Pensioni, CIG e bonus INPS: con un valore di oltre 294 miliardi di euro il welfare pubblico rappresenta il 37,6 per cento delle entrate per le famiglie. I dati emergono dal Bilancio di welfare Cerved 2022. Le prestazioni sociali in questo periodo di emergenza Covid sono state un'ancora di salvataggio. Ma cosa riserva l'anno appena cominciato?
Le pensioni, la cassa integrazione, in particolare la CIG Covid, ma anche il reddito di cittadinanza e tutti i bonus erogati dall’INPS costituiscono il 37,6 per cento delle entrate per le famiglie italiane. Nel 2021 il loro valore ha superato i 294 miliardi di euro ed è quello più alto dopo i redditi da lavoro dipendente.
I dati emergono dal Rapporto Welfare 2022 elaborato da Cerved e presentato a Roma il 12 gennaio 2022.
Le prestazioni sociali nel 2020 e nel 2021, anni di emergenza sanitaria, sono state un’ancora di salvataggio per gli italiani.
Lo scenario, però, nel frattempo è cambiato: i numeri della pandemia sono cresciuti a dismisura nell’ultimo mese, ma le restrizioni non si sono inasprite, come accaduto all’inizio della crisi epidemiologica, e le politiche di sostegno si sono ridotte.
Si cerca di tornare all’ordinario: una scelta necessaria ma allo stesso tempo rischiosa, visto il peso del welfare pubblico.
Pensioni, CIG e bonus INPS, il 37,6 per cento delle entrate per le famiglie: cosa riserva il 2022?
Il Report presentato il 12 gennaio 2022, elaborato da Cerved, ricostruisce il bilancio di welfare delle famiglie italiane e l’utilizzo dei servizi di welfare pubblico e privato e si basa su un campione rappresentativo di 4.005 nuclei.
Si scatta in questo modo una fotografia da un’angolazione di primo piano per l’Italia, il suo valore complessivo ammonta a 420,9 miliardi di euro, ma che richiede interventi importanti perché “appare oggi insufficiente per le sfide che ci attendono”.
Nel frattempo per affrontare una delle sfide mondiali più complicate degli ultimi tempi come l’emergenza Covid, il welfare pubblico ha avuto un ruolo cruciale per gli italiani.
Dai dati del Bilancio Cerved 2022 emerge che pensioni, cassa integrazione, reddito di cittadinanza, bonus INPS e altre prestazioni nelle entrate familiari del 2021 rappresentano il 37,6 per cento, seconde solo a quelle che derivano da reddito dipendente, che rappresentano il 42,9 per cento, e pari quasi al triplo di quelle legate al reddito da lavoro autonomo.
Un peso fondamentale spetta alle pensioni, prestazione ordinaria, ma a far crescere il dato negli ultimi due anni sono state sicuramente le prestazioni straordinarie legate all’emergenza Covid.
Se si confrontano, infatti, le cifre degli ultimi quattro anni, dal 2017 al 2021, i redditi da lavoro sia autonomo che dipendente si sono ridotti in maniera importante dal 2020 e la portata degli strumenti di sostegno e delle pensioni ha avuto un’impennata.
Nel documento, inoltre, si legge:
“Dobbiamo ricordare che il contributo del welfare pubblico alla stabilità sociale non si limita ai trasferimenti monetari.
A questi si aggiunge la prestazione dei servizi in larga misura gratuiti quali la sanità, l’assistenza diretta, la scuola, per un valore complessivo di spesa, nel 2021, di circa 200 miliardi.”
Pensioni, CIG e bonus INPS: cosa riserva il 2022?
Il picco delle entrate che derivano da prestazioni INPS si è avuto nel 2020 con 302 miliardi di euro: l’arrivo della pandemia ha portato alla diffusione capillare della cassa integrazione, a nuove richieste di accesso al reddito di cittadinanza, all’erogazione ad un’ampia platea di beneficiari dei cosiddetti i bonus Covid.
Nel corso del 2021 il valore è sceso a 294 miliardi:
- le pensioni di vecchiaia e anzianità, pensioni sociali, per i superstiti, le pensioni di guerra e infine quelle di invalidità e indennitarie pesano 222 miliardi netti, il 28,5 per cento delle entrate familiari e il 76 per cento di tutte le prestazioni di welfare pubblico;
- una cifra di 29 miliardi deriva da ammortizzatori sociali per la perdita o riduzione del lavoro come la cassa integrazione e le indennità di disoccupazione;
- 42,5 miliardi, invece, è la somma dei sussidi.
L’insieme di queste voci in questi anni di emergenza sanitaria ha avuto “un ruolo decisivo nel garantire la tenuta dei redditi familiari e limitare l’impoverimento”, si legge nel Bilancio Cerved. E cosa c’è d’attendersi nel 2022?
Il sistema del welfare pubblico degli ultimi due anni è composto senza dubbio da prestazioni ordinarie e da prestazioni straordinarie o comunque utilizzate in maniera straordinaria.
L’importo più consistente, quello legato alle pensioni, è quello meno variabile perché meno legato alle scelte politiche di gestione della pandemia.
Al contrario i 42,5 miliardi di euro di sussidi INPS dal prossimo anno potrebbero ridursi, rientrano anche in questa cifra misure ordinarie e straordinarie:
- borse di studio;
- bonus asilo nido;
- assegni per la maternità;
- bonus bebè;
- reddito di cittadinanza;
- congedi parentali Covid;
- bonus baby sitter.
- bonus Covid per i lavoratori.
Quest’ultima voce, ad esempio, però non esiste più: l’ultima tranche di indennità Covid pari a 1.600 euro e destinata a specifiche categorie di lavoratori è stata introdotta con il Decreto Sostegni bis la scorsa primavera.
E non si parla di nuove tornate di aiuti: l’assenza, negli ultimi provvedimenti, di misure di questo tipo da un lato rappresenta un segnale positivo, che indica un superamento dello stato di crisi profonda inziale, dall’altro prevede che i lavoratori possano tornare a camminare sulle proprie gambe.
Lo stesso accade sul fronte della cassa integrazione: le regole cambiano da quest’anno, e anche se già di parla di possibili novità, si passa dalla CIG Covid alla cassa integrazione ordinaria con porte d’ingresso più ampie costruite dalla riforma degli ammortizzatori sociali contenuta nella Legge di Bilancio 2022.
Mentre gli ultimi decreti approvati, però, si basano su una logica di fuoriuscita dalle regole emergenziali, i casi Covid crescono a dismisura e, anche senza forti restrizioni ufficiali come il lockdown, il Paese per forza di cose è costretto a rallentare.
Mediamente il 62 per cento delle famiglie dichiara di aver subito la crisi Covid in modo drammatico o negativo e, purtroppo, la crisi non è ancora finita.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, CIG e bonus INPS: il 37,6 per cento delle entrate per le famiglie, ma cosa riserva il 2022?