Superbonus 2024: novità e scadenze

Tommaso Gavi - Irpef

Il punto sulle regole per l'anno in corso in vista delle prossime scadenze del superbonus 2024: beneficiari, contributi a fondo perduto e modifica alle regole della cessione del credito

Superbonus 2024: novità e scadenze

La disciplina del superbonus è cambiata profondamente nel 2024 per effetto dei provvedimenti che si sono susseguiti.

Già previsto dopo la fine dell’anno la riduzione dal 70 al 65 per cento dell’aliquota della detrazione per i condomini. Nessuna agevolazione è invece prevista, per l’anno in corso, per le abitazioni unifamiliari e le villette.

Tra le novità dell’anno c’è l’introduzione di un contributo a fondo perduto per coprire la riduzione dell’agevolazione, nel rispetto di determinati requisiti reddituali e di avanzamento dei lavori.

Per gli interventi realizzati entro il 31 dicembre scorso, inoltre, è stata prevista una misura di salvaguardia per garantire la detrazione.

Una guida all’agevolazione per l’anno in corso, con un focus su chi potrà continuare a beneficiare dell’agevolazione e a utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Il punto su beneficiari, novità e scadenze.

Superbonus 2024: le principali novità

La scadenza del 31 dicembre 2023 è stata una data spartiacque per il superbonus.

Mentre per le spese sostenute nel 2023 l’agevolazione è stata riconosciuta nella misura del 90 o del 110 per cento, il superbonus 2024 spetta nella misura del 70 per cento per i condomini. Scenderà al 65 per cento per l’anno 2025.

Per le villette e le unifamiliari non è più possibile accedere al superbonus.

Novità sono arrivate principalmente:

  • dal decreto legge numero 212 del 29 dicembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 30 dicembre scorso;
  • dal decreto legge n. 39/2024 e dalla relativa legge di conversione.

Il provvedimento della fine del 2023 ha stabilito una misura di salvaguardia per riconoscere il credito d’imposta in misura più alta per i lavori realizzati e asseverati entro il 31 dicembre 2023. Vengono in altre parole escluse le azioni di recupero in caso di mancata ultimazione degli interventi.

L’agevolazione viene riconosciuta in forma piena anche nel caso in cui non venga realizzato il doppio salto di classe energetica, previsto tra i requisiti per l’accesso al superbonus.

Viene inoltre esteso il divieto all’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi su edifici di zone sismiche 1, 2 e 3, compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non è stato richiesto il relativo titolo abilitativo, prima del 30 dicembre scorso.

Infine è stato introdotto un contributo a fondo perduto per i soggetti con reddito inferiore a 15.000 euro, i cui interventi abbiano raggiunto almeno uno stato di avanzamento del 60 per cento alla fine dello scorso anno.

Alle novità della legge n. 39/2024 è dedicato un paragrafo specifico.

Superbonus 2024: a chi spetta il contributo a fondo perduto

A tutela dei soggetti che hanno iniziato i lavori di superbonus nei condomini e non sono riusciti a concluderli entro la scadenza del 31 dicembre 2023, il decreto n. 212/2023 ha introdotto un contributo a fondo perduto per coprire la riduzione dell’agevolazione.

Il contributo spetta nel rispetto di determinati requisiti di reddito e di avanzamento dei lavori.

In linea generale le condizioni per l’accesso al contributo a fondo perduto sono le seguenti:

  • deve essere raggiunto uno stato di avanzamento di almeno il 60 per cento, verificato al 31 dicembre 2023;
  • i soggetti beneficiari devono aver percepito redditi inferiori a 15.000 euro nel periodo d’imposta 2023;
  • le spese devono essere sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.

Le regole sull’attuazione della norma sono state demandate a un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che avrebbe dovuto essere adottato entro 60 giorni dal 30 dicembre 2023.

Il testo, che stabilisce i criteri e le modalità di erogazione del nuovo contributo, è stato pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze la prima settimana di settembre.

A completa attuazione della misura è stato adottato anche un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che stabilisce le modalità di presentazione della domanda entro la scadenza del 31 ottobre 2024. Con il provvedimento del 18 settembre sono stati approvati il modello e le istruzioni per la compilazione.

Non appena sarà disponibile l’apposito servizio online le richieste del contributo potranno infine essere presentate.

Superbonus 2024: le scadenze in calendario

Il calendario delle scadenze del superbonus, per l’ultima parte dell’anno 2024, ha due punti fermi.

Il termine del 31 ottobre, per il sostenimento delle spese per quanti possono accedere al contributo a fondo perduto e il 31 dicembre 2024.

Tale termine è comune alla presentazione delle domande per la richiesta del contributo in questione.

Il secondo termine riguarda il sostenimento delle spese per gli interventi relativi ai condomini: entro la fine dell’anno in corso dovranno essere conclusi i lavori per poter beneficiare della detrazione nella misura del 70 per cento.

