IRPEF 2024: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate sul passaggio a tre aliquote

Tommaso Gavi - Irpef

Con la circolare dell'Agenzia delle Entrate vengono fornite le istruzioni sull'IRPEF 2024. Tanti gli aspetti affrontati: dalla riduzione a 3 aliquote e scaglioni al calcolo delle detrazioni per lavoratori dipendenti, passando per le novità sul trattamento integrativo e sulle regole delle detrazioni fiscali

IRPEF 2024: le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate sul passaggio a tre aliquote

Si aggiunge un altro tassello all’applicazione delle novità relative all’IRPEF 2024.

Con la circolare numero 2 del 6 febbraio dell’Agenzia delle Entrate vengono fornite le istruzioni per mettere in pratica il passaggio a tre aliquote e le altre novità previste con la riforma delle imposte sui redditi delle persone fisiche.

Nel documento di prassi vengono affrontati diversi aspetti, dalla rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni di reddito alle modifiche alle detrazioni da lavoro dipendente e al trattamento integrativo.

A completamento degli aspetti relativi alle modifiche dell’IRPEF vengono richiamate le modifiche alla disciplina delle detrazioni fiscali e delle addizionali regionali e comunali.

Infine, l’ultima parte del documento è dedicata all’eliminazione dell’ACE, l’aiuto alla crescita economica.

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IRPEF 2024: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate sul passaggio a tre aliquote

Con la pubblicazione della circolare numero 2 del 6 febbraio si conclude l’ultimo passaggio per l’attuazione della riforma dell’IRPEF.

Dopo l’approvazione della legge delega della riforma fiscale, il decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216 ha dato attuazione agli aspetti relativi all’imposta sui redditi delle persone fisiche.

A “chiusura del cerchio” è arrivato il documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate che fornisce le istruzioni sulle novità che interessano l’imposta.

Tale documento è articolato come segue:

  • revisione della disciplina dell’imposta sul reddito delle persone fisiche;
    • rimodulazione di aliquote e scaglioni di reddito:
    • modifica delle detrazioni da lavoro dipendente e assimilato;
    • trattamento integrativo;
    • revisione della disciplina delle detrazioni fiscali;
    • adeguamento della disciplina delle addizionali regionale e comunale all’IRPEF;
  • abrogazione della disciplina relativa all’aiuto alla crescita economica (ACE).

La novità più importante è quella legata alla riduzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito dell’imposta, che sono passati da 4 a 3 a partire dal 1° gennaio 2024.

I tetti al reddito e le aliquote da applicare sono riportate all’interno della tabella riassuntiva.

Numero scaglione Scaglione di reddito Aliquote IRPEF 2024 Imposta dovuta
Fino a 28.000 euro 23 per cento 23 per cento sul reddito
Tra 28.001 euro e 50.000 euro 35 per cento 6.440 euro + 35 per cento sul reddito che supera i 28.000 euro e fino a 50.000 euro
Oltre 50.001 euro 43 per cento 14.140 euro + 43 per cento sul reddito che supera i 50.000 euro

In sostanza l’IRPEF è modificata come di seguito riportato:

  • il primo scaglione di reddito è stato innalzato a 28.000 euro, mantenendo l’aliquota del 23 per cento e assorbendo il secondo scaglione previsto per il 2023;
  • l’aliquota al 25 per cento, prevista lo scorso anno per il secondo scaglione per i redditi tra 15.000 euro e fino a 28.000 euro, è stata soppressa;
  • gli altri scaglioni, e le rispettive aliquote, restano invariati.
Agenzia delle Entrate - Circolare numero 2 del 6 febbraio 2024
Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi - Decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216

IRPEF 2024: le indicazioni sul calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente e assimilato

Nel documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate vengono fornite le indicazioni anche in merito al calcolo delle detrazioni per i contribuenti titolari di redditi di lavoro dipendente, con esclusione delle pensioni e degli assegni equiparati.

La riforma prevede che i redditi fino a 8.500 euro rientrino nella cosiddetta “no tax area” e siano quindi esclusi dalla tassazione.

Nel testo della circolare viene chiarito quanto segue:

“Atteso che la modifica riguarda solo il primo periodo dell’articolo 13, comma 1, lettera a), del TUIR, resta ferma l’applicazione delle altre disposizioni contenute nel medesimo articolo.”

Nel calcolo del reddito complessivo si devono considerare anche i redditi assoggettati a cedolare secca e al regime forfettario, oltre alla quota di agevolazione ACE.

Nella tabella riassuntiva sono riepilogati i criteri per il calcolo dell’importo della detrazione.

Reddito in euro Importo della detrazione in euro
fino a 15.000 1.955 (non inferiore a 690 o, se a tempo determinato, non inferiore a 1.380)
oltre 15.000 e fino a 28.000 1.910 + 1.190 x [(28.000 - reddito) / (28.000 - 15.000)]
oltre 28.000 e fino a 50.000 1.910 x [(50.000 - reddito) / (50.000 - 28.000)]
oltre 50.000 nessuna detrazione

IRPEF 2024: le modifiche al trattamento integrativo e alle regole delle detrazioni

Il documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate richiama anche le modifiche che hanno interessato il trattamento integrativo, che potrà essere riconosciuto ai contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro nei casi in cui l’imposta lorda sia superiore alla detrazione per i redditi di lavoro dipendente diminuita di 75 euro.

La riduzione di 75 euro ha l’obiettivo di “neutralizzare” l’aumento dell’importo della detrazione per redditi di lavoro dipendente, che avrebbe portato alcuni soggetti alla perdita dell’agevolazione.

L’Agenzia delle Entrate fornisce anche le istruzioni in merito alla modifica delle regole delle detrazioni fiscali.

Per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro è prevista una riduzione di 260 euro delle agevolazioni spettanti per l’anno 2024, in relazione alle detrazioni del 19 per cento su:

  • erogazioni liberali in favore dei partiti politici;
  • premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.

Sono invece escluse le spese sanitarie.

IRPEF 2024: l’adeguamento delle regole delle addizionali all’IRPEF e l’abolizione dell’ACE

Un altro aspetto affrontato nel documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate è quello relativo all’adeguamento delle regole delle addizionali all’IRPEF.

L’attuazione della riforma fiscale prevede uno spostamento in avanti, fino al 15 aprile 2024, per la scadenza che interessa le Regioni per la maggiorazione dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale regionale.

Entro tale scadenza anche le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono stabilire aliquote diverse e basate sugli scaglioni del 2023.

Un’altra scadenza spostata in avanti è quella per la trasmissione dei dati contenuti nei provvedimenti di variazione dell’addizionale regionale all’IRPEF, per la pubblicazione sul sito del dipartimento delle Finanze del MEF: ci sarà tempo fino al 15 maggio 2024.

Le stesse regole valgono per le addizionali regionali.

Infine, un ultimo aspetto affrontato è quello relativo all’eliminazione dell’ACE, l’aiuto alla crescita economica. Dal 1° gennaio 2024 non sarà più applicabile, tuttavia, come chiarito nel documento di prassi:

“sino a esaurimento dei relativi effetti, continuano ad applicarsi le disposizioni relative all’importo del rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto del periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023.”

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