, dal 24 al 20 per cento, da applicare alle imprese nel rispetto di determinati requisiti.

La novità interessa le imprese che investono e che permettono l’aumento dell’occupazione.

Sono diverse le condizioni da rispettare per poter accedere alla riduzione dell’IRES, stabilita esclusivamente per l’anno 2025:

  • rinuncia da parte dell’impresa alla cassa integrazione per gli anni 2024 e 2025, ad eccezione dell’integrazione salariale ordinaria corrisposta per eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti;
  • una media degli occupati negli anni 2022, 2023 e 2024 non inferiore a quelli del 2025;
  • un numero di assunzioni con contratto a tempo indeterminato tale che si registri un aumento dell’occupazione in misura pari almeno all’1 per cento del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
  • il mantenimento dell’80 per cento degli utili in azienda per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024, con un reinvestimento minimo del 30 per cento in beni strumentali di Transizione 4.0 o 5.0.

In particolare, con riferimento agli utili, deve essere previsto l’accantonamento ad apposita riserva di una quota minima pari all’80 per cento degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024.

Di questi, deve essere destinata una quota pari ad almeno il 30 per cento, e comunque non inferiore al 24 per cento degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023 (di ammontare non inferiore, in ogni caso, a 20 mila euro), a investimenti nell’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato che rinetrino tra gli investimenti di Transizione 4.0 e 5.0.

La condizione relativa all’incremento occupazionale è verificataq se il numero di unità lavorative per anno (ULA) non sia diminuito rispetto alla media del triennio precedente.

Infine l’impresa non deve aver fatto ricorso all’istituto della cassa integrazione guadagni nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o in quello successivo. In questo caso fanno eccezione le ipotesi in cui l’integrazione salariale ordinaria viene prevista in presenza di situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali.

Sono inoltre stabilite le seguenti cause di decadenza dall’IRES premiale:

  • distribuzione della quota di utile accantonata entro il secondo esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024;
  • dismissione, cessione a terzi, destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinazione stabilmente a strutture produttive localizzate all’estero, anche se appartenenti allo stesso soggetto, dei beni oggetto di investimento entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale è stato realizzato l’investimento.

La misura ha come destinatarie quelle stesse imprese per cui è già stata prevista la maxi deduzione fino al 130 per cento per assunzioni con contratti a tempo indeterminato con persone che rientrano in categorie svantaggiate, come donne e giovani con particolari requisiti.

IRES premiale aggiuntiva alla maxi deduzione al 130 per cento

L’IRES premiale sarà una misura aggiuntiva alla maxi deduzione fino al 130 per cento per le nuove assunzioni.

Le misure hanno la stessa platea di destinatari, in quanto la riduzione dell’aliquota al 20 per cento spetta alle imprese che effettuino nuove assunzioni che permettano un incremento occupazionale ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 216/2023, il quale prevede la maxi deduzione relativa ai nuovi assunti.

Dallo scorso 1° gennaio 2025, nel caso di nuove assunzioni, le imprese potranno beneficiare di entrambe le misure.

In linea generale l’intervento finalizzato a rendere concreto il principio del più “assumi meno paghi”, ovvero la maxi deduzione, è stato rinnovato per il triennio 2025-2027.

Nonostante il breve periodo di operatività e la mancanza di riscontri sulla sua efficacia, l’intervento è stato riproposto per il prossimo triennio. La maxi deduzione è infatti stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, con entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, ma il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato approvato soltanto il 25 giugno 2024.

IRES premiale 2025, novità volte a sopperire l’addio all’ACE

Nel quadro si inserisce anche un’altra misura su cui è intervenuta la scorsa Legge di Bilancio, l’ACE, l’aiuto alla crescita economica. L’incentivo alla patrimonializzazione delle imprese è stato cancellato a partire dallo scorso 1° gennaio.

L’opposizione aveva chiesto il ripristino, seppure in una veste diversa, come dichiarato dal senatore Mario Turco ai microfoni di Informazione Fiscale.

Nella ricetta della maggioranza a colmare il gap lasciato dalla mancanza dell’incentivo alla patrimonializzazione, evidenziato da imprenditori e da Confindustria in occasione dell’eliminazione dell’ACE, sarebbe proprio l’IRES premiale.

Tuttavia, proprio per la disparità delle risorse messe in campo, lo strumento dell’ACE premiale difficilmente sarà sostituito con successo dall’IRES premiale.

A fronte di quasi 4 miliardi di euro di taglio, il nuovo strumento impegnerà risorse per meno di 400 milioni di euro.

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