Il Quadro VX della dichiarazione IVA 2025 contiene la determinazione dell’iva da versare o a credito. Per la redazione si deve fare riferimento alle istruzioni per la compilazione dell’Agenzia delle Entrate
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Nel quadro VX della dichiarazione IVA 2025 bisogna indicare i dati relativi all’IVA da versare o all’IVA a credito.
Per la corretta compilazione del quadro VX è necessario distinguere in base al soggetto che procede con la dichiarazione:
- società controllanti e controllate;
- soggetti in liquidazione giudiziale o liquidazione coatta amministrativa nel corso dell’anno oggetto della dichiarazione;
- soggetti passivi che a partire dal 1° gennaio 2025 partecipano a un Gruppo IVA.
I titolari di partita IVA tenuti all’adempimento devono inviare il modello entro la scadenza del 30 aprile 2025. Per la compilazione è necessario seguire le apposite istruzioni fornite dell’Agenzia delle Entrate.
Quadro VX della dichiarazione IVA 2025: le istruzioni per la compilazione
- A cosa serve il Quadro VX della dichiarazione IVA 2025
- Compilazione da parte delle società controllanti e controllate
- Compilazione in caso di liquidazione giudiziale o liquidazione coatta amministrativa nel corso dell’anno oggetto di dichiarazione
- La compilazione del Rigo VX4
- La compilazione dei Righi da VX5 a VX8
A cosa serve il Quadro VX della dichiarazione IVA 2025
I titolari di partita IVA tenuti all’adempimento possono inviare la dichiarazione IVA 2025, relativa al periodo d’imposta 2024, dal 1° febbraio ed entro la scadenza del 30 aprile.
La dichiarazione da compilare si può scaricare direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, qui il relativo file:
- Agenzia delle Entrate - Modello IVA 2025
- Scarica il Modello IVA 2025 relativo al periodo d’imposta 2024
I professionisti tenuti all’adempimento devono compilare la dichiarazione seguendo le apposite istruzioni per la compilazione:
Il Quadro VX del modello IVA 2025 contiene i dati relativi all’IVA da versare o all’IVA a credito e deve essere compilato unicamente nel modulo n. 01.
Compilazione da parte delle società controllanti e controllate
Le società partecipanti alla liquidazione dell’IVA di gruppo per l’intero anno d’imposta compilano il rigo VX7 o il rigo VX8 per indicare il debito o il credito trasferito al gruppo in sede di conguaglio.
Tali soggetti, inoltre, compilano il rigo VX2, campo 1, riportando la somma degli importi indicati nei seguenti righi, riguardanti crediti che non possono essere trasferiti alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo, per tutti i moduli compilati:
- VL10;
- VL11, campo 2;
- VL12, campo 2;
- VL40.
Nelle ipotesi di operazione straordinaria (ad esempio, incorporazione), qualora la società dichiarante avente causa (ad esempio, incorporante) abbia partecipato alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo per l’intero anno d’imposta, l’eventuale conguaglio a debito o a credito risultante dal quadro VL dei moduli relativi alle società danti causa (ad esempio, incorporate) non partecipanti alla medesima procedura (oppure fuoriuscite dalla medesima procedura prima dell’operazione straordinaria), va riportato, rispettivamente, nel rigo VX1 o nel rigo VX2, campo 1.
A tal fine, occorre determinare la differenza tra la somma degli importi a debito indicati nei righi VL38 e la somma degli importi a credito indicati nei righi VL39, evidenziati nei rispettivi quadri VL di ciascun soggetto, esterno al gruppo, partecipante alla operazione straordinaria; all’importo di tale differenza (positiva o negativa) vanno, poi, sommati algebricamente (con il segno “-”) gli importi indicati nei righi VL10, VL11, campo 2, VL12, campo 2, e VL40 di tutti i moduli compilati. Pertanto, nel rigo VX1 va indicato l’importo complessivo da versare pari al risultato della predetta somma algebrica, se positiva. Se tale risultato, invece, è negativo, questo (in valore assoluto) va riportato nel rigo VX2, campo 1.
Per le modalità di utilizzo dell’importo indicato nel rigo VX2, campo 1, è prevista:
- la compilazione del rigo VX4 per indicare l’importo oggetto di richiesta di rimborso;
- la compilazione del rigo VX5 per indicare l’importo da utilizzare in compensazione nel modello F24;
- la compilazione del rigo VX6 per indicare l’importo ceduto dai soggetti che hanno optato per il consolidato fiscale.
Le società uscite dal gruppo per cessazione del controllo nel corso dell’anno non devono compilare i righi VX7 e VX8 e devono indicare il conguaglio annuale a debito o a credito, rispettivamente, nel rigo VX1 o nel rigo VX2, campo 1.
