IRPEF 2024: aliquote, scaglioni e come fare il calcolo

L’IRPEF è la principale imposta sui redditi prevista in Italia. Quali sono le aliquote e gli scaglioni di reddito? Le istruzioni da conoscere per fare il calcolo

IRPEF 2024: aliquote, scaglioni e come fare il calcolo

L’IRPEF è l’imposta sui redditi delle persone fisiche che, in base allo scaglione di reddito d’appartenenza, prevede diverse aliquote per il calcolo.

Sono tre le aliquote e gli scaglioni IRPEF nel 2024 e conoscerli è fondamentale per capire come è calcolata l’imposta dovuta.

Sul calcolo IRPEF incidono però anche altri elementi, tra cui le detrazioni fiscali riconosciute sui redditi di lavoro dipendente, autonomo e pensione.

In questa guida analizzeremo regole e istruzioni utili per capire come funziona l’IRPEF.

Aliquote e scaglioni IRPEF 2024

A disciplinare la struttura dell’IRPEF è l’articolo 11 del TUIR, contenuto nel DPR n. 917/1986, che detta le regole per il calcolo dell’imposta dovuta.

A partire dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2024, aliquote e scaglioni IRPEF sono così strutturati:

  • aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro (primo scaglione IRPEF);
  • aliquota del 35 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro (secondo scaglione IRPEF);
  • aliquota del 43 per cento per i redditi che superano 50.000 euro (terzo scaglione IRPEF).

È utile ricordare che fino al 31 dicembre 2023 la curva delle aliquote IRPEF era così strutturata:

  • 23 per cento fino a 15.000 euro di reddito;
  • 25 per cento oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro di reddito;
  • 35 per cento oltre i 28.000 euro e fino a 50.000 euro di reddito;
  • 43 per cento oltre i 50.000 euro.

Riportiamo di seguito un’utile tabella riepilogativa:

Aliquote IRPEF 2024Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001
Agenzia delle Entrate - Circolare numero 2 del 6 febbraio 2024
Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi - Decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216

IRPEF 2025, come potrebbero cambiare aliquote e scaglioni

Le regole per il calcolo dell’IRPEF sopra riportate si applicheranno esclusivamente per il 2024. Si ricorda infatti che la riforma introdotta con il decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023 ha accorpato aliquote e scaglioni IRPEF per un solo anno.

Si attendono novità per il 2025: il Governo ha più volte evidenziato la volontà di confermare le regole previste ad oggi. In parallelo, è in campo l’ipotesi di ulteriori novità.

Due le misure in cantiere per ridurre l’IRPEF dovuta dal ceto medio:

  • portare la seconda aliquota dal 35 al 33 per cento;
  • rimodulare in parallelo gli scaglioni di reddito, portando l’attuale secondo “gradino” fino a 60.000 euro.

In attesa di conferme, sulla base delle anticipazioni ad oggi disponibili aliquote e scaglioni IRPEF potrebbero essere così rimodulati:

  • aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 28.000 euro (primo scaglione IRPEF)
  • aliquota del 33 per cento per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 60.000 euro (secondo scaglione IRPEF);
  • aliquota del 43 per cento per i redditi che superano 60.000 euro (terzo scaglione IRPEF).
Aliquote IRPEF 2024Scaglioni di redditoAliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro - -
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro 33 per cento Da 28.001 a 60.000 euro
43 per cento Da 50.001 - Da 60.001

Come evidenziato, si tratta al momento di ipotesi. Le conferme arriveranno solo con la messa a punto della Legge di Bilancio 2025.

Cos’è la no tax area IRPEF

Analizzate regole, novità e ipotesi in campo in merito ad aliquote e scaglioni IRPEF, è bene soffermarsi su ulteriori aspetti che incidono sul calcolo dell’imposta dovuta.

Il decreto legislativo di riforma IRPEF ha modificato anche la no tax area per i lavoratori dipendenti.

Cos’è la no tax area? Si tratta della soglia al di sotto della quale non sono dovute imposte.

L’IRPEF non è dovuta sui redditi che non superano le soglie fissate per legge e con l’accorpamento delle prime due aliquote è salita anche la detrazione fissa riconosciuta sui redditi da lavoro dipendente fino a 15.000 euro che, così come previsto per i pensionati, è passata a 1.955 euro rispetto ai 1.880 euro previsti fino al 31 dicembre 2023.

