Dichiarazione dei redditi 2021, per la scadenza del 10 settembre legata al saldo dei contributi a fondo perduto previsti dal DL Sostegni bis è necessaria una proroga al 31 ottobre o comunque bisogna concedere più tempo anche senza prevedere una data unica. È questa la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili in audizione ieri, 3 giugno, alla Camera.
Dichiarazione dei redditi 2021, c’è bisogno di una proroga per la scadenza del 10 settembre che riguarda imprenditori e professionisti che devono presentare domanda per ottenere il saldo finale dei contributi a fondo perduto previsto dal Decreto Sostegni bis.
La richiesta (prevedibile) è arrivata dal Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili durante l’audizione che si è tenuta ieri, 3 giugno, presso la Commissione permanente Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.
“Pur riconoscendo la volontà di conciliare le esigenze di celerità nell’erogazione dei contributi con quelle di controllo delle istanze presentate”, il termine è da riscrivere, hanno sottolineato i consiglieri nazionali Roberto Cunsolo e Maurizio Postal e il coordinatore dall’area Fiscalità della Fondazione nazionale dei commercialisti, Pasquale Saggese.
La scelta, infatti, era stata criticata anche dal presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, Marco Cuchel, subito dopo l’approvazione del testo.
Dichiarazione dei redditi 2021, scadenza per i contributi a fondo perduto da prorogare
Per i commercialisti è necessaria una proroga al 31 ottobre della scadenza per la dichiarazione dei redditi 2021 legata al saldo dei contributi a fondo perduto, che attualmente è fissata dal DL n.73/2021 al 10 settembre.
Ma propongono anche un’alternativa. Si potrebbero concedere 120 giorni, e non solo 30, per presentare l’istanza prevedendo semplicemente la possibilità di procedere solo dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi 2021, senza fissare una data unica.
Una soluzione, quest’ultima, che “garantirebbe che i controlli automatici dell’Agenzia delle Entrate prima del pagamento del contributo siano comunque salvaguardati”, hanno sottolineato in audizione.
Il Decreto Sostegni bis, sintetizzando in maniera estrema, ha previsto tre diversi contributi a fondo perduto:
- una nuova tranche di pari importo per i vecchi beneficiari, che possono comunque ottenere una somma aggiuntiva spostando il periodo su cui verificare il calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento da gennaio ad aprile;
- una nuova versione che si basa sul confronto tra i periodi 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020- 31 marzo 2021 e che permette di includere una platea di beneficiari che non aveva i requisiti previsti dal primo Decreto Sostegni;
- una sorta di saldo di contributi a fondo perduto per coloro che dimostrano di avere avuto un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, in misura pari o superiore alla percentuale che sarà definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e considerando gli aiuti già ricevuti.
La condizione chiave per poter richiedere questo ultimo supporto economico è proprio la presentazione anticipata della dichiarazione dei redditi, entro la scadenza del 10 settembre e non del 30 novembre.
Dichiarazione dei redditi 2021, perché i commercialisti chiedono la proroga
La definizione del contributo a fondo perduto di fine anno è stata centrale nelle discussioni sull’impianto dei nuovi ristori da approvare proprio perché considerato necessario, ma anche costoso in termini di tempo.
Il compromesso raggiunto è nel testo finale del Decreto Sostegni bis e richiede, appunto, una modifica al calendario fiscale degli aspiranti beneficiari.
L’introduzione di un aiuto basato su un calcolo più analitico, dopo l’erogazione di un aiuto in tempi brevi, è stato promosso a pieni voti dai commercialisti.
La speranza è che “possa davvero consentire di eliminare, almeno in parte, le distorsioni che il criterio della riduzione del fatturato ha inevitabilmente generato, non tenendo conto quest’ultimo dei costi fissi sostenuti dagli operatori economici e dei diversi margini di redditività dei singoli settori economici interessati”, hanno sottolineato i rappresentati della categoria.
Ma la data di scadenza per la dichiarazione dei redditi 2021, a cui il testo lega la domanda, è discutibile per almeno tre motivazioni secondo il CNCDCEC:
- è troppo a ridosso della pausa estiva;
- non tiene conto delle complessità che riguardano l’adempimento;
- non considera che quest’anno il panorama informativo da delineare è particolarmente intricato perché devono essere inseriti tutti i dati che riguardano le agevolazioni ricevute.
Per ora il testo fissa la data ultima per poter accedere ai contributi a fondo perduto a conguaglio al 10 settembre 2021, ma il tempo per intervenire sulla norma sicuramente non manca, così come non mancherà l’occasione.
La prossima e la più adeguata sarebbe sicuramente la conversione in legge dello stesso Decreto Sostegni bis.
Ma sorge una domanda: la proroga della scadenza che costo avrebbe in termini di attesa per professionisti e imprese che hanno le carte in regola per accedere all’ultima tranche di aiuti?
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