Detrazioni fiscali 2024, le spese che danno diritto al rimborso IRPEF

Tommaso Gavi - Irpef

Una panoramica delle detrazioni fiscali 2024 che danno diritto a rimborsi IRPEF in sede di invio della dichiarazione dei redditi con modello 730/2024 o modello Redditi Persone fisiche

Detrazioni fiscali 2024, le spese che danno diritto al rimborso IRPEF

La stagione dichiarativa si avvia alla fase finale, nei prossimi mesi si dovranno inviare per via telematica all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni dei redditi con modello 730/2024 o con modello Redditi Persone Fisische.

Sono diverse le spese che danno diritto al rimborso IRPEF, da quello mediche a quelle sostenute per i familiari a carico, passando per quelle relative alla casa e alle altre proprietà o ai lavori edilizi.

Il punto sulle principali detrazioni a cui si può accedere per le spese sostenute nel 2023 o in anni precedenti.

Detrazioni fiscali 2024 per spese mediche e sanitarie

Tra le spese sostenute che danno diritto ad uno sconto sull’IRPEF dovuta ci sono le spese mediche e sanitarie.

In questo caso la detrazione spetta nella misura del 19 per cento, per la parte che supera la franchigia di 129,11 euro. Se il valore supera nel complesso i 15.493,71 euro, la detrazione può essere ripartita in quattro quote annuali di pari importo.

In linea generale per ottenere l’agevolazione con il modello 730/2024 è necessario rispettare l’obbligo di tracciabilità nel pagamento.

Le spese mediche però fanno eccezione. Sono escluse dall’obbligo le seguenti voci:

  • acquisto di medicinali;
  • dispositivi medici;
  • prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche;
  • prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.

In linea generale danno diritto alla detrazione fiscale le voci di spesa indicate nell’elenco:

  • prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
  • acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
  • prestazioni specialistiche;
  • prestazioni chirurgiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni;
  • ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze. In caso di ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per le spese relative alla retta di ricovero e di assistenza, ma solo per le spese mediche che devono essere indicate in maniera separata nella documentazione rilasciata dall’Istituto;
  • acquisto o affitto di protesi sanitarie;
  • spese relative all’acquisto o all’affitto di dispositivi medici (ad esempio apparecchio per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna), ma dallo scontrino o dalla fattura deve risultare il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico che deve essere contrassegnato dalla marcatura CE;
  • spese relative al trapianto di organi;
  • cure termali;
  • importi dei ticket pagati, se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.

Bisogna fare attenzione perché non possono essere inserite tra le spese che danno diritto allo sconto sull’IRPEF del 19 per cento gli importi che sono stati rimborsati.

Inoltre è opportuno precisare che tra le prestazioni specialistiche possono rientrare, ad esempio, le spese sostenute per il dentista o per l’oculista.

Oltre alle spese mediche la detrazione è riconosciuta anche per le spese veterinarie.

Detrazioni fiscali 2024 per la famiglia

Le detrazioni fiscali sono previste anche per le spese relative alla famiglia, in particolare nei confronti dei cosiddetti “familiari a carico.”

In linea generale si deve rispettare uno specifico requisito reddituale: sono considerati a carico i familiari con un reddito, al lordo degli oneri deducibili, fino a 2.840,51 euro. Tale limite è innalzato a 4.000 euro nel caso di figli di età non superiore ai 24 anni.

Ma chi rientra tra i familiari a carico? I soggetti indicati nel seguente elenco:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli indipendentemente dall’età e compresi figli adottivi, affidati o naturali riconosciuti;
  • altri familiari.

Quest’ultima categoria deve rispettare, oltre al requisito reddituale, anche il vincolo di convivenza con il contribuente.

Tra gli altri familiari rientrano:

  • coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • nipoti;
  • genitori, compresi quelli adottivi;
  • suoceri;
  • fratelli o sorelle, anche unilaterali;
  • generi e nuore;
  • nonni e nonne.

La misura della detrazione riconosciuta varia in base alla tipologia di soggetto.

Nel caso dei figli di età superiore a 21 anni la detrazione spetta nella misura massima di 950 euro, calcolata secondo la seguente formula:

“950 x (95.000 – reddito complessivo) /95.000”

La detrazione non spetta per i figli con età fino a 21 anni in quanto l’agevolazione è confluita nell’assegno unico e universale per i figli a carico.