Compilazione in caso di liquidazione giudiziale o liquidazione coatta amministrativa nel corso dell’anno oggetto di dichiarazione
Per le modalità di compilazione del quadro VX l’Agenzia rinvia ai chiarimenti forniti nel paragrafo 2.3 delle istruzioni, relativo ai casi particolari di presentazione della dichiarazione.
Nel rigo VX1 - IVA da versare deve essere riportato l’importo di cui al rigo VL38.
Si evidenzia che in caso di compilazione del rigo VL40, l’importo da indicare è costituito dalla differenza tra gli importi indicati nei righi VL38 e VL40.
Il rigo VX1 non deve essere compilato nell’ipotesi in cui il totale dell’IVA dovuta risulti pari o inferiore a 10,33 euro (10,00 euro per effetto degli arrotondamenti effettuati in dichiarazione).
Nell’ipotesi di trasformazioni sostanziali soggettive che comportano la compilazione di più sezioni 3 del quadro VL (cioè, di una sezione 3 per ogni soggetto partecipante alla trasformazione), nel rigo VX1 deve essere indicato l’importo complessivo da versare risultante dalla differenza, se positiva, tra la somma degli importi a debito indicati nei righi VL38 e la somma degli importi a credito indicati nei righi VL39 e VL40 risultanti per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione nei rispettivi quadri VL.
Al campo 1 del rigo VX2 - IVA a credito bisogna indicare l’ammontare dell’eccedenza annuale d’imposta detraibile di cui al rigo VL39, da ripartire tra i successivi righi VX4, VX5 e VX6. Si evidenzia che in caso di compilazione del rigo VL40 deve essere riportata la somma degli importi di cui ai righi VL39 e VL40.
Nell’ipotesi di trasformazioni sostanziali soggettive che comportano la compilazione di più sezioni 3 del quadro VL (cioè, di una sezione 3 per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione), nel rigo VX2, campo 1, deve essere indicato l’importo complessivo delle eccedenze detraibili risultante dalla differenza, se positiva, tra la somma degli importi a credito indicati nei righi VL39 e VL40 e la somma degli importi a debito indicati nei righi VL38 risultanti per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione nei rispettivi quadri VL.
Le società di comodo per l’anno oggetto della dichiarazione e per i due precedenti, che hanno indicato il codice 4 nel rigo VA15, non possono ripartire nei righi successivi l’importo evidenziato nel presente rigo. Nei confronti di tali soggetti, infatti, trova applicazione la disposizione contenuta nell’ultimo periodo del comma 4, dell’art. 30, della legge n. 724 del 1994, che prevede la perdita definitiva del credito IVA annuale.
Per i soggetti passivi che a partire dal 1° gennaio 2025 partecipano a un Gruppo IVA di cui agli artt. 70-bis e seguenti la parte dell’eccedenza detraibile risultante dalla dichiarazione (indicata nel campo 1), pari all’ammontare dei versamenti IVA effettuati con riferimento al 2024, deve essere trasferita al Gruppo IVA dal 1° gennaio 2025.
Tale importo, già ricompreso nel campo 1, va indicato anche nel campo 2.
Pertanto, l’ammontare dell’eccedenza detraibile da ripartire tra i successivi righi VX4 (anche in mancanza dei presupposti di cui all’art. 30), VX5 e VX6 è dato dalla differenza tra l’importo riportato nel campo 1 e quello indicato nel campo 2.
Al rigo VX3 - Eccedenza di versamento va indicato l’importo versato in eccesso rispetto a quello da versare risultante dal rigo VX1. Il rigo deve essere altresì compilato nell’ipotesi in cui, a fronte di un’imposta a credito emergente in sede di dichiarazione annuale, sia stato effettuato un versamento d’imposta. In quest’ultimo caso indicare l’intero importo erroneamente versato.
Detta eccedenza deve essere indicata nel presente rigo qualora il conguaglio annuale sia stato versato in unica soluzione ovvero nel caso in cui lo stesso sia stato versato ratealmente ma tale eccedenza non sia stata in tutto o in parte recuperata con le rate successive.
Il rigo deve essere utilizzato anche quando a seguito di presentazione di dichiarazione correttiva nei termini o integrativa di cui all’art. 8, comma 6-bis, del DPR n. 322 del 1998 risulti effettuato un versamento superiore al dovuto.
Inoltre, nel rigo va indicato l’eventuale ammontare di credito, relativo al periodo d’imposta oggetto della presente dichiarazione, utilizzato in compensazione in misura superiore a quella che emerge dalla presente dichiarazione o in misura superiore al limite annuale di 2 milioni di euro previsto dall’art. 34, comma 1, della legge n. 388 del 2000, come modificato dall’art. 1, comma 72, della legge n. 234 del 2021, e spontaneamente riversato, secondo la procedura descritta nella circolare n. 48/2002 e nella risoluzione 452/2008. Si precisa che l’importo del credito riversato deve essere indicato al netto della sanzione e degli interessi eventualmente versati a titolo di ravvedimento.
