Proroga cedolare secca: la comunicazione non è più obbligatoria, abrogata la sanzione per chi non la invia. La novità è inserita nell'articolo 3 bis del Decreto Crescita, convertito in legge il 27 giugno 2019.
Proroga cedolare secca: la comunicazione non è più obbligatoria. Con l’articolo 3 bis del Decreto Crescita, convertito in legge il 27 giugno 2019, viene abrogata le sanzione prevista per chi non la invia.
La cedolare secca sugli affitti è un regime di tassazione che permette di applicare all’importo del canone corrisposto dall’affittuario un’imposta sostitutiva, invece delle aliquote Irpef ordinarie.
Si tratta di un regime facoltativo concesso alle persone fisiche titolari di reddito di proprietà o di diritto reale di godimento di un immobile dato in affitto.
Proroga cedolare secca: la comunicazione non obbligatoria, niente più sanzione
La volontà di applicare la cedolare secca ai contratti di locazione deve essere espressa in sede di registrazione ed è valida per l’intera durata del contratto.
Ma il sistema, modificato dal Decreto Crescita, prevedeva che nel caso di proroga del contratto, anche tacita, l’opzione doveva essere manifestata entro il termine di versamento dell’imposta di registro, ovvero entro 30 giorni dalla data della proroga, con modello RLI.
Era necessario inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate anche in caso di risoluzione del contratto.
Con le novità introdotte dal Decreto Crescita viene abrogata la sanzione prevista dal decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011 per chi non rispettava l’obbligo comunicativo.
Comunicazione proroga cedolare secca, abrogata la sanzione
I contribuenti erano tenuti a versare una somma pari a 100 euro in caso di mancata comunicazione, ridotta a 50 euro se presentata con ritardo non superiore a 30 giorni.
La nuova disposizione, che abroga la sanzione e solleva i contribuenti dall’adempimento, è contenuta nel testo approvato in via definitiva, all’articolo 3 bis, Soppressione dell’obbligo di comunicazione della proroga del regime della cedolare secca e della distribuzione gratuita dei modelli cartacei delle dichiarazioni.
Nel testo si legge:
“Al comma 3 dell’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, in materia di cedolare secca sui canoni di locazione, l’ultimo periodo è soppresso”.
L’abrogazione dell’obbligo di comunicazione per la proroga della cedolare secca è una delle semplificazioni fiscali inserite nel Decreto Crescita durante il suo iter legislativo.
Si stima che la novità abbia un costo pari a 0,9 milioni di euro per l’anno 2019 e di 1,8 milioni di euro a decorrere dal 2020.
Ma il testo di legge, al comma 2, specifica:
“Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo si provvede [...] mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal presente decreto”.
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