Manovra 2025: in attesa degli emendamenti del governo slitta l’arrivo in Aula della Camera

Tommaso Gavi - Fisco

Manovra 2025 alle battute finali: molte novità in arrivo e diverse misure da formalizzare. L'arrivo in Aula della Camera slitta

Manovra 2025: in attesa degli emendamenti del governo slitta l'arrivo in Aula della Camera

La settimana compresa tra il 9 e il 15 dicembre è particolarmente ricca di notizie di Fisco e Lavoro.

Protagonista ancora una volta la Legge di Bilancio 2025 e le novità in arrivo nell’ultima fase della Manovra prima dell’approvazione. Il ritardo nella formulazione degli emendamenti del governo dovrebbe fare slittare in avanti l’arrivo del testo nell’Aula della Camera.

Altra notizia di notevole rilievo è la rinuncia all’incarico da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che dando le dimissioni ha voluto sottolineare l’importanza di pagare le tasse.

In settimana si è chiusa anche la finestra per l’adesione al concordato preventivo biennale, dopo la riapertura fino al 12 dicembre. Si attendono ancora i dati ufficiali ma l’ulteriore finestra non sembra aver permesso di raggiungere i risultati sperati dall’esecutivo.

In una settimana particolarmente ricca di notizie, non sono mancate quelle in tema di lavoro: da quelle relative allo smart working, passando per le sanzioni per chi lavora nei cantieri senza patente a punti, per arrivare alle prime analisi sul decreto Flussi.

Manovra 2025: in attesa degli emendamenti del governo slitta l’arrivo in Aula della Camera

Mentre comincia ad arrivare il freddo invernale si scalda la discussione sulla Legge di Bilancio 2025.

La settima è stata particolarmente ricca di novità e hanno iniziato a prendere forma alcune delle misure volute dalla maggioranza, come emendamenti a modifica del testo del DDL di Bilancio presentato alla Camera a metà ottobre.

Tra queste l’IRES premiale e la flat tax per dipendenti e pensionati. Novità sono in arrivo anche per il piano transizione 5.0, per le agevolazioni sui mutui per la prima casa e per il Fondo Garanzia PMI. I contorni sulle modifiche al testo vanno delineandosi ma gli emendamenti non sono ancora stati formalizzati.

L’arrivo del testo in Aula della Camera slitterà rispetto al programma previsto, sarebbe dovuto arrivare domani, invece tornerà in Commissione. Il fine settimana decisivo per i lavori sulla Manovra è in realtà il trampolino per una nuova settimana in cui la discussione rimarrà protagonista.

La maggioranza punta a chiudere i giochi prima di Natale, ma è una corsa contro il tempo.

Agenzia delle Entrate: si dimette il direttore Ruffini

Se la discussione sulla Legge di Bilancio ha messo in secondo piano altre notizie, è certamente di primaria importanza quella delle dimissioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Ruffini lascia la guida dell’Agenzia con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera in cui motiva la sua decisione e fa sapere di avere avvertito il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e il viceministro Maurizio Leo.

Era in carica ininterrottamente dal 2020, con una conferma da parte del Governo Meloni a gennaio 2023.

Nel passato più recente ha avuto un ruolo di primo piano in diversi processi che hanno interessato il Fisco: dalla dichiarazione dei redditi precompilata alla fatturazione elettronica, passando per l’erogazione dei contributi a fondo perduto e la lotta all’evasione anche attraverso le nuove tecnologie.

Ruffini lascia richiamando la centralità del Fisco e l’importanza della lotta all’evasione.

In uno dei passaggi dell’intervista con la giornalista Fiorenza Sarzanini ha dichiarato quanto segue:

“Come se combattere l’evasione fosse una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi. Se le cose stanno così, mi sono detto, che senso ha rimanere? Passo la mano, nessun problema.”

A prendere il posto lasciato libero da Ruffini, come riportato da Italia Oggi, potrebbero essere Roberto Alesse o Antonio Carbone, rispettivamente il direttore dell’Agenzia delle dogane e il direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate.

Il primo avrebbe un profilo più politico, il secondo più tecnico.

Concordato preventivo biennale: superata anche la scadenza del 12 dicembre

Qualche giorno fa, il 12 dicembre, si è chiusa la finestra per l’adesione al concordato preventivo biennale.

Superata la scadenza dello scorso 31 ottobre, la riapertura era stata prevista per i soggetti ISA.

Superata questa nuova scadenza è tempo di tirare le somme. I dati ufficiali non sono ancora stati forniti ma è probabile che la nuova riapertura non abbia fatto registrare il numero di adesioni auspicato dal governo.

Secondo le stime dell’Associazione Nazionale Commercialisti, ANC, le adesioni sarebbero meno di 750.000.

Il dato, qualora confermato, non permetterebbe il nuovo intervento di riduzione dell’IRPEF.

Anche in questo caso, però, si dovrà attendere i numeri ufficiali.

Alla chiusura della finestra precedente, i dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (diffusi durante l’interrogazione del 27 novembre) riportavano un tasso di adesione di circa il 12 per cento.

Lavoro: diverse novità in arrivo

Diverse novità si sono susseguite anche sui temi legati al lavoro. Tra queste, quelle legate allo smart working, contenute nel DDL Lavoro approvato in via definitiva.

Il testo interviene sui tempi delle comunicazioni obbligatorie al Ministero e su altri aspetti.

In settimana è arrivato anche il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per la determinazione della percentuale del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti nella ZES Unica Sud: spetterà in misura piena, anche per gli investimenti aggiunti rispetto alla comunicazione iniziale.

L’INL ha inoltre fornito chiarimenti sulle sanzioni per chi non è in regola con la patente a crediti e opera nei cantieri.

Un’ulteriore novità riguarda l’analisi delle domande inviate dopo la stretta sui controlli del decreto Flussi, che mostrano un crollo delle richieste di nulla osta, che non superano le quote al momento disponibili.

Tante le novità in tema di lavoro, in attesa di quelle che arriveranno la prossima settimana che vedrà ancora protagonista la discussione sulla Legge di Bilancio 2025.

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