Pensioni: continua il calo delle uscite anticipate, le donne prendono il 32% in meno

Francesco Rodorigo - Pensioni

Dall’INPS arrivano i dati aggiornati sui pensionamenti nei primi 3 mesi del 2025. Continua il calo delle uscite anticipate. Resta elevato il gender gap previdenziale

Pensioni: continua il calo delle uscite anticipate, le donne prendono il 32% in meno

Prosegue il calo delle pensioni anticipate dopo la stretta introdotta negli ultimi anni: le uscite tra gennaio e marzo sono diminuite del 23 per cento.

A fornire i dati aggiornati è l’ultimo monitoraggio dei flussi di pensionamento pubblicato dall’INPS il 23 aprile 2025.

Tra i dati più rilevanti l’incremento del divario tra gli assegni degli uomini e quello delle donne. Le donne prendono in media circa il 32 per cento in meno.

Pensioni: continua il calo delle uscite anticipate

L’INPS ha diffuso questa mattina i dati aggiornati sui flussi di pensionamento. Il report fornisce i dati sulle pensioni con decorrenza nel 2024 e nel primo trimestre del 2025.

Lo scorso anno sono state registrate 877.186 pensioni, con un importo medio mensile di 1.229 euro.

Nel primo trimestre dell’anno in corso, invece, il numero di pensioni è stato di 194.582, per un importo medio di 1.237 euro.

Si tratta, spiega l’INPS, di dati che comprendono pensioni di vecchiaia, assegni sociali, pensioni anticipate, fondi speciali, pensioni di invalidità e pensioni ai superstiti. Nello specifico i dettagli delle singole categorie di pensione sono i seguenti:

Pensione2024Primo trimestre 2025
di vecchiaia 266.620 56.271
anticipate 223.216 54.094
di invalidità 57.905 9.444
ai superstiti 232.669 49.272

I dati confermano il trend negativo delle pensioni anticipate, ancora in calo dopo i vincoli introdotti negli ultimi anni per limitare la possibilità di uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età della pensione di vecchiaia (67 anni).

Come detto, le pensioni anticipate con decorrenza tra gennaio e marzo di quest’anno sono state 54.094, il che significa un calo del 23,09 per cento rispetto a quelle liquidate nello stesso periodo del 2024 (70.334).

Il calo è più evidente nel settore privato, dove i dipendenti a cui nel trimestre è stata liquidata la pensione anticipata sono 26.683 con un calo del 19,43 per cento, mentre tra i dipendenti pubblici sono state 8.014 con un calo del 33,85 per cento.

Una stretta che, ricordiamo, è stata confermata anche per il 2025 dalla Legge di Bilancio, la quale non ha modificato i criteri di accesso (più restrittivi) a Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

Pensioni: le donne prendono il 32 per cento in meno rispetto agli uomini

Come detto, il rapporto dell’INPS indica che nel primo trimestre del 2025 l’Istituto ha liquidato 194.582 pensioni per un importo medio di 1.237 euro al mese, in lieve aumento rispetto alla media di 1.229 del 2024.

Ad aumentare è però anche il divario tra gli assegni erogati agli uomini e quelli riconosciuti alle donne.

Per i primi la pensione vale in media 1.486 euro, in aumento dai 1.457 dell’intero 2024, mentre per le donne l’assegno raggiunge in media i 1.011 euro, in calo sui 1.033 medi del 2024.

Le donne percepiscono dunque il 31,97 per cento in meno (era il 29,1 per cento nel 2024) rispetto agli uomini.

Ad ogni modo, l’INPS precisa che il dato è sui singoli assegni e non sull’intero reddito da pensione che può comprendere più trattamenti.

Anche tra le diverse gestioni ci sono ampie differenze.

La gestione dei dipendenti pubblici che conta 16.791 pensioni liquidate nel 2025 per un assegno medio di 2.172 euro (con picchi di 2.730 euro medi per quelle di vecchiaia).

Per i dipendenti del settore privato, invece, l’INPS segnala 83.260 assegni per un importo di 1.432 euro medi (con picco di 2.228 euro per le anticipate).

INPS - Monitoraggio dei flussi di pensionamento per l’anno 2024 e primo trimestre 2025
Scarica il report

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network