Legge di Bilancio 2019: tutte le novità nel testo della Manovra

Il testo della Legge di Bilancio 2019 sarà presentato in Parlamento il 31 ottobre. Ecco l'ultima bozza e tutte le novità: reddito di cittadinanza e quota 100, novità fiscali e bonus per le assunzioni.

Legge di Bilancio 2019: tutte le novità nel testo della Manovra

Legge di Bilancio 2019: il Governo ha ultimato il testo della Manovra che sarà presentata in Parlamento.

Nell’ultima bozza disponibile, datata 29 ottobre 2018, spuntano ulteriori novità.

Quota 100 sulle pensioni e reddito di cittadinanza escono dal testo della Legge di Bilancio 2019: saranno disciplinati con due provvedimenti legislativi a parte e nella Manovra vengono stanziati i fondi per dare attuazione a due delle misure cardine del Governo.

Non solo lavoro e pensioni: oltre alla flat tax per le partite IVA, nel testo della Manovra arriva la tassa piatta al 15% sulle ripetizioni per gli insegnanti titolari di cattedre di ogni ordine e grado.

Il DdL di Bilancio 2019 è stato approvato lo scorso 15 ottobre 2018 dal Governo e il testo in bozza conferma alcune importanti novità in arrivo, dalla flat tax per le partite IVA, fino ad arrivare alla riforma pensioni con l’avvio della Quota 100.

Il testo definitivo della Legge di Bilancio 2019 dovrà esser approvato dal Parlamento entro la scadenza di dicembre e soltanto allora sarà possibile conoscere tutte le misure ufficiali che partiranno dal prossimo gennaio.

Per chi si chiede cos’è la Legge di Bilancio, bisogna ricordare che si tratta della manovra triennale di finanza pubblica che viene predisposta sulla base delle indicazioni contenute nel DEF. Con la Manovra (anche nota come Legge di Stabilità) il Governo propone al Parlamento il dettaglio di entrate e spese pubbliche e quali sono le riforme che intende attuare.

Sarà proprio la Legge di Bilancio 2019 il primo banco di prova del Governo, con le numerose novità su fisco, lavoro e pensioni promesse da Lega e M5S.

Con il Decreto Fiscale collegato n. 119/2018 è stato confermato in via ufficiale l’avvio della pace fiscale. Per il capitolo dedicato alla riforma della legge Fornero, accanto alla quota 100 ci sarà anche la proroga di Opzione Donna.

Misure anche per il lavoro e per incentivare le assunzioni, con uno sgravio rivolto a chi assume manager innovativi nell’ottica dello sviluppo dell’Impresa 4.0 e con un bonus ad hoc per l’assunzione di giovani laureati eccellenti.

Più fondi per la sanità e per la scuola, rinnovo del contratto statali e rilancio degli investimenti pubblici sono alcune delle novità previste dal disegno di Legge di Bilancio 2019 che dopo il via libera del Governo dovrà superare lo scoglio prima di Bruxelles e poi del Parlamento.

Di seguito le principali novità previste nella bozza del testo della Legge di Bilancio 2019

Legge di Bilancio 2019, testo in bozza e novità

Il testo in bozza della Legge di Bilancio 2019 è stato pubblicato nelle scorse ore con numerose novità rispetto alla prima versione.

Si mette di seguito a disposizione l’ultima bozza del testo della Legge di Bilancio 2019:

Legge di Bilancio 2019 - ultima bozza testo novità 29 ottobre 2018
Ecco l’ultima bozza della Manovra di Bilancio che il Governo presenterà in Parlamento il 31 ottobre 2018

In coda si mette a disposizione in formato .pdf anche la bozza precedente datata 23 ottobre 2018:

Testo Legge di Bilancio 2019 - prima bozza
Scarica la bozza del testo del DdL Bilancio 2019 datata 23 ottobre 2018

Il testo della Legge di Bilancio 2019, composto attualmente da 115 articoli, dovrebbe essere presentato in Parlamento il 31 ottobre 2018. Nell’attesa di conoscere quali saranno le novità ufficiali, si riporta di seguito il contenuto della Manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.