L’indicazione nel rigo dell’importo versato in eccesso costituisce un credito che i contribuenti interessati potranno:
- computare in detrazione nell’anno successivo al 2024 ovvero utilizzare ai fini della compensazione;
- chiedere a rimborso, qualora sussistano le condizioni e i requisiti elencati nell’art. 30.
Con riferimento a quest’ultima ipotesi di richiesta a rimborso delle eccedenze di versamento, l’Agenzia chiarisce che l’importo di tali eccedenze dovrà essere compreso nel rigo VX4, campo 1.
L’Agenzia evidenzia inoltre che in caso di presenza sia di un credito IVA nel rigo VX2, campo 1, sia di un’eccedenza di versamento nel rigo VX3 la somma degli importi indicati nei predetti righi deve essere ripartita tra i righi VX4, VX5 e VX6.
Per i soggetti passivi che a partire dal 1° gennaio 2025 partecipano a un Gruppo IVA, l’importo indicato nel rigo VX3 deve essere trasferito al Gruppo IVA dal 1° gennaio 2025, eventualmente sommato all’importo che risulta dal campo 2 del rigo VX2. Quindi, in tale ipotesi, tra i predetti righi VX4, VX5 e VX6 va ripartito unicamente l’importo risultante dalla differenza tra i campi 1 e 2 del rigo VX2.
La compilazione del Rigo VX4
Al rigo VX4 va indicato l’importo di cui si chiede il rimborso.
Tale rigo è riservato ai contribuenti IVA che intendono chiedere il rimborso del credito d’imposta emergente dalla dichiarazione annuale relativa al periodo d’imposta 2024.
Il rimborso, nelle ipotesi previste dall’art. 30, comma 2, o dall’art. 34, comma 9 del decreto IVA, compete solo se l’eccedenza di credito risultante dalla dichiarazione annuale è superiore a 2.582,28 euro ma può essere richiesto anche per un importo inferiore. In caso di cessazione di attività, il rimborso compete senza limiti di importo.
Oltre alle predette ipotesi, il contribuente può comunque richiedere il rimborso qualora dalla dichiarazione relativa al periodo d’imposta risulti un’eccedenza d’imposta detraibile e dalle dichiarazioni relative ai 2 anni immediatamente precedenti risultino eccedenze d’imposta detraibili riportate in detrazione nell’anno successivo. In tal caso, il rimborso compete per il minore degli importi delle predette eccedenze, anche se inferiori al suindicato limite di 2.582,28 euro.
Il campo 1 del rigo VX4 deve essere compilato indicando l’importo di cui si chiede il rimborso.
Il campo 2 deve essere compilato indicando la quota parte del rimborso per la quale il contribuente intende utilizzare la procedura semplificata di rimborso tramite l’agente della riscossione. Il campo non deve essere compilato nelle ipotesi di rimborsi richiesti per contribuenti sottoposti a procedure concorsuali nonché da contribuenti che hanno cessato l’attività, in quanto l’erogazione di tale tipologia di rimborso è di competenza esclusiva degli uffici delle entrate.
Tale quota, cumulata con gli importi che sono stati o che saranno compensati nel corso dell’anno 2025 nel modello F24, non può superare il limite previsto dalla normativa vigente pari a 2 milioni di euro (art. 34, comma 1, della legge n. 388 del 2000, come modificato dall’art. 1, comma 72, della legge n. 234 del 2021).
Il campo 3 deve essere compilato indicando il codice corrispondente alla causale del rimborso. I codici da utilizzare sono i seguenti.
- Codice 1 – Art. 30, comma 1, cessazione di attività
Il codice 1 va indicato dai contribuenti che nel corso dell’anno 2024 hanno cessato l’attività. Come precisato con circolare n. 84/1998, all’erogazione di tale tipologia di rimborsi provvedono esclusivamente gli uffici delle entrate, attesa la particolarità delle problematiche interessate e dei controlli da espletare.
- Codice 2 – Art. 30, comma 2, aliquota media
Il codice 2 va indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi dell’art. 30, comma 2, lett. a).
Destinatari della norma sono coloro che effettuano esclusivamente o prevalentemente operazioni attive soggette ad aliquote più basse rispetto a quelle gravanti sugli acquisti e sulle importazioni. Il diritto al rimborso spetta se l’aliquota mediamente applicata sugli acquisti e sulle importazioni supera quella mediamente applicata sulle operazioni attive effettuate, maggiorata del 10 per cento.
Nel calcolo dell’aliquota media occorre tenere conto della seconda cifra decimale. Le operazioni attive da considerare ai fini del calcolo sono le operazioni imponibili, comprese le cessioni di oro da investimento imponibile a seguito di opzione, di oro industriale, di argento puro, le cessioni di rottami di cui all’art. 74, commi 7 e 8, le operazioni effettuate ai sensi dell’art. 17, commi 6 e 7, e dell’art. 17-ter.
