Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza impegnati sui controlli relativi alla cessione del credito del superbonus e dei bonus edilizi. Tra gli obiettivi del 2023: la verifica del 70 per cento del valore complessivo delle comunicazioni inviate all'Amministrazione finanziaria
La cessione del credito del superbonus e dei vari bonus edilizi è nel mirino dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Tra gli obiettivi della convenzione tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Amministrazione Finanziaria c’è la verifica sul 70 per cento del valore dell’importo complessivo delle comunicazioni relative, appunto, a cessione del credito e sconto in fattura, inviate nell’anno in corso.
Un intervento che riguarderebbe circa 14,5 miliardi di euro.
La percentuale dovrebbe essere incrementata all’80 per cento per gli anni 2024 e 2025.
Le azioni saranno intraprese con una più stretta collaborazione con la Guardia di Finanza per attivare immediatamente la sospensione della delega di pagamento fino a 30 giorni.
Controlli superbonus: la cessione del credito nel mirino delle Entrate e della Guardia di Finanza
Sono molti e ambiziosi gli obiettivi della convenzione siglata nel mese di agosto tra l’Agenzia delle Entrate e il MEF, per il triennio 2023-2025.
Tra questi c’è l’intensificazione dei controlli sul superbonus e sui bonus edilizi: nel mirino ci sono le comunicazioni all’Amministrazione finanziaria in merito alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Le azioni rientrano nel più generale obiettivo di “Potenziare i controlli fiscali e presidiare l’efficacia dell’attività di riscossione”.
Oltre all’ottimizzazione dei controlli in materia tributaria, in collaborazione con la Guardia di Finanza e le altre amministrazioni estere, si intende intervenire sulla sospensione preventiva delle deleghe di pagamento con modello F24 per le compensazioni.
In tal senso si intende intervenire su due diversi aspetti:
- l’implementazione degli indicatori di rischio in base ai quali si procede alla sospensione;
- il valore delle somme oggetto di comunicazioni all’Agenzia delle Entrate.
L’intervento sul primo aspetto è suddiviso in due, in relazione agli indicatori di rischio. Quelli che saranno individuati e resi operativi nella procedura di sospensione cresceranno nel triennio:
- 8 nel 2023;
- 9 nel 2024;
- 10 nel 2025.
Gli indicatori di rischio individuati e resi operativi nella procedura di sospensione dei crediti da bonus edilizi sono invece 3 per il 2023 e non si prevede un aumento negli anni successivi.
In merito al valore delle somme che finiranno sotto la “lente del Fisco”, è crescente l’ammontare dei crediti oggetto di comunicazioni di cessione del credito e di sconto in fattura.
La percentuale cresce nel triennio come riportato nella tabella riassuntiva.
Anno | Valore delle comunicazioni analizzate preventivamente dalle Entrate in rapporto al totale delle comunicazioni |
---|---|
2023 | 70 per cento |
2024 | 80 per cento |
2025 | 80 per cento |
L’obiettivo dell’anno in corso è piuttosto ambizioso, considerando che l’ammontare dei crediti oggetto di comunicazione, aggiornato al mese di agosto, è di circa 14,5 miliardi di euro.
Una meta da raggiungere anche grazie alla collaborazione sempre più stretta tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, per favorire l’immediata sospensione delle deleghe di pagamento con F24 fino a 30 giorni, dopo il riscontro dei profili di rischio stabiliti con gli indicatori in questione.
Quali controlli sono previsti sulla cessione del credito del superbonus e degli altri bonus edilizi?
Il potenziamento dei controlli preventivi ha l’obiettivo di bloccare sul nascere i tentativi di frode, che per circa il 4 o 5 per cento hanno riguardato il superbonus mentre per la maggior parte hanno interessato il bonus facciate.
In un momento in cui i bonus edilizi sono al centro del dibattito, proprio in vista delle scelte che caratterizzeranno la prossima Legge di Bilancio 2023, l’intervento congiunto dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza rimane ancora più importante per evitare l’appropriazione indebita di risorse pubbliche.
Una stretta ai controlli messi in campo per prevenire le frodi è stata introdotta a partire dal decreto antifrodi del novembre 2021.
Con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 1° dicembre 2021 sono stati forniti i criteri e le modalità per la sospensione prevista dall’articolo 122-bis, inserito nel decreto Rilancio.
Il controllo preventivo avviene sulla base dei seguenti criteri:
- coerenza e regolarità dei dati indicati nelle comunicazioni e nelle opzioni con i dati presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell’Amministrazione finanziaria;
- ai dati afferenti ai crediti oggetto di cessione e ai soggetti che intervengono nelle operazioni cui detti crediti sono correlati, sulla base delle informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell’Amministrazione finanziaria;
- ad analoghe cessioni effettuate in precedenza dai soggetti indicati nelle comunicazioni e nelle opzioni.
In sintesi le procedure di controllo sono tre:
- controllo alla comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate, successiva alla trasmissione;
- entro cinque giorni dalla trasmissione vengono effettuate le verifiche preventive sugli indicatori di rischio predefiniti, che possono portale alla sospensione per 30 giorni delle comunicazioni che presentano profili di anomalie;
- qualora riscontrati profili di rischio, si passa ad ulteriori controlli che possono portare all’annullamento delle comunicazioni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Controlli superbonus: la cessione del credito nel mirino delle Entrate e della Guardia di Finanza