Proroga superbonus condomini per il 2024? L’emendamento al decreto Anticipi

Tommaso Gavi - Irpef

Possibile proroga per il 2024 per gli interventi nei condomini? Dopo la netta chiusura da parte del Ministero dell'Economia al rinvio della scadenza per il sostenimento delle spese che permette di mantenere la stessa aliquota, arriva l'emendamento al decreto Anticipi

Proroga superbonus condomini per il 2024? L'emendamento al decreto Anticipi

Continuano i tentativi in favore della proroga per il superbonus per gli interventi nei condomini nel 2024.

Nonostante la chiusura del Ministro dell’Economia Giorgetti per il rinvio della scadenza per il sostenimento delle spese che permette di mantenere l’aliquota elevata e l’esclusione della misura anche dalla legge di conversione del decreto Asset, arriva l’emendamento alla legge di conversione del decreto Anticipi.

Giorgetti aveva sottolineato che per gli interventi su condomini, che rientrano nel superbonus, non arriverà la proroga “nelle forme finora conosciute”.

Sulla stessa linea si era già espresso in merito alla scadenza del 31 dicembre, termine entro il quale devono essere sostenute le spese per non perdere la maxi aliquota, nell’interrogazione a risposta immediata del 13 settembre scorso presso la Camera dei deputati.

Il Ministro aveva chiuso al rinvio della scadenza mettendo in evidenza i costi dell’agevolazione e il numero limitato di edifici che hanno beneficiato dello strumento introdotto dal decreto Rilancio.

Torna l’ipotesi di rinvio di sei mesi, al 30 giugno, con il raggiungimento del 60 per cento dei lavori a fine anno.

Proroga superbonus condomini per il 2024: la chiusura del Governo e l’emendamento al decreto Anticipi

Il termine del 31 dicembre 2023, entro il quale devono essere sostenute le spese relative agli interventi di superbonus in condomini mantenendo l’aliquota massima del 110 per cento, non dovrebbe essere spostato in avanti.

Tuttavia continuano i tentativi con l’obiettivo di una proroga. Tra gli emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato alla legge di conversione del decreto Anticipi, ovvero il Decreto fiscale collegato alla Manovra 2024, ce n’è uno che riguarda il rinvio della scadenza al 30 giugno 2023 per gli interventi del superbonus per i condomini.

La proroga permetterebbe, con il raggiungimento del 60 per cento degli interventi entro la fine dell’anno, di mantenere l’agevolazione nella stessa misura prevista al 31 dicembre 2023.

Verrebbe quindi consentito in via straordinaria di procedere con un SAL entro la fine del 2023, anche se non raggiunge la percentuale del 30 per cento di avanzamento dei lavori.

Il testo dell’emendamento prevede inoltre quanto segue:

“L’emissione degli stati di avanzamento lavori di cui al periodo precedente è condizione necessaria per accedere alla proroga di cui al precedente comma.”

Al momento, tuttavia, l’emendamento è tra quelli presentati e la strada per l’attuazione dell’eventuale proroga è ancora lunga.

L’Esecutivo, infatti, ha posizione generalmente contraria al rinvio, come dichiarato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata presso la Camera dei deputati del 13 settembre scorso.

“Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Come rilevato dagli stessi, il mercato dell’acquisto dei crediti è ripartito grazie anche all’impegno del Governo e alle certificazioni della natura di tali crediti.”

chiariva il Ministro Giorgetti.

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In quell’occasione era stato fatto notare che, sebbene associazioni, istituzioni e centri di ricerca abbiano rilevato il carattere espansivo del superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno anche sottolineato che l’impatto di tali misure è soggetto ad un ampio margine di incertezza.

Soffermandosi sul costo dell’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio, Giorgetti aveva sottolineato che:

“Non si può tralasciare che il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere cioè sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici”

Riportando quanto messo in evidenza dalla Banca di Italia, l’effetto espansivo verosimilmente non è stato tale da rendere l’impatto nullo per il conto economico dello Stato.

Il Ministro dell’Economia si era poi soffermato sulle spese che sono state sostituite dagli interventi del superbonus o dalle spese non effettuate per l’aumento dei costi nel settore edilizio.

L’impatto dell’agevolazione è stato limitato in termini numerici:

“Le misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare ed ai monti, di ricchi e di poveri e anche sei castelli.”

Gli spiragli per la proroga si erano chiusi con l’approvazione definitiva da parte della Camera alla legge di conversione del decreto Asset, detto anche decreto Omnibus, arrivata giovedì 5 ottobre scorso.

Il testo non contiene la misura di rinvio della scadenza. Le possibilità che venga approvato l’emendamento presentato sono piuttosto basse.

Superbonus: allo studio del Governo le misure sulla cessione del credito

In linea di massima la proroga appare quindi poco probabile. Tuttavia, oltre al tempo necessario per terminare i lavori, un’altra questione che deve essere affrontata è quella dei crediti incagliati, tema su cui si era espresso lo stesso Ministro Giorgetti.

A riguardo il Ministro dell’Economia rendeva noto che:

“Sono allo studio dell’Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso di cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione.”

Tramontata la strada della piattaforma veicolo di Enel X, l’Esecutivo è alla ricerca di nuove soluzioni.

Sul tema si segnala la riapertura a nuove pratiche per l’acquisto dei crediti da parte di Poste Italiane, dallo scorso 3 ottobre.

Nessuna novità quindi in tema di scadenze: quella dei condomini con aliquota al 110 per cento e quella di villette e unifamiliari (che hanno raggiunto il 30 per cento dei lavori al 30 settembre 2022) restano fissate a fine anno, dopo lo spostamento dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 dal decreto Omnibus.

La fine dell’anno si avvicina e sono ancora diverse le questioni da risolvere, il nodo delle risorse è infatti centrale, per il superbonus come per gli altri bonus edilizi.

Le agevolazioni hanno pesato per lo 0,9 per cento nell’innalzamento dell’indebitamento netto, come reso noto dallo stesso Ministro Giorgetti nella conferenza stampa successiva all’approvazione della NADEF.

La necessità di controlli a monte è stata evidenziata evidenziata anche dal Vicepresidente di Federcontribuenti con Delega all’Organizzazione, Stefano Vergani, Responsabile Nazionale Politiche Innovative, nel corso dell’intervista del 12 settembre.

Nel descrivere il quadro dei bonus edilizi e le possibilità offerte da FederBonus Vergani si è soffermato anche sulle risorse perse a causa delle varie operazioni irregolari riscontrate a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

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