Inoltre, vanno considerate le cessioni effettuate nei confronti dei soggetti terremotati e le cessioni di beni art. 10, terzo comma. Le operazioni passive da considerare, invece, sono costituite dagli acquisti e dalle importazioni imponibili per i quali è ammessa la detrazione dell’imposta.
Si ricorda inoltre che nel calcolo dell’aliquota media è previsto che:
- devono essere esclusi gli acquisti, le importazioni e le cessioni di beni ammortizzabili;
- tra gli acquisti vanno comprese anche le spese generali;
- può essere computata, da parte dell’utilizzatore, l’imposta relativa ai canoni di locazione finanziaria di beni ammortizzabili.
- Codice 3 – Art. 30, comma 2, operazioni non imponibili
Il codice 3 deve essere indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi dell’art. 30, comma 2, lett. b), in quanto hanno effettuato nell’anno operazioni non imponibili di cui agli artt. 8, 8-bis e 9, nonché le operazioni non imponibili indicate negli artt. 41 e 58 del decreto-legge n. 331 del 1993, per un ammontare superiore al 25 per cento dell’ammontare complessivo di tutte le operazioni effettuate nel periodo d’imposta 2024. Si ricorda che la percentuale deve essere arrotondata all’unità superiore.
Si tratta in particolare delle operazioni non imponibili derivanti da:
- esportazioni, operazioni assimilate e servizi internazionali previsti negli artt. 8, 8-bis e 9 nonché operazioni ad essi equiparate per legge di cui agli artt. 71 (operazioni con il Vaticano e San Marino) e 72 (operazioni nei confronti di determinati organismi internazionali ecc.);
- cessioni di cui agli artt. 41 e 58 del DL n. 331/1993;
- le cessioni intracomunitarie di beni estratti da un deposito IVA con spedizione in altro Stato membro dell’Unione Europea (art. 50-bis, comma 4, lett. f), del DL n. 331/1993);
- le cessioni di beni estratti da un deposito IVA con trasporto o spedizione fuori del territorio della Unione Europea (art. 50-bis, comma 4, lett. g), del DL n. 331/1993).
Si precisa che tra le suddette operazioni non imponibili sono da comprendere le operazioni effettuate fuori dell’Unione Europea dalle agenzie di viaggio e turismo rientranti nel regime speciale previsto dall’art. 74-ter, nonché le esportazioni di beni usati e degli altri beni di cui al DL n. 41/1995. Per quanto concerne la determinazione dell’ammontare complessivo delle operazioni attive effettuate nell’anno d’imposta, si può fare riferimento alla somma dei valori assoluti dei righi VE40 e VE50. In caso di compilazione di più moduli, occorre fare riferimento alla somma dei corrispondenti righi dei moduli.
- Codice 4 – Art. 30, comma 2, acquisti e importazioni di beni ammortizzabili e di beni e servizi per studi e ricerche
Il codice 4 deve essere indicato dai contribuenti che richiedono il rimborso ai sensi dell’art. 30, comma 2, lett. c), limitatamente all’imposta relativa all’acquisto o all’importazione di beni ammortizzabili nonché di beni e servizi per studi e ricerche.
Il rimborso può essere richiesto anche dalle società di leasing che adottano i principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Riguardo all’imposta assolta sugli acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, si ricorda che compete il rimborso dell’imposta detraibile sia relativamente agli acquisti registrati nel 2024 sia agli acquisti dei suddetti beni registrati in anni precedenti, nel caso in cui non ne sia già stato chiesto il rimborso o sia stato compensato nel modello F24, ma dalle annotazioni contabili l’imposta risulti riportata, in tutto o in parte, in detrazione negli anni successivi.
Si precisa che il rimborso compete non soltanto per gli acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, ma anche per l’acquisizione dei medesimi in esecuzione di contratti di appalto. Si evidenzia che il rimborso compete per gli acquisti di immobili nonché per le spese di manutenzione sugli stessi effettuate dalle società di gestione del risparmio con le modalità e i termini ivi stabiliti.
- Codice 5 – Art. 30, comma 2, operazioni non soggette all’imposta
Il codice 5 deve essere indicato in caso di rimborso richiesto dai contribuenti ai sensi dell’art. 30, comma 2, lett. d), che abbiano effettuato nel 2024 prevalentemente operazioni non soggette all’imposta per effetto degli artt. da 7 a 7-septies.
Si chiarisce che, al fine di stabilire la sussistenza della prevalenza di dette operazioni rispetto all’ammontare complessivo delle operazioni effettuate, occorre considerare in aggiunta alle predette operazioni anche le esportazioni ed operazioni assimilate di cui agli artt. 8, 8-bis e 9 nonché le operazioni di cui agli artt. 41 e 58 del decreto legge n. 331 del 1993. Inoltre, si avverte che l’esatto ammontare delle operazioni “fuori campo” deve essere calcolato facendo riferimento al momento della loro effettuazione, determinato applicando i criteri previsti dall’art. 6.
