Decreto sanzioni fiscali: riduzioni e sconti sul fronte amministrativo e penale

Rosy D’Elia - Imposte

Dopo un mese dall'approvazione definitiva, arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto della riforma che tocca le sanzioni fiscali. Tra le novità contenute nel dlgs numero 87 del 2024 introduzione di nuove cause di non punibilità e maggiore proporzionalità delle sanzioni amministrative

Decreto sanzioni fiscali: riduzioni e sconti sul fronte amministrativo e penale

Dopo circa quattro mesi dall’inizio dei lavori sul decreto di attuazione della riforma del sistema tributario che tocca il perimetro delle sanzioni fiscali, il testo arriva in Gazzetta Ufficiale.

Il provvedimento entra in vigore da oggi, 29 giugno, ma alcune delle modifiche proposte si applicheranno dal 1° settembre.

Nel decreto legislativo numero 87 del 14 giugno 2024 trovano spazio le novità sul meccanismo sanzionatorio tributario che danno seguito a quanto previsto dall’articolo 20 della legge delega.

Tra i principali interventi c’è una riduzione delle percentuali da applicare alle sanzioni amministrative che emerge anche dall’esigenza di allinearsi ai parametri europei sulla base di un principio di maggiore proporzionalità.

Non mancano gli interventi sul piano penale con la previsione di linea più morbida in caso di evasione per necessità. Nessuno sconto, invece, in caso di frodi e altri tipi di violazioni gravi.

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Decreto sanzioni fiscali: proporzionalità sul fronte amministrativo, sconti su quello penale

Il decreto di attuazione della riforma sulle sanzioni fiscali ha come obiettivo principale quello di razionalizzare il sistema sanzionatorio amministrativo e penale, anche attraverso una maggiore integrazione tra i diversi tipi di sanzione.

Si va verso nuovi schemi anche per allinearsi agli standard europei. E il principio della proporzionalità orienta le modifiche sul piano amministrativo.

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“Per le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relative alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi”.

Ha sintetizzato Maurizio Leo, padre della riforma fiscale, in occasione dell’approvazione del testo in via preliminare.

La linea si ammorbidisce, infatti, anche per chi ha in corso pagamenti rateali. Mentre nessuna agevolazione è all’orizzonte in caso di frodi o altre violazioni gravi, come ad esempio le omesse dichiarazioni.

“Lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”, ha concluso il viceministro.

Decreto sanzioni fiscali: le principali novità in arrivo

Oggetto di revisione saranno i decreti legislativi numero 471, 472 e 473 del 1998 e il numero 74 del 2000 per quanto riguarda il versante penale.

Le novità del Decreto sanzioni fiscali, dlgs numero 87 del 2024, entreranno in vigore in tempi diversi. Tra le modifiche da subito operativa:

  • si prevede un coordinamento delle sanzioni penali e amministrative considerando quelle già irrogate;
  • si prevede la non punibilità per omessi versamenti di IVA e ritenute se le cause, sopravvenute, non sono imputabili all’autore;
  • sempre per quanto riguarda IVA e ritenute, in caso di pagamento rateale in essere non scatta il reato tributario oltre la soglia dei 250 e 150 mila;
  • si chiarisce la definizione di crediti non spettanti e crediti inesistenti;
  • si introduce un meccanismo di compensazione tra crediti maturati nei confronti della PA e debiti relativi alle imposte sui redditi emersi in seguito ad avvisi bonari.

Dal 1° settembre 2024, poi, diventeranno operative le altre novità previste dal testo:

  • si riducono le sanzioni amministrative con un tetto massimo che scende al 120 per cento;
  • si introduce una non punibilità, in caso di incertezza normativa, per chi si adegua ai chiarimenti forniti con la presentazione della dichiarazione integrativa e il versamento dell’imposta dovuta entro 60 giorni dalla pubblicazione;
  • si prevede un aumento fino al doppio della sanzione per chi commette le stesse violazioni nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell’atto.

Inizialmente previsto già per la fine di aprile, il debutto del nuovo sistema sanzionatorio si realizzerà in due fasi.

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