Per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2025, infatti, l’agevolazione verrà ulteriormente ridotta al 65 per cento.

Superbonus: le novità del decreto n. 39/2024 e della legge di conversione

Il decreto n. 39 del 2024 ha introdotto importanti modifiche alla disciplina del superbonus.

Tra queste c’è l’eliminazione totale della cessione del credito per gli interventi successivi all’entrata in vigore del decreto, ossia il 30 marzo 2024.

C’è stata poi l’eliminazione della remissione in bonis, lo strumento che permetteva con il pagamento di una sanzione di correggere gli errori presenti nelle comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate.

Un intervento per acquisire maggiori informazioni sugli interventi agevolabili, con una sanzione di 10.000 euro per l’omessa trasmissione nel caso di interventi già avviati o di decadenza dall’agevolazione per nuovi interventi. Il provvedimento non è ancora stato attuato.

Ci sono poi le norme che prevedono la sospensione della compensazione dei crediti d’imposta in presenza di debiti con l’Erario.

A queste misure si sono aggiunte quelle inserite nel corso dell’iter parlamentare della legge di conversione.

Tra queste l’obbligo di fruire della detrazione in 10 anni per le spese sostenute nel 2024.

C’è poi la stretta alla compensazione con F24 per banche e assicurazioni, nel caso in cui i soggetti abbiano acquistato gli importi a un prezzo inferiore al 75 per cento del valore nominale.

In tema di cessione del credito è stato introdotto anche lo stop per le rate residue dei bonus edilizi per le spese già sostenute negli scorsi anni, nel caso in cui almeno una rata sia stata fruita in detrazione.

Ci sono poi le misure relative al potenziamento dei controlli da parte dei Comuni e l’istituzione di un fondo da 100 milioni di euro per l’agevolazione degli enti del Terzo Settore.

Superbonus 2024: chi può ancora scegliere la cessione del credito

Il decreto 11/2023, il cosiddetto decreto Cessioni, ha previsto il divieto generalizzato all’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura per gli interventi relativi al superbonus e agli altri bonus edilizi.

A completare il quadro del divieto si è aggiunto il decreto n. 39/2024, che ha esteso il divieto anche per i soggetti prima esclusi:

  • enti del Terzo settore, ONLUS e cooperative;
  • edilizia popolare, IACP;
  • sismabonus cratere;
  • edilizia libera, con bonifici precedenti al 17 febbraio scorso o con autodichiarazione di entrambe le parti.

Il DL 212/2023 lo aveva già esteso anche agli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici in alle zone sismiche 1-2-3.

Potranno continuare a utilizzare la cessione del credito solo i soggetti che realizzano interventi compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali sia stato richiesto il titolo abilitativo prima del 30 dicembre scorso.

Oltre ai soggetti prima indicati potranno quindi continuare a utilizzare la cessione del credito gli interventi per i quali era già stata presentata la CILA, comunicazione di inizio lavori asseverata, prima del 17 febbraio 2023.

Il numero dei contribuenti che potranno continuare ad utilizzare le opzioni di fruizione indiretta delle agevolazioni previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio è quindi decisamente limitato.

Superbonus 2024: a chi spetta al 110 per cento

Ancora più limitata è la platea di contribuenti che potranno continuare a beneficiare del superbonus anche oltre la scadenza del 31 dicembre 2023 e nella misura del 110 per cento.

Come già anticipato, per gli interventi in condominio si potrà continuare a beneficiare dell’agevolazione ma in forma progressivamente ridotta.

Ci sono invece alcune eccezioni di soggetti che possono continuare a fruire del bonus edilizio in forma piena.

Si tratta degli interventi di riparazione o ricostruzione a seguito di eventi sismici e dei lavori in cui i soggetti sono enti del Terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali.

Superbonus: i costi della misura

Stando agli ultimi dati disponibili, pubblicati dall’ENEA e aggiornati al 31 agosto scorso, il totale degli investimenti ammessi al superbonus ha sfiorato i 117 miliardi di euro.

La fetta più grande degli investimenti riguarda gli interventi nei condomini, che hanno superato i 77,7 miliardi di euro.

Più ridotti, invece, gli investimenti in edifici unifamiliari e unità unifamiliari funzionalmente indipendenti, in cui gli importi ammontano rispettivamente a 27,9 e 11,2 miliardi di euro.

Nel complesso i lavori hanno interessato circa mezzo milione di edifici, con importi medi che variano a seconda della tipologia dell’edificio stesso:

  • condomini, 592 mila euro;
  • edifici unifamiliari, 117 mila euro;
  • unità immobiliari funzionalmente indipendenti, 98 mila euro;
  • castelli, 242 mila euro.

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