- Codice 6 – Art. 30, comma 2, condizioni previste dall’art. 17, comma 3
Il codice 6 va indicato dagli operatori non residenti che si siano identificati direttamente in Italia ai sensi dell’art. 35-ter ovvero che abbiano formalmente nominato, ai sensi dell’art. 17, comma 3, un rappresentante fiscale nello Stato, il quale è legittimato a richiedere il rimborso dell’IVA.
- Codice 7 – Art. 34, comma 9, esportazioni ed altre operazioni non imponibili effettuate da produttori agricoli
Il codice 7 deve essere indicato in caso di rimborso richiesto dai produttori agricoli che abbiano effettuato cessioni di prodotti agricoli compresi nella Tabella A - parte prima, ai sensi dell’art. 8, primo comma, dell’art. 38-quater e dell’art. 72, nonché le cessioni intracomunitarie degli stessi.
Il rimborso compete per l’ammontare corrispondente all’IVA (teorica) relativa ad operazioni non imponibili effettuate nel 2024 ovvero anche prima di tale anno, se non ne sia stato in precedenza richiesto il rimborso o sia stato compensato nel modello F24 ma computato in detrazione in sede di dichiarazione annuale.
L’importo rimborsabile, così come quello detraibile, deve essere calcolato mediante l’applicazione delle percentuali di compensazione vigenti nel periodo di competenza.
- Codice 8 – Art. 30, comma 3, rimborso della minore eccedenza detraibile del triennio
Il codice 8 deve essere indicato quando il rimborso compete se dalle dichiarazioni relative agli ultimi 3 anni (2022 - 2023 - 2024) risultino eccedenze d’imposta a credito anche se inferiori a 2.582,28 euro.
In tal caso, il rimborso spetta per il minore degli importi delle predette eccedenze detraibili (relativamente alla parte non chiesta già a rimborso o non compensata nel modello F24). In pratica il raffronto va eseguito fra l’importo i dell’IVA computato in detrazione con riferimento ai due anni precedenti:
- per l’anno 2022, l’importo è quello risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 e gli importi indicati al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023, per la sola parte riguardante le compensazioni effettuate nel modello F24 con tributi diversi dall’IVA;
- per l’anno 2023, l’importo è quello risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 e gli importi da indicare al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2025 relativa all’anno 2024, per la sola parte riguardante le compensazioni effettuate nel modello F24 con tributi diversi dall’IVA.
Ai fini della determinazione dell’importo da chiedere a rimborso da parte della ex controllante di una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo di cui all’articolo 73, si evidenzia che il predetto raffronto è effettuato considerando anche le eccedenze evidenziate nei prospetti riepilogativi IVA 26 PR.
- Codice 9 – Coesistenza più presupposti
Il codice 9 deve essere indicato nel caso in cui il contribuente, in possesso del requisito di cui al codice precedente e riguardante il rimborso della minore eccedenza detraibile del triennio, possieda anche acquisti di beni ammortizzabili o di beni e servizi per studi e ricerche, sempreché l’imposta afferente i detti acquisti non risulti già compresa nel minor credito chiesto a rimborso.
- Codice 10 – Rimborso della minore eccedenza di credito non trasferibile alla procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo
Il codice 10 deve essere utilizzato per chiedere a rimborso la minore eccedenza detraibile del triennio.
In particolare, possono presentare istanza di rimborso i soggetti che hanno aderito ad una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo nell’anno 2023 e che non hanno potuto trasferire al gruppo il credito emergente dalla dichiarazione IVA relativa all’anno 2022 nonché i soggetti che nell’anno 2022 partecipavano ad una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo in qualità di controllanti e che nel 2023, avendo aderito ad una procedura di liquidazione dell’IVA di gruppo in qualità di controllate, non hanno potuto trasferire al gruppo il credito emergente dal prospetto riepilogativo IVA 26PR relativo all’anno 2022.
A tal fine, occorre tenere presente:
- per l’anno 2022, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA/2023 e l’importo indicato al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023. Per le ex controllanti di un gruppo IVA l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito indicata nel rigo VY5 del prospetto IVA 26PR/2023 e l’importo indicato al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023;
- per l’anno 2023, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023 e l’importo da indicare al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2025 relativa all’anno 2024;
- per l’anno 2024, l’importo indicato nel rigo VX2, campo 1, della dichiarazione IVA/2025 relativa all’anno 2024.
Si evidenzia che i soggetti che hanno aderito all’IVA di gruppo in anni precedenti al 2023 devono tenere presente:
- per l’anno 2022, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA/2023 relativa all’anno 2022 e l’importo indicato al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023;
- per l’anno 2023, l’importo risultante dalla differenza tra l’IVA a credito riportata in detrazione o in compensazione indicata al rigo VX5 della dichiarazione IVA/2024 relativa all’anno 2023 e l’importo da indicare al rigo VL9 della dichiarazione IVA/2025 relativa all’anno 2024;
- per l’anno 2024, l’importo indicato nel rigo VX2, campo 1, della dichiarazione IVA/2025 relativa all’anno 2024.