Per il periodo d’imposta 2024 sono di conseguenza totalmente esentati dal versamento delle imposte i lavoratori dipendenti titolari di redditi fino a 8.500 euro, rispetto agli 8.145 euro previsti fino allo scorso anno, stessa soglia prevista per i pensionati.

Resta invece immutata la soglia per i lavoratori autonomi, ancorata anche nel 2024 all’importo di 5.500 euro.

No tax area 2024Contribuenti
8.500 euro Dipendenti
8.500 euro Pensionati
5.500 euro Autonomi

Le detrazioni IRPEF per dipendenti, pensionati e autonomi

Sul calcolo IRPEF incidono anche le detrazioni per lavoro dipendente e autonomo.

Le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente sono disciplinate dall’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) e sono riconosciute secondo i seguenti importi:

  • 1.955 euro, se il reddito complessivo non supera 15.000 euro (l’importo minimo della detrazione riconosciuta è pari a 690 euro. In caso di lavoro a tempo determinato, non può essere inferiore a 1.380 euro);
  • 1.910 euro, aumentata del prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 13.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro;
  • 1.910 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 50.000 euro (la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000 euro).

Per chi percepisce un reddito compreso tra i 25.000 e i 35.000 euro è riconosciuto un importo aggiuntivo di 65 euro. Per i redditi sopra i 50.000 euro non è prevista alcuna detrazione.

Gli importi di reddito e le misure delle detrazioni sono riportati nella tabella riassuntiva.

REDDITO COMPLESSIVOMISURA DELLA DETRAZIONE
Reddito complessivo non superiore a 15.000 euro 1.955 euro (in ogni caso non inferiore a 690 euro, se a tempo determinato, a 1.380 euro)
Reddito complessivo superiore ai 15.000 euro e fino a 28.000 euro 1.910 + 1.190 x [(28.000-reddito complessivo)/13.000)]
Reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro 1.910 x [(50.000 reddito complessivo)/22.000)]
Reddito complessivo superiore a 50.000 euro Nessuna detrazione
  • L’importo della detrazione va aumentato di 65 euro per i redditi complessivi superiori a 25.000 euro e fino a 35.000 euro.

Per i redditi da lavoro autonomo, le regole di riferimento sono invece contenute al comma 5 dell’articolo 13 del Testo unico n. 917/1986.

La detrazione IRPEF sui redditi dei lavoratori autonomi è pari a 1.265 euro fino a 5.500 euro di reddito.

Superata tale soglia, l’importo spettante diminuisce e bisognerà tener presenti le istruzioni specifiche di calcolo previste per il proprio scaglione di reddito.

Reddito complessivo annuo Detrazione annua autonomi e modalità di calcolo
Fino a 5.500 euro 1.265 euro
Da 5.500,01 euro e fino a 28.000,00 euro 500 + 765 x [(28.000-reddito)/(22.500)]
Da 28.000,01 euro e fino a 50.000,00 euro 500 x [(50.000-reddito)/(22.000)]
Da 50.000,01 nessuna detrazione

In aggiunta, è prevista una ulteriore detrazione di 50 euro per i lavoratori autonomi con redditi annui compresi tra 11.000 e 17.000 euro.

Il trattamento integrativo IRPEF

Quando si parla di IRPEF non si può non considerare anche le regole relative al trattamento integrativo, il bonus fino a 100 euro riconosciuto ai lavoratori dipendenti.

Rimandando alla guida dedicata per tutti gli approfondimenti, riportiamo di seguito le condizioni per ricevere la somma aggiuntiva in busta paga:

  • 1.200 euro è il trattamento integrativo pieno e viene erogato ai lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo imponibile fino a 15.000 euro, quando l’imposta lorda determinata sulla base dei redditi di lavoro dipendente e assimilati è superiore alla detrazione spettante ai sensi dell’articolo 13, comma 1, del TUIR, diminuita di 75 euro in rapporto al periodo di lavoro nell’anno;
  • una cifra pari alla differenza tra le detrazioni fiscali cui il lavoratore ha diritto (su questo punto si veda il paragrafo dedicato sotto) e l’IRPEF lorda a carico del lavoratore medesimo, per un importo che, in ogni caso, sarà al massimo di 1.200 euro viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo imponibile compreso tra 15.000 euro e 28.000 euro;
  • chi supera i 28.000 euro non ha diritto ad alcun trattamento integrativo sul reddito.

