Bonus dipendenti nella Legge di Bilancio 2025: come potrebbe cambiare il taglio del cuneo fiscale

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

La Legge di Bilancio 2025 partirà dalla conferma del bonus dipendenti in maniera strutturale. Ma il taglio del cuneo fiscale e contributivo si avvia ad assumere una nuova forma con un raggio d'azione che potrebbe estendersi anche alle retribuzioni oltre i 35.000 euro

Bonus dipendenti nella Legge di Bilancio 2025: come potrebbe cambiare il taglio del cuneo fiscale

I lavori della Legge di Bilancio 2025, che saranno inaugurati ufficialmente con il Consiglio dei Ministri di oggi 15 ottobre, partono dalla conferma taglio del cuneo fiscale e contributivo, attualmente previsto fino alla fine dell’anno, che determina per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti un bonus fino a un massimo di 100 euro al mese.

Questa è una delle poche certezze sulla prossima Manovra: la misura, però, dovrebbe diventare strutturale e assumere una nuova forma.

Pur conservando gli stessi benefici per le retribuzioni fino a 35.000 euro, il raggio d’azione potrebbe estendersi fino ai 40.000 euro con un meccanismo di riduzione graduale.

In ogni caso la strategia adottata dagli ultimi Governi per aumentare il netto in busta paga sarà confermata nella Legge di Bilancio 2025, come ha anticipato lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

“In primo luogo la manovra di bilancio che presenteremo nelle prossime settimane fornirà le risorse necessarie a confermare gli interventi ritenuti prioritari tra questi rientrano soprattutto le misure necessarie a rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale sul lavoro e l’accorpamento delle aliquote IRPEF su tre scaglioni già in vigore per l’anno in corso”.

Ha annunciato durante l’audizione sul Piano Strutturale di Bilancio che si è tenuta presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato l’8 ottobre

Bonus dipendenti nella Legge di Bilancio 2025: verso la conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale

La Legge di Bilancio 2025, quindi, ha le sue basi nella conferma delle misure attualmente in vigore e che quest’anno hanno un costo di oltre 14 miliardi di euro.

Ma se da un lato la Manovra in arrivo proseguirà lungo la strada obbligata tracciata dagli ultimi interventi sul cuneo fiscale e contributivo, dall’altro porterà anche delle novità importanti, stando alle parole che arrivano da via XX Settembre.

La misura prevista per la seconda metà del 2023 si applica anche a tutto il 2024
Fonte: Istat, La redistribuzione del reddito in Italia 2023

Prima di tutto si dichiara l’intenzione di rendere strutturale il bonus destinato ai dipendenti: fino ad ora è stato sempre necessario confermare la misura anno dopo anno, dal 2025 si dovrebbe tracciare una prospettiva di applicazione a lungo termine, senza date di scadenza.

Un secondo aspetto non trascurabile riguarda la nuova forma che l’intervento dovrebbe assumere.

Il concetto di cuneo fiscale e contributivo fa riferimento alle imposte e ai contributi, commisurati alla retribuzione, che devono corrispondere sia il datore di lavoro che il lavoratore o la lavoratrice.

Il suo valore ha un impatto importante sugli stipendi perché determina la differenza tra costo del lavoro sostenuto dall’impresa e retribuzione netta che si riceve. In Italia è molto alto, pari in media al 45,1 per cento e da qui nasce l’esigenza di agire con dei tagli che fino ad ora sono stati periodici.

Verso un bonus dipendenti nella Legge di Bilancio 2025: come cambia il taglio del cuneo fiscale

Le strade che si possono percorrere per ridurlo sono diverse: si può agire sul dipendente o sul datore di lavoro, così come sulla componente fiscale o su quella contributiva.

Attualmente, in linea con gli interventi precedenti, lavoratrici e lavoratori ottengono un bonus sullo stipendio tramite una riduzione dei contributi dovuti dal dipendente.

L’esonero contributivo cambia in base alla retribuzione:

  • fino a 25.000 euro è pari al 7 per cento;
  • fino a 35.000 euro arriva al 6 per cento.

Stando alle anticipazioni di Giorgetti, dal 2025 il taglio si sposterà sul fronte fiscale per arginare l’impatto della decontribuzione sul montante contributivo.

“Gli stessi vantaggi verranno replicati in qualche modo in termini di traiettoria fiscale: nessuno ci perderà assolutamente niente”, ha assicurato il Ministro.

Anche se la natura dell’intervento cambierà, quindi, per i lavoratori e le lavoratrici che attualmente ricevono il bonus nato per tutelare le buste paga dei dipendenti, dal punto di vista pratico, non dovrebbero esserci particolari novità.

La nuova versione, però, potrebbe prevedere una estensione dell’applicazoine fino a 40.000 euro, con una riduzione graduale dei benefici fino all’azzeramento, per eliminare il disincentivo dato dal superamento della soglia dei 35.000 euro.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network