- Codice 11 – Art. 1, comma 63, legge n. 190 del 2014, regime forfetario per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni
Il codice 11 deve essere indicato dai soggetti che a partire dall’anno d’imposta 2025 si avvalgono del regime forfetario e chiedono il rimborso del credito emergente dalla dichiarazione relativa all’ultimo anno in cui l’imposta è applicata nei modi ordinari.
- Codice 13 – Art. 70-sexies
Il codice 13 deve essere indicato dai soggetti passivi che a partire dal 1° gennaio 2025 partecipano a un Gruppo IVA di cui agli artt. 70-bis e seguenti e intendono chiedere a rimborso la parte dell’eccedenza detraibile risultante dalla presente dichiarazione, per la quota che non deve essere trasferita al Gruppo medesimo.
L’ammontare di tale eccedenza non può essere superiore alla differenza tra l’importo riportato nel campo 1 e quello indicato nel campo 2 del rigo VX2.
Il campo 4 è riservato ai contribuenti ammessi all’erogazione prioritaria del rimborso e cioè i contribuenti che rientrano tra le categorie individuate dai decreti del Ministro dell’economia e delle finanze, emanati ai sensi del penultimo comma dell’art. 38-bis, per le quali è prevista l’erogazione dei rimborsi in via prioritaria.
La casella deve essere compilata indicando il codice:
- “1” - riservato ai soggetti che pongono in essere le prestazioni derivanti dai contratti di subappalto rientranti nell’ambito di applicazione della lett. a), del sesto comma, dell’art. 17;
- “2” - riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN 2004 37.10.1, e cioè i soggetti che svolgono le attività di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici;
- “3” - riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN 2004 27.43.0, e cioè i soggetti che producono zinco, piombo e stagno, nonché i semilavorati degli stessi metalli di base non ferrosi;
- “4” - riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECOFIN 2004 27.42.0, e cioè i soggetti che producono alluminio e semilavorati;
- “5” - riservato ai soggetti che svolgono le attività individuate dal codice ATECO 2007 30.30.09, e cioè i soggetti che fabbricano aeromobili, veicoli spaziali e i relativi dispositivi;
- “6” - riservato ai soggetti che hanno effettuato operazioni nei confronti delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 17-ter, comma 1, e degli altri soggetti di cui al comma 1-bis del citato articolo. L’erogazione prioritaria del rimborso è riconosciuta per un importo non superiore all’ammontare complessivo dell’imposta applicata alle predette operazioni. Tale importo deve essere indicato nel campo 5;
- “7” - riservato ai soggetti che svolgono l’attività individuata dal codice ATECO 2007 59.14.00, e cioè i soggetti che esercitano l’attività di proiezione cinematografica;
- “8” - riservato ai soggetti che hanno effettuato le prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici rientranti nell’ambito di applicazione della lett. a)-ter, del sesto comma, dell’art. 17.
Per quanto riguarda le modalità di erogazione dei rimborsi, l’art. 38-bis prevede:
- l’esecuzione dei rimborsi fino a 30.000 euro senza prestazione di garanzia e senza altri adempimenti;
- la possibilità di ottenere i rimborsi di importo superiore a 30.000 euro senza prestazione della garanzia, presentando la dichiarazione annuale munita di visto di conformità o sottoscrizione alternativa da parte dell’organo di controllo e una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà attestante la sussistenza di determinati requisiti patrimoniali;
- l’obbligo di prestare la garanzia per i rimborsi superiori a 30.000 euro solo nelle ipotesi di situazioni di rischio e cioè quando il rimborso è richiesto:
- da soggetti che esercitano un’attività d’impresa da meno di due anni ad esclusione delle imprese start-up innovative di cui all’art. 25 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179;
- da soggetti ai quali, nei due anni precedenti la richiesta di rimborso, sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta o del credito dichiarato superiore:
- al 10 per cento degli importi dichiarati se questi non superano 150.000 euro;
- al 5 per cento degli importi dichiarati se questi superano 150.000 euro ma non superano 1.500.000 euro;
- all’1 per cento degli importi dichiarati, o comunque a 150.000 euro se gli importi dichiarati superano 1.500.000 euro.
- da soggetti che presentano la dichiarazione priva del visto di conformità o della sottoscrizione alternativa o non presentano la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
- da soggetti passivi che richiedono il rimborso dell’eccedenza detraibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.
