L’Agenzia delle Entrate spiega in un video di pochi minuti i vantaggi del concordato preventivo biennale. Prende il via la campagna per convincere le partite IVA a siglare il patto con il Fisco
Aderire al concordato preventivo biennale è vantaggioso per le partite IVA.
Questo il messaggio contenuto nel video pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 16 luglio che punta ad incentivare la firma del patto con il Fisco.
Se da un lato dal mondo imprenditoriale e professionale emergono dubbi e perplessità sul nuovo Istituto, parte la campagna comunicativa per evidenziare gli aspetti positivi del concordato.
Concordato preventivo biennale, parte la campagna del Fisco per incentivare le adesioni
Arriva poco dopo la pubblicazione del software per i forfettari il video con il quale l’Agenzia delle Entrate spiega cos’è e perché conviene aderire al concordato preventivo biennale.
Secondo quanto evidenziato nella pillola di due minuti circa, i vantaggi dell’adesione al concordato, istituto che punta a dare certezza e trasparenza ai rapporti con il Fisco, sono molteplici:
“Ad esempio, nel caso si consegua un reddito maggiore di quello concordato, le tasse sono comunque dovute su quest’ultimo. Lo stesso meccanismo vale anche ai fini IRAP.”
Questo il primo dei punti a favore del concordato posto in evidenza dall’Agenzia delle Entrate. Ed effettivamente, chi sceglierà di scommettere sul proprio futuro imprenditoriale e professionale potrà trarre benefici concreti in caso di redditi effettivi per il 2024 e il 2025 superiori alle somme concordate con il Fisco.
C’è in ogni caso da evidenziare che il reddito alla base della proposta di concordato sarà crescente rispetto a quello delle annualità precedenti: l’obiettivo ISA 10 per tutti porterà di fatto al rialzo dei valori che verranno elaborati dall’Agenzia delle Entrate nel corso del biennio, secondo un meccanismo progressivo.
Dallo stop ai controlli alle compensazioni: i vantaggi del concordato spiegati dal Fisco
Aderire al concordato preventivo biennale, firmando il patto e l’impegno a versare le imposte sul reddito e sul valore della produzione netta concordati, rappresenta uno “scudo” nell’ambito dei controlli fiscali.
Sui redditi oggetto di concordato vengono di fatto stoppati gli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’adesione comporta inoltre l’accesso ai benefici premiali ISA, tra cui la compensazione libera dei crediti relativi a imposte dirette, IRAP e IVA, senza visto di conformità, così come l’ottenimento dei rimborsi IVA senza garanzia.
La partita del concordato preventivo biennale si gioca dopo la pausa estiva
Il video dell’Agenzia delle Entrate ha il chiaro intento di dare il più ampio risalto possibile a una misura che, oltre a voler costruire un rapporto collaborativo tra Fisco, imprese e professionisti, punta a incrementare gli incassi per l’Erario e i cui risultati saranno alla base della messa a punto della prossima Manovra di bilancio.
Il concordato però stenta a partire. Se dal punto di vista degli aggiornamenti software è tutto pronto, dopo l’avvio dal 15 giugno delle procedure per i soggetti ISA e dal 15 luglio per i forfettari, sono diversi i nodi ancora da sciogliere.
In primis, le misure che approderanno nel testo definitivo del decreto correttivo, con il quale anche a seguito dei lavori delle Commissioni Finanze di Camera e Senato si cercherà di dare maggior appeal ad un Istituto che ad oggi convince poco.
Si attendono inoltre possibili novità anche sul fronte del calcolo degli acconti, con particolare riguardo alla seconda quota di novembre che rifletterà gli effetti dell’adesione al concordato: è in campo l’ipotesi di una flat tax con tre aliquote differenziate.
Il concordato preventivo è quindi ancora in fase di definizione, e per valutarne l’impatto reale sarà necessario attendere ancora. La partenza effettiva non avverrà prima della fine della pausa estiva.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Concordato preventivo biennale, parte la campagna del Fisco per incentivare le adesioni