Più assumi meno paghi è il leit motiv dell'attuale Governo fin dalla campagna elettorale dell'estate 2022. Nella puntata di ieri del programma Rai Cinque Minuti, la premier Giorgia Meloni ha indicato la maxi deduzione per le assunzioni tra le spinte all'occupazione, ma sul bonus ci sono ancora interrogativi: si attendono istruzioni e decreto attuativo
Per incentivare le aziende ad assumere abbiamo in mente un meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro - “più assumi meno paghi”, diceva Giorgia Meloni nelle sue prime dichiarazioni da premier il 25 ottobre 2022 tenendo fede a quanto annunciato nella campagna elettorale che si era appena conclusa.
La formula ha trovato corpo nella maxi deduzione per le assunzioni del 2024 prevista dal decreto legislativo numero 216 del 2023 e durante il programma Rai Cinque Minuti del 4 aprile, condotto da Bruno Vespa, la presidente del Consiglio dei Ministri ha indicato l’agevolazione come una delle spinte positive alla base dei numeri sull’occupazione.
Sull’agevolazione, in realtà, restano ancora diversi punti da chiarire: la promessa elettorale è stata mantenuta, ma per ora solo sulla carta. Mancano le istruzioni e manca il decreto attuativo per stabilire il coefficiente di maggiorazione in caso di assunzione di persone svantaggiate tra cui rientrano anche le donne e i giovani con particolari requisiti.
Più assumi meno paghi, ma il bonus per favorire l’occupazione è fermo
Record dell’occupazione: è merito vostro o delle imprese? Chiede Bruno Vespa nella finestra televisiva pre serale.
“È sempre merito delle imprese, noi dobbiamo ricordarci che la ricchezza non la crea lo Stato, quello che può fare lo Stato è creare condizioni favorevoli. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per incentivare, per creare quelle condizioni favorevoli”, risponde la premier.
E tra le spinte messe in campo cita il taglio del cuneo fiscale e contributivo, il bonus mamme (che agiscono, però, su lavoratori e lavoratrici già strutturate) e la maxi deduzione introdotta per il 2024 nell’ambito dei lavori di attuazione della riforma fiscale.
“Se tu fai una tassazione che incentiva all’assunzione, il famoso più assumi meno paghi, cioè più è alta l’incidenza dei lavoratori in rapporto al fatturato meno tasse devi allo Stato, le aziende sono portate ad assumere, noi dobbiamo fare questo ma poi dobbiamo sempre ringraziare il sistema produttivo”, sottolinea Giorgia Meloni.
Per ora, infatti, i frutti sull’occupazione non possono arrivare dal bonus fiscale per le assunzioni su cui ci sono ritardi e punti da chiarire.
Più assumi meno paghi, come funziona il bonus per favorire l’occupazione
Il decreto legislativo numero 216 del 2023 che ha modificato l’assetto dell’IRPEF per il 2024 ha previsto per quest’anno anche una super deduzione per i datori di lavoro in caso di nuovi contratti a tempo indeterminato, che diventa una maxi deduzione nel caso di lavoratrici e lavoratori svantaggiati. Le risorse a disposizione ammontano a 1,3 miliardi.
Come funziona? Offre la possibilità di dedurre dalla base imponibile IRPEF e IRES il costo che deriva dal personale neoassunto maggiorato del 20 per cento, come si legge nell’articolo 4 del decreto attuativo della riforma fiscale.
“Per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, in attesa della completa attuazione dell’articolo 6, comma 1, lettera a) della legge 14 agosto 2023, n. 111 e della revisione delle agevolazioni a favore degli operatori economici, per i titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni, il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento del costo riferibile all’incremento occupazionale”.
L’agevolazione cresce in caso di particolari condizioni di svantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori assunti.
Entro la scadenza del 30 gennaio 2024 il Ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con un decreto attuativo ad hoc avrebbe dovuto stabilire la percentuale dell’ulteriore maggiorazione prevista, ad esempio, per le assunzioni di giovani e donne con determinati requisiti.
Due fronti, quello dell’occupazione femminile e giovanile, che hanno bisogno di una forte spinta e da cui dipende lo sviluppo e il futuro economico del Paese, come ha sottolineato l’OCSE nei suoi ultimi studi sull’Italia pubblicati a inizio anno.
A due mesi dal termine previsto il provvedimento non è ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale, secondo quanto anticipato sul quotidiano Il Sole 24 Ore di martedì 2 aprile il testo sarebbe pronto e in dirittura d’arrivo. Ma nel frattempo tutto resta in stand by.
E anche sul bonus assunzione senza maggiorazione non è stato pubblicato alcun chiarimento operativo, che pure è attesissimo vista la complessa formulazione della norma.
Il 6 febbraio scorso l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una prima circolare illustrativa sulle novità del decreto legislativo numero 216 del 2024 con un grande assente, le regole del nuovo bonus assunzioni per il 2024.
Sull’agevolazione, quindi, restano ancora molti nodi da sciogliere e appare difficile pensare che il suo impulso abbia già dato una spinta concreta all’occupazione.
In copertina la premier Giorgia Meloni durante le dichiarazioni programmatiche del 25 ottobre 2022 fonte: Governo.it
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: “Più assumi meno paghi” motore dell’occupazione? Sul bonus ritardi e punti da chiarire