Il campo 7 è riservato ai contribuenti non tenuti alla presentazione della garanzia. La casella deve essere compilata indicando il codice:
- “1” se la dichiarazione è dotata di visto di conformità o della sottoscrizione da parte dell’organo di controllo e della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesta la presenza delle condizioni individuate dall’art. 38-bis, comma 3, lett. a), b) e c);
- “2” se il rimborso è richiesto dai curatori fallimentari / curatori della liquidazione giudiziale e dai commissari liquidatori;
- “3” se il rimborso è richiesto dalle società di gestione del risparmio indicate nell’art. 8, del decreto-legge n. 351 del 2001;
- “4” se il rimborso è richiesto dai contribuenti che hanno aderito al regime di adempimento collaborativo previsto dagli artt. 3 e seguenti del d.lgs. 5 agosto 2015, n. 128.
Si evidenzia che il campo non deve essere compilato dai soggetti che hanno partecipato alla liquidazione dell’IVA di gruppo. La presenza dei presupposti per l’esonero dalla prestazione della garanzia di cui ai punti 1) e 4) è segnalata dalla controllante nel prospetto IVA 26/PR mediante la compilazione del quadro VS, campo 8.
Il campo non deve essere, altresì, compilato:
- dai contribuenti che hanno applicato gli ISA e, sulla base delle relative risultanze, sono esonerati dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi per un importo non superiore a 70.000 euro annui, ai sensi dell’art. 9-bis, comma 11, lett. b), del decreto-legge n. 50 del 2017;
- dai contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale di cui al d.lgs. n. 13 del 2024, ai quali sono riconosciuti i benefici previsti dall’art. 9-bis, comma 11, del decreto-legge n. 50 del 2017.
Tale situazione va segnalata barrando la casella “Esonero dall’apposizione del visto di conformità” posta nel riquadro “Firma della dichiarazione” del frontespizio.
L’art. 30, comma 4, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, prevede che le società e gli enti considerati di comodo non hanno diritto a richiedere il rimborso del credito risultante dalla dichiarazione annuale IVA.
Pertanto, gli enti e le società che intendono chiedere il rimborso sono tenuti a produrre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, resa ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000, per attestare l’assenza dei requisiti che qualificano le società e gli enti di comodo.
Come chiarito dalla circolare n. 32/2014, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà è resa mediante la sottoscrizione del presente riquadro. Si evidenzia che la dichiarazione di atto notorio, debitamente sottoscritta dal contribuente, e la copia del documento d’identità dello stesso, sono ricevute e conservate da chi invia la dichiarazione ed esibite a richiesta dell’Agenzia delle entrate. In alternativa alla dichiarazione sostitutiva, i soggetti di cui all’art. 11, comma 2, della legge n. 212 del 2000 hanno facoltà di presentare preventivamente un’istanza di interpello ai fini della disapplicazione della disciplina delle società non operative secondo quanto previsto dal comma 4-bis del citato art. 30. In tal caso, occorre barrare la casella “Interpello”, senza apporre la firma nel campo 8.
L’art. 38-bis, comma 3, prevede la possibilità di ottenere i rimborsi di importo superiore a 30.000 euro senza prestazione della garanzia presentando la dichiarazione annuale munita di visto di conformità o della sottoscrizione alternativa da parte dell’organo di controllo e una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000, attestante la sussistenza di determinati requisiti patrimoniali.
In particolare, è necessario attestare che:
- il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo d’imposta, di oltre il 40 per cento; la consistenza degli immobili iscritti non si è ridotta, rispetto alle risultanze contabili dell’ultimo periodo d’imposta, di oltre il 40 per cento per cessioni non effettuate nella normale gestione dell’attività esercitata; l’attività stessa non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni di aziende o rami di aziende compresi nelle suddette risultanze contabili;
- non risultano cedute, se la richiesta di rimborso è presentata da società di capitali non quotate nei mercati regolamentati, nell’anno precedente la richiesta, azioni o quote della società stessa per un ammontare superiore al 50 per cento del capitale sociale;
- sono stati eseguiti i versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi.
Come chiarito dalla circolare n. 32/2014, la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà è resa mediante la sottoscrizione del presente riquadro.
Si evidenzia che la dichiarazione di atto notorio, debitamente sottoscritta dal contribuente, e la copia del documento d’identità dello stesso, sono ricevute e conservate da chi invia la dichiarazione ed esibite a richiesta dell’Agenzia delle entrate.
La compilazione dei Righi da VX5 a VX8
Al rigo VX5 bisogna indicare l’importo che si intende riportare in detrazione nell’anno successivo o che si intende compensare nel modello F24.
L’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale in misura superiore a 5.000 euro può essere effettuato a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione da cui emerge.
Inoltre, il comma 1, lett. a), n. 7, dell’art. 10 del decreto legge n. 78 del 2009, subordina l’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale per importi superiori a 5.000 euro alla presenza del visto di conformità nella dichiarazione. In alternativa all’apposizione del visto di conformità è possibile far sottoscrivere la dichiarazione dall’organo incaricato ad effettuare il controllo contabile. Il limite è elevato a 50.000 euro per le start up innovative.
