Contributi a fondo perduto accredito veloce e saldo: il DL Sostegni bis, dando forma a una formula mista tra le diverse ipotesi circolate in questi mesi, sembra accontentare le diverse posizioni dei lettori che hanno partecipato al sondaggio sul tema. In ogni caso, nel calcolo degli importi spettanti tra velocità e analisi, la scelta ricade sul primo fattore nel 65 per cento dei casi.
Nuovi contributi a fondo perduto con un accredito in tempi brevi e un eventuale saldo a fine anno per chi registra una perdita di esercizio nel confronto tra 2020 e 2019: sono questi i tempi di erogazione dettati dal Decreto Sostegni bis, approvato il 20 maggio in Consiglio dei Ministri.
Prende vita, quindi, una formula mista, di sintesi tra un calcolo veloce e uno analitico e che sembra mettere d’accordo le diverse posizioni dei lettori che hanno partecipato al sondaggio condotto sul tema dalla redazione di Informazione Fiscale.
Non è ancora disponibile un testo ufficiale, ma la bozza in circolazione e le anticipazioni contenute nel comunicato stampa di presentazione del nuovo provvedimento emergenziale permettono già di definire il nuovo meccanismo a cui le partite IVA dovranno fare riferimento e che, in estrema sinstesi, prevede tre diverse formule di aiuti:
- una nuova tranche di pari importo, da un minimo di 1.000 a un massimo di 150.000 euro, per i vecchi beneficiari con la possibilità di ottenere una somma aggiuntiva spostando il periodo su cui verificare il calo dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi pari al 30 per cento da gennaio ad aprile;
- una nuova formula che si basa sul confronto tra i periodi 1° aprile 2019 - 31 marzo 2020 e 1° aprile 2020- 31 marzo 2021 e che permette di includere una platea di beneficiari che non aveva i requisiti previsti dal primo Decreto Sostegni;
- un saldo finale di contributi a fondo perduto per coloro che dimostrano di avere avuto un peggioramento del risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020, rispetto a quello relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, in misura pari o superiore alla percentuale che sarà definita con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze ed escludendo gli aiuti già ricevuti. Condizione fondamentale per poter presentare domanda è aver presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 10 settembre.
Contributi a fondo perduto, accredito veloce e poi un saldo: il DL Sostegni bis accontenta i lettori
Nelle prime discussioni sulle novità del Decreto Sostegni bis sembrano profilarsi due strade diverse:
- accredito immediato dell’importo già previsto dal DL Sostegni ed eventuale aiuto aggiuntivo calcolato sul calo da aprile 2020 a marzo 2021, anche per nuovi beneficiari;
- erogazione immediata sulla base del fatturato degli importi già previsti e seconda tranche di fine anno considerando le perdite registrate.
Dal testo in circolazione, ancora in versione di bozza, emerge una terza via, una sintesi tra le velocità e analisi.
In ogni caso, c’è da sottolineare in una scala di importanza la prima prevale sulla seconda, almeno per i lettori di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio sul meccanismo di calcolo ed erogazione più efficace per sostenere le imprese
Nel 65 per cento dei casi i partecipanti hanno indicato la necessità di riceve in tempi brevi una tranche gemella degli aiuti già ricevuti e un importo aggiuntivo a fronte di un aiuto di pari importo rispetto a quello già ricevuto e un saldo aggiuntivo di fine anno.
Il testo per come è impostato dovrebbe garantire entrambe le opzioni.
Contributi a fondo perduto, accredito veloce garantito ma persistono alcune criticità
Come si evince dalla posizione assunta dalla maggioranza dei lettori che hanno partecipato al sondaggio, il tempo è denaro. Ed è tiranno.
Un anno e più di pandemia ha dimostrato la verità assoluta di questi due modi di dire che, oggi, appaiono molto meno scontati.
Sul sistema dei contributi a fondo perduto ci sono e ci sono state criticità persistenti, soprattutto se dal generale si passa al particolare, come evidenziano i lettori:
- c’è qualcuno che, pur avendo inviato tempestivamente la domanda per ricevere il sostegno economico e pur avendo tutti i requisiti richiesti, ancora aspetta di riceverli;
- c’è chi avendo registrato un 29,5 per cento di calo del fatturato non ha diritto a nessun aiuto perché fin dall’introduzione di questo strumento di sostegno per le partite IVA è stata prevista una soglia rigida: dentro o fuori;
- c’è chi, come i professionisti, è rimasto fuori dalla possibilità di richiedere questa forma di aiuto fino all’approvazione del Decreto Sostegni.
Ma, pur evidenziando le falle del sistema, è necessario sottolineare che il fattore della velocità è stato riconosciuto come valore fondamentale per l’efficacia degli aiuti sia dal governo Conte, fin dal Decreto Rilancio, che dal nuovo governo Draghi. Ed è stato nella maggior parte dei casi garantito dall’Agenzia delle Entrate.
Una volta superata l’attesa, spesso lunga, per l’approvazione delle norme, i contributi a fondo perduto sono stati erogati in tempi brevi. Volere è potere. E la stessa volontà evidentemente non c’è stata per altre forme di aiuti che hanno impiegato anche mesi per arrivare ai destinatari.
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