Come fare il calcolo IRPEF

Analizzate le regole principali alla base dell’IRPEF, è bene soffermarsi su come fare il calcolo dell’imposta dovuta.

Per calcolare l’IRPE sarà necessario conoscere due informazioni:

  • l’importo dello stipendio lordo;
  • gli scaglioni IRPEF

Si dovrà quindi:

  • determinare il reddito mensile;
  • sottrarre gli oneri deducibili per ottenere l’imponibile fiscale;
  • applicare la relativa aliquota IRPEF e calcolare l’imposta lorda;
  • sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni fiscali IRPEF.

È opportuno sottolineare che concorrono al reddito mensile le seguenti somme:

  • lo stipendio al netto dei contributi INPS a carico del lavoratore;
  • le indennità di trasferta;
  • la parte imponibile delle indennità e degli assegni vari (esclusi quelli per il nucleo familiare).

Come già spiegato in precedenza, nel caso in cui i redditi non raggiungano il tetto di 8.500 euro l’imposta non è dovuta.

In base al principio della progressività, stabilito dall’articolo 53 della Costituzione, si deve considerare che si applica l’aliquota più bassa alla prima parte di reddito, secondo gli scaglioni stabiliti.

A partire dal secondo scaglione la seconda aliquota si applica sulla parte di reddito che eccede lo scaglione precedente.

Esempio calcolo IRPEF

Fare un esempio numerico può essere utile per avere chiare le regole di calcolo.

Ipotizzando di avere un soggetto con un reddito lordo di 30.000 euro, lo stesso dovrà pagare l’IRPEF 2024 per i primi due scaglioni:

  • il reddito fino a 28.000 euro verrà assoggettato all’aliquota al 23 per cento;
  • la parte rimanente, pari a 200 euro, verrà assoggettata all’aliquota del 35 per cento.

A livello operativo, l’IRPEF complessiva dovuta al lordo di ulteriori oneri detraibili sarà quindi pari ad un totale di 6.440 euro fino a 28.000 euro, mentre sui 2.000 euro che eccedono l’IRPEF dovuta applicando l’aliquota del 35 per cento sarà pari a 700 euro.

In totale quindi, l’IRPEF lorda dovuta nell’esempio riportato sarà pari a 7.140 euro.

Cos’è l’IRPEF
L’IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, dovuta in caso di possesso di redditi di fabbricati e terreni, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, assimilati e di pensione, redditi di lavoro autonomo e d’impresa e redditi diversi elencati all’articolo 67 del TUIR. Sono soggetti passivi dell’Irpef le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato.

Aliquote e scaglioni IRPEF: cosa sono?
L’IRPEF è un’imposta progressiva, strutturata secondo specifiche aliquote applicate a determinati scaglioni di reddito. Semplificando, le aliquote IRPEF sono le percentuali di imposta dovuta. Gli scaglioni sono invece i livelli di reddito previsti ai fini del calcolo dell’imposta dovuta.

Cosa sono le addizionali IRPEF?
All’IRPEF nazionale si affianca l’IRPEF locale: tutti i soggetti passivi d’imposta versano una quota di imposte anche a regioni e comuni, secondo le aliquote e le regole specifiche previste dai singoli Enti. Con il termine addizionali si intende quindi la quota di IRPEF dovuta a regioni e comuni.

Chi paga l’IRPEF
Sono soggetti passivi dell’IRPEF le persone fisiche residenti e non residenti nel territorio dello Stato. Non tutti però pagano l’IRPEF: chi percepisce redditi in no tax area è esonerato dal versamento dell’imposta.

Quanta IRPEF pago in base al reddito?
L’IRPEF si calcola sulla base del proprio scaglione di reddito: fino a 28.000 euro l’aliquota applicata è del 23 per cento, valore che passa al 35 per cento fino a 50.000 euro e al 43 per cento superata quest’ultima soglia.

Come si paga l’IRPEF?
I contribuenti con sostituto d’imposta (tipicamente dipendenti e pensionati) pagano l’IRPEF mensilmente mediante un sistema di ritenute effettuate dal datore di lavoro o ente previdenziale. I titolari di partita IVA (o meglio i contribuenti senza sostituto) pagano l’IRPEF mediante modello F24, direttamente all’Agenzia delle Entrate, secondo il sistema di saldo e acconto.

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