Il credito indicato nel presente rigo, per la parte eventualmente derivante dal rigo VL11, può essere utilizzato in compensazione per eseguire il versamento di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.
Si ricorda che per le società e gli enti di comodo il credito IVA emergente dalla dichiarazione annuale non può essere utilizzato in compensazione nel modello F24. Si evidenzia, inoltre, che si prevede la perdita definitiva del credito IVA annuale per i soggetti che riscontrano la presenza congiunta delle seguenti condizioni:
- società di comodo, oltre che nel presente esercizio, anche nel 2022 e nel 2023;
- società che nel triennio 2022 - 2024 non ha effettuato operazioni rilevanti ai fini dell’IVA non inferiori all’importo che risulta dall’applicazione delle percentuali di cui all’art. 30, comma 1, della legge n. 724 del 1994.
In caso di Gruppo IVA, il credito d’imposta annuale maturato dallo stesso non può essere utilizzato in compensazione ai sensi del citato art. 17 con i debiti relativi ad altre imposte e contributi dei partecipanti.
Il Rigo VX6 è riservato ai soggetti che hanno optato per il consolidato fiscale previsto dagli artt. 117 e seguenti del TUIR.
Tali soggetti possono cedere in tutto o in parte il credito risultante dalla dichiarazione annuale, ai fini della compensazione dell’IRES dovuta dalla consolidante, per effetto della tassazione di gruppo.
Nel rigo deve essere indicato nel campo 1 il codice fiscale della consolidante e nel campo 2 l’importo del credito ceduto, come previsto dall’art. 7, comma 1, lett. b), del decreto ministeriale 1° marzo 2018.
Per utilizzare in compensazione i crediti superiori a 5.000 euro e generati in capo ad altri soggetti è richiesta l’apposizione del visto di conformità o in alternativa la sottoscrizione da parte dell’organo di controllo sia nella dichiarazione del soggetto cedente il credito che nella dichiarazione del soggetto che utilizza il credito ricevuto.
I righi VX7 e VX8 sono riservati alle società partecipanti, per l’intero anno, alla liquidazione dell’IVA di gruppo.
Al Rigo VX7 si indica l’IVA dovuta da trasferire da parte delle società controllanti e controllate che hanno partecipato alla liquidazione dell’IVA di gruppo per l’intero anno.
Nel rigo deve essere riportato l’importo di cui al rigo VL38. Il presente rigo non deve essere compilato nell’ipotesi in cui il totale dell’IVA dovuta risulti pari o inferiore a 10,33 euro (10,00 euro per effetto degli arrotondamenti effettuati in dichiarazione).
Nell’ipotesi di trasformazioni sostanziali soggettive che comportano la compilazione di più sezioni 3 del quadro VL (cioè, di una sezione 3 per ogni soggetto partecipante alla trasformazione), nel rigo VX7 deve essere indicato l’importo complessivo dell’IVA dovuta da trasferire risultante dalla differenza, se positiva, tra la somma degli importi a debito indicati nei righi VL38 e la somma degli importi a credito indicati nei righi VL39 risultanti per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione nei rispettivi quadri VL.
A tal fine, occorre considerare esclusivamente i quadri VL dei moduli riferiti alle società danti causa (ad esempio, incorporate) che hanno partecipato alla medesima procedura di liquidazione IVA di gruppo della società avente causa dichiarante (ad esempio, incorporante) fino alla data dell’operazione straordinaria.
Al Rigo VX8 si indica l’IVA a credito da trasferire da parte delle società controllanti e controllate che hanno partecipato alla liquidazione dell’IVA di gruppo per l’intero anno.
Nel rigo va indicato l’ammontare dell’eccedenza annuale d’imposta detraibile di cui al rigo VL39 da trasferire al gruppo.
Nell’ipotesi di trasformazioni sostanziali soggettive che comportano la compilazione di più sezioni 3 del quadro VL (cioè, di una sezione 3 per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione), nel rigo VX8 deve essere indicato l’importo complessivo delle eccedenze detraibili da trasferire risultante dalla differenza, se positiva, tra la somma degli importi a credito indicati nei righi VL39 e la somma degli importi a debito indicati nei righi VL38 risultanti per ciascun soggetto partecipante alla trasformazione nei rispettivi quadri VL.
A tal fine, occorre considerare esclusivamente i quadri VL dei moduli riferiti alle società danti causa (ad esempio, incorporate) che hanno partecipato alla medesima procedura di liquidazione IVA di gruppo della società avente causa dichiarante (ad esempio, incorporante) fino alla data dell’operazione straordinaria.
Sono queste le istruzioni da seguire per la compilazione del Quadro VX della dichiarazione IVA 2025.
Il modello deve essere inviato all’Agenzia delle Entrate entro la scadenza del 30 aprile 2025.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quadro VX dichiarazione IVA 2025: istruzioni per la compilazione