Il decreto Omnibus pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2023 conferma la tassa sugli extraprofitti delle banche. L'imposta dovuta sarà del 40 per cento, ma con un tetto massimo dello 0,1 per cento del totale dell'attivo. Come funziona nel dettaglio
Tassa sugli extraprofitti delle banche confermata dal testo del decreto Omnibus pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2023.
Come funziona e quali saranno gli effetti pratici della tassa dovuta dagli istituti di credito?
Come confermato dal testo del decreto legge n. 104/2023, il decreto Omnibus approvato in Consiglio dei Ministri il 7 agosto 2023, il prelievo sarà del 40 per cento, aliquota che si applicherà sugli extraprofitti realizzati alla luce dell’aumento degli interessi sui finanziamenti.
Come chiarito dal Ministero dell’Economia, l’imposta prevederà un tetto massimo dello 0,1 per cento del totale attivo, e quindi l’impatto sui conti delle banche sarà limitato.
Secondo alcune stime la tassa sulle banche potrà portare in ogni caso ad un gettito superiore a 2 miliardi di euro, risorse che verranno utilizzate per le misure in cantiere con la Legge di Bilancio 2024 e anche per ridurre l’IRPEF per le famiglie e per le imprese.
Decreto Omnibus, nuova tassa sulle banche: come funziona il prelievo sugli extraprofitti
È l’articolo 26 del decreto legge n. 104 del 10 agosto 2023 a spiegare come funzionerà la tassa sugli extraprofitti delle banche.
L’imposta straordinaria sarà pari al 40 per cento e si applicherà al maggior valore tra margine di interesse relativo all’esercizio 2022 che eccede per almeno il 5 per cento il margine di interesse nell’esercizio 2021 e l’ammontare dello stesso valore relativo all’esercizio 2023 che eccede per almeno il 10 per cento il margine di interesse nell’esercizio 2021.
La tassa sugli extraprofitti, il cui fine è anche quello di reperire risorse per la riduzione dell’IRPEF, non potrà andare oltre lo 0,1 per cento del totale attivo della banca e la scadenza per il versamento viene fissata al 30 giugno 2024.
Il comma 5 dell’articolo 26 prevede l’indeducibilità dell’imposta straordinaria dalle imposte sui redditi e dall’IRAP.
È stato il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a fare il punto delle novità previste dal decreto Omnibus in materia di tassazione degli extraprofitti delle banche, al quale ha fatto seguito il comunicato stampa del MEF pubblicato l’8 agosto.
- MEF - comunicato stampa 8 agosto 2023
- I chiarimenti del Ministero dell’Economia in merito alla tassa sugli extraprofitti delle banche
Dalla tassa sulle banche risorse per mutui e riduzione IRPEF: verso la Legge di Bilancio 2024
Il prelievo extra per le banche sarà limitato al 2023 e gli introiti saranno totalmente destinati a due voci, ossia agli aiuti per i mutui sulla prima casa e al taglio delle tasse.
Queste le dichiarazioni del Vicepremier Matteo Salvini, che ha illustrato le novità previste dal decreto Omnibus proposte dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La tassa sugli extraprofitti delle banche inciderà sulle entrate registrate alla luce dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE, che se da un lato ha portato ad un aumento del costo del denaro, dall’altro non ha prodotto un “altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori con depositi sui conti correnti.”
In sostanza, evidenzia Salvini, all’aumento dell’onere del costo del denaro per famiglie e imprese non è stato affiancato un aumento di quello che viene dato al correntista. Ed è su questo gap che si calcolerà quindi il 40 per cento di prelievo sugli extraprofitti.
Il tutto con il fine di mettere da parte un tesoretto utile per la messa a terra di alcune delle misure attese con la Legge di Bilancio 2024 e, in particolare, il taglio delle tasse per le famiglie, anche alla luce dell’attuazione della riforma fiscale, e misure di sostegno in relazione ai mutui contratti sulla prima casa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Omnibus, nuova tassa sulle banche: come funziona il prelievo sugli extraprofitti