Nel caso del coniuge, per il calcolo si può fare riferimento alla tabella riportata nelle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi.

Fascia di reddito Detrazione spettante
fino a 15.000 euro 800 - (110 X reddito complessivo)/15.000
da 15.000,01 a 29.000 euro 690
da 29.000,01 a 29.200 euro 700
da 29.200,01 a 34.700 euro 710
da 34.701 a 35.000 euro 720
da 35.001 a 35.100 euro 710
da 35.101 a 35.200 euro 700
da 35.201 a 40.000 euro 690
da 40.001 a 80.000 euro 690 X (80.000 – reddito complessivo)/40.000
superiore a 80.000 euro non spettante

Per quanto riguarda gli altri familiari a carico, l’importo massimo previsto per ciascun familiare è di 750 euro e la formula per il calcolo è la seguente:

“750 x (80.000 – reddito complessivo) /80.000”

Detrazioni fiscali 2024 per l’assistenza di anziani e disabili

Anche per l’assistenza di anziani e disabili sono previste specifiche detrazioni.

Nel rispetto dei requisiti previsti, lo sconto IRPEF è riconosciuto nella misura del 19 per cento.

Le voci di spesa che danno diritto alla detrazione sono:

  • spese mediche sostenute nel 2023: dalla degenza in ospedale ai farmaci, passando per le visite specialistiche;
  • spese per gli addetti all’assistenza personale per persone non autosufficienti, comprese le rette per le case di riposo, per un importo massimo di 2.100 euro per contribuenti solo se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro.

In merito ai requisiti, tutti i contribuenti possono accedere alla detrazione per le spese sanitarie mentre per per ottenere lo sconto IRPEF relativo all’assistenza personale è necessaria che il soggetto sia in condizione di non autosufficienza.

In merito alla detrazione per le spese di quest’ultima voce, l’importo massimo è di 2.100 euro per ciascun contribuente e il reddito complessivo non può essere superiore a 40.000 euro.

Anche per le spese relative alle rette delle case di riposo è prevista una detrazione del 19 per cento, nel rispetto dei requisiti appena citati.

Il soggetto in questione deve essere considerato non autosufficiente a causa di patologie. Nello specifico la condizione di non autosufficienza si verifica quanto il soggetto non è in grado di gestire in autonomia le seguenti azioni:

  • assumere alimenti;
  • espletare le funzioni fisiologiche;
  • provvedere all’igiene personale;
  • deambulare;
  • indossare gli indumenti.

Un’apposita certificazione medica deve attestare la condizione di non autosufficienza.

In tal caso l’agevolazione spetta per le prestazioni rese da:

Una detrazione IRPEF è inoltre prevista, infine, per le spese sostenute per il pagamento dei contributi di colf e badanti. Lo sconto IRPEF del 19 per cento spetta ai datori di lavoro domestico entro il limite di 2.100 euro.

Anche in questo caso il reddito complessivo non deve essere superiore a 40.000 euro.

Detrazioni fiscali 2024 per spese scolastiche e dell’asilo

Tra le agevolazioni previste in sede di invio telematico del modello 730/2024 ci sono quelle relative alle spese scolastiche e per l’istruzione universitaria, oltre che a quelle relative alle rette degli asili nido.

Per i costi sostenutiti per la scuola è previsto un limite massimo di 800 euro per ciascun alunno o studente. La detrazione è riconosciuta al 19 per cento per diverse categorie di spese sostenute per l’istruzione.

Rientrano nell’agevolazione i costi sostenuti per i seguenti corsi:

  • scuola materna;
  • scuola elementare;
  • scuola media (secondaria di primo grado);
  • scuola superiore (secondaria di secondo grado).

Tra le voci di spesa che rientrano nello sconto IRPEF ci sono le seguenti:

  • tassa di iscrizione e frequenza;
  • spese relativa al servizio di mensa scolastica;
  • contributi volontari e erogazioni liberali;
  • pre e post scuola;
  • gite scolastiche;
  • contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • assistenza al pasto.

Potranno inoltre essere inserite nelle spese anche quelle relative alle gite scolastiche e per il trasporto scolastico.

La detrazione del 19 per cento è riconosciuta anche per i costi relativi alla frequenza universitaria, anche in atenei privati.

L’importo massimo della detrazione per le spese universitarie, in questo caso, è di 3.900 euro ma varia sulla base della regione in cui ha sede l’Università.

