Famiglie e imprese, cosa può ancora cambiare con la Manovra 2025: dalle imposte ai bonus

Famiglie e imprese al centro dell'attenzione del Governo: riduzione dell'IRPEF e dell'IRES, un bonus di 500 euro mensili ai nuclei con figli under 14 e conferma dello sconto di 20 euro sul canone Rai. Le novità emerse dal vertice di maggioranza sulla Manovra 2025

Famiglie e imprese, cosa può ancora cambiare con la Manovra 2025: dalle imposte ai bonus

Agevolare le famiglie e le imprese, con un doppio intervento sia sull’IRPEF che sull’IRES, confermare il taglio del canone RAI e introdurre un bonus per i nuclei in maggiore difficoltà economica.

La Manovra 2025 è un cantiere in divenire e dal vertice di maggioranza tenutosi il 24 novembre arrivano importanti anticipazioni sulle novità in fase di valutazione.

Secondo quanto evidenziato nel comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi, si è trattato di un incontro “proficuo” che ha confermato “la piena condivisione di venute a sostegno di una manovra che guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo”.

La Legge di Bilancio 2025 è però ancora in fase di messa a punto e al Ministro Giorgetti è stato dato mandato di valutare la praticabilità delle proposte di modifica condivise dalle forze di maggioranza. In primis la nuova sforbiciata all’IRPEF, ma anche la riduzione dell’IRES e l’introduzione di nuove agevolazioni per le famiglie.

Famiglie e imprese, il cantiere della Manovra 2025: IRPEF, IRES, Canone Rai e dote da 500 euro, le richieste

I lavori che porteranno alla stesura del testo della Manovra 2025 sono ufficialmente entrati nel vivo e il vertice domenicale tra la Premier Meloni e i leader dei partiti di maggioranza ne è la prova.

Il testo del DdL approvato il 16 ottobre scorso è solo l’“ossatura” di un provvedimento che potrebbe cambiare in maniera sostanziale dopo l’esame di Camera e Senato.

Nella prima tornata di lavori, che vede impegnata la Commissione Bilancio del primo ramo del Parlamento, sono stati presentati oltre 4.500 emendamenti, molti dei quali non arriveranno al voto essendo stati dichiarati inammissibili.

Agli emendamenti si aggiungeranno quelli promossi dal Governo, che dovranno però fare i conti con la “coperta corta” delle risorse disponibili.

“È intenzione del Governo ascoltare con attenzione le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una legge di bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal super bonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell’intera manovra.”

Famiglie e imprese restano i due macro ambiti sui quali si concentrano le principali proposte dei partiti di maggioranza, ed è indubbio che tra i temi al centro dell’attenzione vi sia la possibile nuova revisione ad aliquote e scaglioni IRPEF.

È ormai noto che uno degli obiettivi del Governo sia la riduzione al 33 per cento dell’aliquota IRPEF pari attualmente al 35 per cento, applicata ai redditi del secondo scaglione ossia superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro. Tra le proposte in campo anche la revisione al rialzo del limite del secondo scaglione, fino a 60.000 euro.

Il futuro dell’IRPEF resta però legato a doppio filo con l’esito del concordato preventivo biennale, riaperto fino al 12 dicembre. Servirebbero 2,5 miliardi per ridurre di due punti l’aliquota intermedia, e attualmente il patto con il Fisco ne garantisce solo 1,3.

IRES giù di 5 punti per le imprese in sostituzione dell’abrogata ACE

Sempre sul fronte della tassazione, dal vertice del 24 novembre sarebbe emersa un’ulteriore proposta a vantaggio questa volta delle imprese. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, tra gli interventi per i quali è stato dato mandato al Ministro Giorgetti di valutarne la fattibilità vi è anche l’introduzione di un meccanismo premiale per le aziende.

Torna in campo la richiesta di una riduzione dell’aliquota IRES del 5 per cento sugli utili reinvestiti, con particolare attenzione a specifiche tipologie di investimento, alle assunzioni e alle misure di welfare aziendale.

Un meccanismo che riprenderebbe alcuni dei criteri dell’ex ACE, abrogata dal 1° gennaio 2024 in favore dell’avvio del cosiddetto superbonus per le assunzioni e che inserirebbe quell’ulteriore tassello necessario, secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio per incentivare la patrimonializzazione e gli investimenti.

Bonus alle famiglie, una dote di 500 euro per i nuclei con figli a carico. Attesa sul canone Rai

C’è poi il capitolo delle misure a sostegno delle fasce più deboli e, più in generale, relativo alle politiche sociali.

Tra le proposte che avranno una corsia privilegiata nell’ambito dei lavori per il varo definitivo della Manovra 2025 spicca quella relativa all’introduzione di un bonus di 500 euro per le famiglie, destinato in particolare ai nuclei in difficoltà economica con figli di età inferiore a 14 anni.

Misura che si aggiunge al pressing sulla riproposizione della riduzione del canone Rai a 70 euro, in luogo dei 90 euro previsti a regime, anche per il 2025. In quest’ultimo caso è all’esame della Commissione Bilancio del Senato un emendamento targato Lega al testo del DL Fiscale 2025, che andrà al voto tra oggi e domani, e che si affianca all’ulteriore proposta di prorogare il secondo acconto delle imposte per le partite IVA.

Anche in questo caso però il nodo principale resta quello delle risorse, con il compito affidato a Giorgetti di valutare caso per caso la fattibilità delle proposte in campo.

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