Superbonus: le novità inserite nel DDL di Bilancio 2025

Tommaso Gavi - Irpef

Superbonus in dieci anni anche per le spese sostenute nel 2023 e detrazione al 65 per cento dal 1° gennaio 2025 solo per chi ha già iniziato i lavori. Le novità nel DDL di Bilancio 2025

Superbonus: le novità inserite nel DDL di Bilancio 2025

Novità in arrivo anche per il superbonus con il Disegno di Legge di Bilancio 2025.

Nel testo in bozza del DDL è inserito l’allungamento della detrazione da quattro a dieci anni anche per le spese sostenute nel 2023.

L’allungamento della fruizione dell’agevolazione è già previsto per gli anni 2022 e 2024.

Il superbonus continuerà al 65 per cento dal 1° gennaio 2025 ma solo per chi ha già iniziato i lavori.

Per le conferme si dovrà tuttavia attendere la conclusione dell’iter parlamentare della Manovra.

Superbonus: detrazione in 10 anni anche per le spese sostenute nel 2023

Nel testo del DDL di Bilancio 2025 sono inserite anche misura relativa al superbonus.

Una riguarda l’allungamento della fruizione della detrazione da quattro a dieci anni, a scelta del contribuente, anche per le spese sostenute nel 2023.

L’obiettivo è doppio: da un lato aumentare la capienza fiscale dei contribuenti, dall’altro spostare in avanti il momento in cui lo Stato dovrà erogare le somme delle agevolazioni.

L’opzione è irrevocabile ed deve essere esercitata con una dichiarazione dei redditi integrativa rispetto a quella del 2024. Tale dichiarazione deve essere presentata entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024.

Nel caso in cui, dopo l’invio della dichiarazione integrativa, emergesse una maggiore imposta dovuta, la stessa deve essere versata senza applicazione di sanzioni e interessi.

In questo caso il termine per il versamento è quello del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta 2024.

Per l’ufficialità si dovrà attendere la conclusione definitiva dell’iter parlamentare, con l’approvazione di Camera e Senato.

Qualora approvata, la novità si aggiungerebbe alle misure già previste per gli anni 2022 e 2024.

Per le spese sostenute nel 2022 era stato il decreto Blocca Cessioni, DL n. 11/2023, a prevedere la possibilità di allungare i tempi di fruizione della detrazione a scelta del contribuente.

Lo stesso avrebbe potuto beneficiare della detrazione relativa agli interventi di superbonus non in quattro ma in dieci rate annuali dello stesso importo, a partire però dalla dichiarazione dei redditi 2024 (con cui il contribuente avrebbe potuto recuperare la prima rata dell’agevolazione).

La misura era dedicata a quanti non avevano voluto o potuto procedere con la cessione del credito o con lo sconto in fattura, ad esempio per mancanza di acquirenti.

La scelta di “saltare” una dichiarazione dei redditi era stata motivata dalla fase avanzata della stagione dichiarativa e la difficoltà di recepire gli effetti della norma nei modelli da inviare.

Ad intervenire sulle spese del 2024 era stato invece l’articolo 4-bis, comma 4, del DL n. 39/2024.

Tale decreto ha introdotto una norma retroattiva che obbligava i contribuenti a “diluire” la detrazione in dieci anni, in questo caso con vantaggi esclusivamente per lo Stato.

A differenza della prima misura, la norma in questione non lascia possibilità di scelta a chi ha sostenuto spese per interventi che rientrano nel superbonus.

Superbonus al 65 per cento dal 1° gennaio 2025: per chi?

Oltre alla possibilità di spalmare in dieci anni la detrazione del superbonus per le spese sostenute nel 2023, il DDL di Bilancio inserisce anche dei paletti alla fruizione del superbonus al 65 per cento dal 1° gennaio 2025.

La normativa attuale non prevede vincoli, oltre a quello sui soggetti che possono accedere all’agevolazione e alla fruizione attraverso la detrazione.

Se approvata la misura inserita nel DDL di Bilancio la platea dei beneficiari sarà ridotta.

Potranno avere accesso all’agevolazione esclusivamente i contribuenti che hanno già iniziato i lavori.

Nel dettaglio i requisiti da rispettare, da verificare alla data del 15 ottobre, sono i seguenti:

  • presentazione della la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • adozione della delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata, CILA, se gli interventi sono effettuati dai condomini;
  • presentazione dell’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Per l’ufficialità sulla limitazione della platea si dovrà attendere l’approvazione della Legge di Bilancio da parte del Parlamento.

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