In ultimo è riconosciuto uno sconto IRPEF del 19 per cento anche per gli importi pagati per le rette degli asili nido. In questo caso la spesa massima è di 632 euro per ciascun figlio.

Bisogna però fare attenzione: l’agevolazione è incompatibile con il bonus asilo nido dell’INPS.

Le somme “rimborsate” dall’INPS, fino ad un massimo di 3.600 euro, non possono essere inserite nel modello 730/2024 per ricevere la detrazione in questione.

Detrazioni fiscali 2024 per casa e altre proprietà

Quali sono le agevolazioni relative alla casa e alle altre proprietà che permettono ci accedere alle detrazioni IRPEF?

Sono diverse e riguardano sia il caso di acquisto di case di proprietà, sia le spese relative agli affitti.

In quest’ultimo caso è prevista un’agevolazione generica per gli inquilini che hanno stipulato canoni di locazione per immobili adibiti ad abitazione principale.

In questo caso la detrazione prevista è di:

  • 300 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non supera 15.493,71 euro;
  • 150 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

Nel caso di canoni di locazione stipulati in regime convenzionale, ovvero canone concordato, la detrazione è pari a:

  • 495,80 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non supera i 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) supera 15.493,71 euro, ma non 30.987,41 euro.

Un’agevolazione particolare è riconosciuta per i giovani dai 20 ai 31 anni non compiuti.

Nel caso di reddito complessivo fino a 15.493,71 euro ai giovani titolari di un contratto di locazione per un immobile (o per una stanza) è riconosciuto il rimborso IRPEF del 20 per cento del canone di locazione, fino ad un massimo di 2.000 euro. L’importo minimo della detrazione, in questo caso, è di 991,60 euro.

Altre detrazioni sono riconosciute nel caso di acquisto di un’abitazione. Ad esempio:

Nel primo caso è prevista una detrazione del 19 per cento e con un limite di 1.000 euro per chi ha acquistato casa pagando un’agenzia immobiliare.

Nel secondo caso, invece, la misura della detrazione è la stessa ma il tetto massimo è di 4.000 euro.

Anche le spese notarili rientrano tra gli oneri accessori relativi alla stipula del mutuo per l’acquisto della casa che è possibile portare in detrazione fiscale al 19 per cento.

Agevolazioni possono essere riconosciute anche per le pertinenze di abitazioni. È il caso, ad esempio, dell’acquisto o costruzione di un box auto di pertinenza di un’abitazione.

Nell’ipotesi in questione è riconosciuta una detrazione del 50 per cento delle spese sostenute, da ripartire in 10 rate annuali dello stesso importo.

L’agevolazione non spetta in caso di cambio di destinazione d’uso.

Detrazioni fiscali 2024 per lavori edilizi

Tra le voci di spessa che danno diritto a detrazioni fiscali ci sono quelle relative ai bonus edilizi.

Con il modello 730/2024 si potranno ottenere le detrazioni sulla base delle agevolazioni a cui il soggetto ha avuto accesso.

L’importo delle detrazioni varia a seconda dei lavori edilizi effettuati e dell’agevolazione in cui gli stessi sono inquadrati.

La più comune è il bonus ristrutturazione per gli interventi di manutenzione straordinaria e per una serie di lavori pervisti all’articolo 16-bis del TUIR.

In questi casi l’agevolazione spettante è del 50 per cento delle spese sostenute, da ripartire in 10 anni.

Ci sono poi le agevolazioni relative all’ecobonus, per gli interventi di efficientamento energetico. Anche in questo caso la detrazione è suddivisa in 10 quote annuali dello stesso importo ma la percentuale sulle spese sostenute è, nella maggior parte dei casi, del 65 per cento.

Nel modello 730/2024 possono anche riportate le detrazioni relative al superbonus, la cui aliquota può essere riconosciuta nelle percentuali del 110, 90 o 70 per cento, sulla base di diversi fattori tra i quali la data presentazione della CILA per l’avvio dei lavori e la tipologia di immobile oggetto degli interventi.

Anche se quest’anno non è più riconosciuta, nella dichiarazione dei redditi può trovare spazio anche il bonus facciate al 90 per cento, per le quali potrebbero spettare rate successive alla prima.

Queste sono le principali agevolazioni edilizie che possono dare diritto a detrazioni da inserire nel modello 730/2024, nei casi in cui per la relativa fruizione non sia già stata scelta la strada della cessione del credito.

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