Taglio alle detrazioni fiscali 2025: quoziente familiare per il calcolo della soglia

Rosy D’Elia - Imposte

Taglio delle detrazioni fiscali per chi ha redditi superiori a 75.000 euro, ma il calcolo della soglia tiene conto del numero dei figli e delle figlie. Nasce un primo quoziente fiscale: le novità nel cantiere della Legge di Bilancio 2025

Taglio alle detrazioni fiscali 2025: quoziente familiare per il calcolo della soglia

In cantiere con la Legge di Bilancio 2025 il taglio delle detrazioni fiscali per chi ha un reddito complessivo superiore a 75.000 euro: viene introdotto un tetto massimo per le spese detraibili che arriva fino a 14.000 euro per le famiglie più numerose.

Grazie a un primo esperimento di quoziente familiare, infatti, il tetto sarà più basso per i contribuenti che non sono genitori.

Stando alle novità in arrivo con l’impianto attuale della Manovra, si interviene sul TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi, con questa nuova regola che agisce in maniera trasversale.

La riduzione delle agevolazioni, in ogni caso, non agirà in maniera retroattiva ma si applicherà alle spese sostenute a partire dal 2025.

Novità anche per le detrazioni fiscali con la Legge di Bilancio 2025: taglio delle agevolazioni in base al reddito

Più che agire in verticale, sulle singole agevolazioni, l’intenzione del Governo è quella di mettere a punto un’azione orizzontale sulle detrazioni fiscali in attesa di razionalizzare le cosiddette tax expenditure che attualmente sono più di 600.

Non a caso il testo del Disegno di Legge di Bilancio 2025, nella versione attualmente in circolazione, collega le modifiche al TUIR con i lavori della riforma fiscale.

La novità si dovrà coordinare con le regole già esistenti: gli sconti IRPEF legati alle spese sostenute vengono già calcolati in base a precisi limiti e percentuali, e questa procedura non cambierà. In aggiunta viene introdotto un importo massimo complessivo delle spese che possono essere portate in detrazione per chi ha un reddito superiore ai 75.000 euro.

Gli elementi per calcolare questo nuovo tetto sono due:

  • il reddito;
  • la composizione del nucleo familiare.

“Per quanto riguarda invece le detrazioni ci stiamo muovendo in una logica di quoziente familiare, quindi teniamo conto del numero dei figli e sulla base di quello moduliamo la detrazione e teniamo conto anche delle fasce di reddito quindi sono due aspetti che devono camminare insieme: numero dei figli e fasce di reddito”.

Lo aveva anticipato il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo durante la conferenza stampa di presentazione delle misure inserite nella Manovra lo scorso 16 ottobre.

Ed è proprio dall’intersezione di questi due fattori che risulterà il limite massimo delle spese detraibili.

Novità anche per le detrazioni fiscali con la Legge di Bilancio 2025: arriva il quoziente familiare

In assenza di figli o figlie nel nucleo familiare, il taglio sarà più profondo e bisognerà tenere conto delle soglie più basse per il calcolo delle detrazioni fiscali:

  • 7.000 euro per chi ha redditi fino a 75.000 euro;
  • 4.000 euro per chi supera la soglia dei 100.000.

Per i genitori il tetto cresce in base alla composizione del nucleo familiare o più precisamente in base al numero dei figli fiscalmente a carico.

Numero di figli e figlieRedditoTetto massimo
1 Oltre i 75.000 euro 9.800 euro
Oltre i 100.000 5.600 euro
2 Oltre i 75.000 euro 6.800 euro
Oltre i 100.000 11.900 euro
Più di 2 Oltre i 75.000 euro 14.000 euro
Oltre i 100.000 8.000 euro

L’importo più alto viene garantito anche alle famiglie che hanno almeno un figlio fiscalmente a carico con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104 del 1992.

In questo modo si introduce una prima forma di quoziente familiare, citato da Meloni come una delle possibili soluzioni fiscali per le famiglie fin dal primo discorso da premier.

Il taglio, in ogni caso, non toccherà le spese sanitarie e non avrà effetti sugli oneri relativi prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024 e neanche sulle rate delle detrazioni calcolate sulle spese sostenute fino a fine anno, come nel caso dei bonus edilizi.

Sul punto, però, come su tutti gli altri fronti i giochi sono ancora aperti: le novità dovranno essere approvate da entrambi i rami del Parlamento e siamo solo all’inizio dell’iter parlamentare.

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