Cambio di passo all'orizzonte per l'accesso alle detrazioni fiscali: selezione all'ingresso e tetti di spesa le possibili novità in arrivo. Le prospettive tracciate nell'atto di indirizzo di politica fiscale 2025-2027
Il compito di mettere ordine tra le detrazioni fiscali è passato, negli ultimi anni, da un Governo all’altro. E nessuno fino a questo momento ha trovato la formula per organizzare il caos generato da oltre 600 tax expenditures, le spese fiscali che derivano dai diversi sconti d’imposta garantiti a cittadini e cittadine.
Nel percorso di attuazione della riforma fiscale, però, si fa largo l’ipotesi di un cambio di passo per l’accesso ai bonus: selezione all’ingresso e tetti di spesa sono le possibili novità in arrivo che ribalterebbero il sistema attualmente in vigore.
Detrazioni fiscali fino a esaurimento fondi: novità in cantiere
Secondo quanto anticipato con l’atto di politica fiscale per il triennio 2025-2027 firmato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, i principi di programmazione, selettività e monitoraggio ex ante saranno alla base del nuovo sistema di agevolazioni fiscali.
In che modo? “Anche mediante la creazione di piattaforme dedicate e la definizione di tetti di spesa, in modo da garantire il rispetto degli equilibri di bilancio di finanza pubblica”.
Il rischio da evitare, appare chiaramente, è l’effetto Superbonus. E la prospettiva sembra essere quella di una rivoluzione.
Prendendo ad esempio le detrazioni fiscali, attualmente esistono delle soglie massime su cui si calcola lo sconto d’imposta ma non un limite di risorse a disposizione per poterne beneficiare.
Così come i canonici bonus fiscali che spettano per le spese sostenute durante l’anno, dall’istruzione all’affitto, vengono riconosciuti automaticamente, senza presentare alcuna domanda, come lascia presupporre l’idea di dedicate specifiche piattaforme.
Ma pensando ai principi di programmazione, selettività e monitoraggio citati dal MEF, la prima formulazione che viene alla mente è un sistema basato su domanda e accesso fino a esaurimento fondi.
Le novità potrebbero riguardare in via prioritaria, ad esempio, detrazioni come l’ecobonus “nell’ambito di un n graduale riordino delle agevolazioni presenti in materia energetica, per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e di sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transizione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale”.
Agevolazioni e detrazioni fiscali tra novità e difficoltà di risparmio
In ogni caso nel prossimo triennio, secondo quanto anticipato dal documento, si dovrà procedere con il riordino delle spese fiscali in “un’ottica pluriennale”.
Tagliare le tax expenditure, in termini di risorse, è una grande opportunità: detrazioni, deduzioni, aliquote ridotte determinano una perdita di gettito di 105 miliardi.
Sotto osservazione dal 2009 proprio per i loro costi, sono una matassa sempre più difficile da sbrogliare tanto che invece di arretrate, dal 2018 hanno subito una impennata arrivando a quota 625 e raddoppiando quasi il loro valore che, al tempo, risultava pari a 54 miliardi.
I tentativi di riordino non mancano, ma sono sempre troppo deboli. Sia nel 2020 che nel 2024 sono stata introdotte delle riduzioni orizzontali legate alle condizioni economiche dei contribuenti.
Il risultato? Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, è stato paradossale: le novità hanno contribuito a rendere disorganico, disomogeneo e complicato il quadro di regole e hanno portato a un risparmio irrisorio, 250 milioni, secondo le stime diffuse l’11 aprile 2024.
Nel frattempo anche il cantiere della riforma fiscale non ha portato grandi novità, qualche modifica è arrivata con la Legge di Bilancio 2025 che, per il completamento dell’attuazione della delega fiscale, ha previsto un nuovo taglio orizzontale.
La Manovra ha introdotto una tetto massimo per diverse spese detraibili, da calcolare con il quoziente familaire, per coloro che hanno un reddito superiore a 75.000 euro.
Le novità non si sostituiscono ai tagli precedenti ma si integrano con questi ultimi: da un lato aumenta il livello di complessità, dall’altro il risparmio resta contenuto rispetto alla spesa complessiva. Secondo l’Upb, nel 2026 ammonterà a 230 milioni per poi crescere nel tempo.
La difficoltà di trovare una formula efficace per il riordino delle spese fiscali emerge con chiarezza e l’ipotesi che la soluzione possa essere drastica non è esclusa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Novità in cantiere per detrazioni fiscali e non solo: bonus fino a esaurimento fondi