IRAP è l’acronimo di imposta regionale sulle attività produttive, un’imposta introdotta in Italia nell’ambito della cosiddetta riforma Visco. La riforma che ha introdotto l’IRAP nell’ordinamento tributario italiano trae origine dalla delega al Governo contenuta nella Legge 662/1996. Con tale delega, il Governo avrebbe potuto apportare (come poi ha effettivamente fatto) diverse modifiche alla normativa IRAP attraverso l’emanazione di uno o più decreti legislativi.
Il riferimento normativo fondamentale in materia di IRAP è il Decreto Legislativo numero 446/1997.
Il presupposto dell’imposta è definito dall’articolo 2 del decreto IRAP ovvero:
“l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi. L’attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato, costituisce in ogni caso presupposto di imposta”
Gli elementi fondamentali per comprendere quale sia il presupposto dell’imposta nel caso dell’IRAP sono tre:
- esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata (come vedremo nei successivi approfondimenti proprio quest’aspetto ha generato parecchi dubbi in dottrina ed una serie di orientamenti giurisprudenziali contrastanti);
- attività di produzione e scambio di beni e servizi;
- attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato, che costituisce a prescindere presupposto valido ai fini IRAP.
Ecco la guida completa con l’analisi di presupposto, soggetti passivi, calcolo base imponibile e modalità di pagamento IRAP:
Cos’è l’IRAP?