Bonus facciate, truffa per lavori mai realizzati per oltre 52 milioni di euro di crediti d'imposta: a darne notizia il comunicato stampa della Guardia di Finanza del 5 settembre 2023. Sono 37 le società coinvolte
Bonus facciate, una truffa per oltre 52 milioni di euro relativa a crediti d’imposta per lavori mai realizzati.
Nel pieno della discussione circa gli effetti sui conti pubblici del superbonus e degli altri bonus casa, dalla Guardia di Finanza arriva la notizia del sequestro preventivo disposto verso 37 società.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma.
Bonus facciate per lavori mai realizzati, nuova truffa da 52 milioni di euro
Risultano al momento indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio 31 soggetti e sono un totale di 37 le società coinvolte, tra prime e seconde cessionarie di crediti relativi al bonus facciate per lavori mai realizzati.
L’obiettivo della truffa resa nota dalla Guardia di Finanza era di monetizzare parte dei crediti ricevuti presso sportelli di diverse banche dislocate sul territorio.
A far scattare l’indagine la denuncia presentata da alcuni proprietari di appartamenti in condominio, che si sono rivolti alla Guardia di Finanza di Reggio Calabria dopo aver notato la presenza di crediti d’imposta relativi a lavori di recupero edilizio all’interno del proprio cassetto fiscale.
Così come comunicato dalla Guardia di Finanza, i crediti sono risultati ceduti a quattro imprese con sede a Roma e a San Cesareo.
- Guardia di Finanza - comunicato stampa del 5 settembre 2023
- Bonus facciate per interventi mai realizzati - Reggio Calabria. Sequestro preventivo per oltre 52 milioni di euro
Bonus facciate, il meccanismo delle frodi dei crediti d’imposta
Quattro le imprese prime cessionarie, amministrate dallo stesso soggetto, che dalle indagini svolte risultavano aver accettato cessioni di crediti per lavori mai effettuati relativi a oltre 52 milioni di euro, da parte di 160 contribuenti ignari dell’operazione di truffa.
Ai fini della monetizzazione del credito, le società prime cessionarie hanno effettuato una seconda cessione ad altre 33 società, aventi sedi in tutto il territorio nazionale, che hanno proceduto a loro volta ad effettuare operazioni per monetizzare le somme acquisite.
Questo il meccanismo di scambio che caratterizza molte delle frodi intercettate relative al bonus facciate, agevolazione al centro di numerose truffe per via dell’assenza di paletti e controlli accurati.
Insomma, quella della Guardia di Finanza di Reggio Calabria è solo l’ultima delle numerose frodi in materia di bonus edilizi. L’attenzione resta alta, con il fine di evitare danni allo Stato e garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche stanziate per famiglie e imprese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus facciate per lavori mai realizzati, nuova truffa da 52 milioni di euro