Aliquota IRES ridotta per le imprese che investono e assumono. Come funzionerà la misura premiale inserita nella Legge di Bilancio 2025
IRES premiale dal 2025 per le imprese che investono e assumono.
La novità è parte delle modifiche alla Legge di Bilancio 2025, rientrata in uno degli emendamenti della maggioranza votati in Commissione alla Camera, che ha permesso alla misura di entrare nel testo approvato il 20 dicembre scorso.
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Come funzionerà e chi potrà beneficiarne?
L’aliquota IRES viene ridotta di 4 punti e portata al 20 per cento nel caso di investimenti e aumento dell’occupazione.
Dopo il via libera alla Camera, preceduto da un’errata corrige per apportare una modifica all’intervento sull’IRES premiale.
Quale è il rapporto della misura con la maxi deduzione fino al 130 per cento? Il punto sulle novità in arrivo in vista dell’approvazione finale del Senato al testo della Manovra 2025.
Cos’è l’IRES premiale 2025 e come funzionerà
L’IRES premiale, o “mini-IRES”, è una delle misure volute dalla maggioranza, che è stata concretizzata come emendamento al testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025.
Mentre slitta il taglio dell’IRPEF per il ceto medio, spostato in avanti in attesa di maggior margine di manovra nei conti pubblici, per l’IRES viene stabilito il taglio di 4 punti dell’aliquota, dal 24 al 20 per cento.
La misura è stata inserita tramite emendamento nel testo che è stato approvato dall’Aula della Camera il 20 dicembre scorso.
La novità interessa le imprese che investono e che permettono l’aumento dell’occupazione.
Nello specifico, come previsto dal comma 1 dell’emendamento approvato, sono quattro le condizioni da rispettare per poter accedere alla riduzione dell’IRES per il solo anno 2025:
- rinuncia da parte dell’impresa alla cassa integrazione per gli anni 2024 e 2025, ad eccezione dell’integrazione salariale ordinaria corrisposta per eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti;
- una media degli occupati negli anni 2022, 2023 e 2024 non inferiore a quelli del 2025;
- un numero di assunzioni con contratto a tempo indeterminato tale che si registri un aumento dell’occupazione in misura pari almeno all’1 per cento del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
- il mantenimento dell’80 per cento degli utili in azienda per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024, con un reinvestimento minimo del 30 per cento in beni strumentali di Transizione 4.0 o 5.0.
A queste tuttavia si è aggiunta un’ulteriore condizione, introdotta dopo la presentazione di un’errata corrige presentata in Aula alla Camera sull’ammontare degli utili accantonati: devono essere non inferiori “al 24 per cento degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2023”.
Tornando alle modifiche introdotte con emendamenti, il comma 3 stabilisce anche le cause di decadenza dall’IRES premiale, con conseguente recupero della stessa:
- se la quota degli utili accantonata viene distribuita entro il secondo esercizio successivo a quello in corso nel 2024;
- se i beni strumentali in cui si è investito sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa o sono destinate stabilmente a strutture produttive localizzate all’estero (anche se appartenenti allo stesso soggetto), entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale è stata realizzato l’investimento.
La misura ha come destinatarie quelle stesse imprese per cui è già stata prevista la maxi deduzione fino al 130 per cento per assunzioni con contratti a tempo indeterminato con persone che rientrano in categorie svantaggiate, come donne e giovani con particolari requisiti.
IRES premiale alternativa o aggiuntiva alla maxi deduzione al 130 per cento?
L’IRES premiale sarà una misura aggiuntiva e non alternativa alla maxi deduzione fino al 130 per cento per le nuove assunzioni.
Le misure hanno la stessa platea di destinatari, in quanto il comma 2 dell’emendamento sopracitato stabilisce, tra le altre condizioni, che la riduzione dell’aliquota al 20 per cento spetta alle imprese che effettuino nuove assunzioni che permettano un incremento occupazionale ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 216/2023, il quale prevede la maxi deduzione relativa ai nuovi assunti.
Quindi, partire dal 1° gennaio 2025 e nel caso di nuove assunzioni, le imprese potranno infatti beneficiare di entrambe le misure.
In linea generale l’intervento finalizzato a rendere concreto il principio del più “assumi meno paghi”, ovvero la maxi deduzione, sarebbe rinnovata per il triennio 2025-2027 (come indicato nel testo del DDL di Bilancio 2025 presentato alla Camera).
Si dovrà però attendere l’ultimo passaggio per il testo definitivo della Manovra, che dovrà ottenere il via libera finale da parte del Senato entro la fine dell’anno.
Nonostante il breve periodo di operatività e la mancanza di riscontri sulla sua efficacia, l’intervento viene riproposto per il prossimo triennio. La maxi deduzione è infatti stata inserita nella Legge di Bilancio 2024, con entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, ma il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato approvato soltanto lo scorso 25 giugno.
IRES premiale 2025, novità volte a sopperire l’addio all’ACE
Nel quadro si inserisce anche un’altra misura su cui è intervenuta la scorsa Legge di Bilancio, l’ACE, l’aiuto alla crescita economica. L’incentivo alla patrimonializzazione delle imprese è stato cancellato a partire dallo scorso 1° gennaio.
L’opposizione aveva chiesto il ripristino, seppure in una veste diversa, come dichiarato dal senatore Mario Turco ai microfoni di Informazione Fiscale.
A riguardo non sono stati approvati emendamenti in Commissione Bilancio e quindi l’incentivo difficilmente tornerà in campo.
Nella ricetta della maggioranza a colmare il gap lasciato dalla mancanza dell’incentivo alla patrimonializzazione, evidenziato da imprenditori e da Confindustria in occasione dell’eliminazione dell’ACE, sarebbe proprio l’IRES premiale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IRES premiale 2025, come funzionerà l’agevolazione per chi investe e assume