Testo Legge di Bilancio 2018: le novità approvate dal Governo

Nel corso del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2018 il Governo ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2019 e le principali novità contenute nel testo sono le seguenti:

  • Reddito di cittadinanza - Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  • Pensione di cittadinanza - Le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  • Ires al 15 per cento – Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  • Superamento della legge Fornero - Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
  • Ires verde - Si introducono incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
  • Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie – Si stanzia un fondo da 1,5 miliardi per risarcire tutte le vittime delle crisi bancarie. Il fondo è così ampliato di 14 volte rispetto a prima.
  • Rilancio degli investimenti pubblici - Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
  • Piano di assunzioni straordinario - Si stanziano 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente.
  • Task force per la qualità della spesa pubblica - Si crea una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
  • Editoria, stop al finanziamento pubblico - Si prevede l’azzeramento graduale del fondo pubblico per l’editoria.
  • Pensioni d’oro - Si interviene sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
  • Riduzione delle spese militari - Si prevede una riduzione delle spese militari pari ai fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego.
  • Liste d’attesa sanitarie - Si interviene per ridurre drasticamente le liste d’attesa con lo stanziamento, tra l’altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d’attesa. Inoltre, con l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale, si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d’attesa.
  • Più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali - Si stanziano i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
  • Sgravi per chi assume manager innovativi - Si investe sull’innovazione tecnologica, con incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
  • Italia.it - Più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.
  • Potenziamento del fondo per il microcredito alle imprese - Si raddoppia il fondo per le micro e piccole imprese.
  • Taglio agli sprechi - Si recuperano fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
  • Fondi per la salute - Si stanziano 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche.
  • Abolizione del numero chiuso nelle Facoltà di Medicina - Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi.
  • Gestioni commissariali della Sanità- Si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.
  • Si prevede l’incremento del Fondo per il servizio civile.

Accanto al testo del Disegno di Legge di Bilancio 2019, sempre nel corso del CdM del 15 ottobre 2018 sono stati approvati altri due importanti provvedimenti:

Legge di Bilancio 2019, le novità fiscali tra flat tax, pace fiscale e aumento IVA

Sono due le novità fiscali più importanti che il Governo ha promesso inserirà nella Legge di Bilancio 2019: la prima è la flat tax e la seconda è la pace fiscale, prevista dal DL fiscale collegato alla Manovra.

Ormai è certo che la flat tax riguarderà inizialmente soltanto un numero ristretto di partite IVA: per dare avvio alla riforma Irpef saranno essere estesi a 65.000 euro i limiti per l’accesso al regime forfettario.

Potrebbero essere tre le aliquote della flat tax per le imprese: al 5% per le startup, al 15% fino al limite di 65.000 euro di ricavi e al 20% fino a 100.000 euro. Sul punto tuttavia non vi sono ancora conferme ufficiali.

Al momento non è chiaro quali saranno le misure per le famiglie: nelle scorse settimane si era parlato della possibile riduzione a tre delle attuali cinque aliquote Irpef a partire dal 1° gennaio 2019 mentre per l’avvio della flat tax (o dual tax) al 15% e al 20% sarà necessario attendere probabilmente anche fino al 2021.

Questo perché, come ormai noto a consumatori ed imprese, tra i principali impegni del Governo vi è quello di evitare l’aumento delle aliquote IVA previsto dal 2019: con la Legge di Bilancio dovranno essere stanziati 12,5 miliardi di euro per evitare il temuto balzello della tassa sui consumi.

Tra le novità fiscali della Legge di Bilancio 2019 maggiormente attese vi era sebza dubbio la pace fiscale che servirà tra l’altro per finanziarie l’avvio graduale della flat tax.

Tuttavia, rispetto agli annunci iniziali, è scemata l’ipotesi di maxi-condono ma la misura più importante è senza dubbio la nuova definizione agevolata, accanto alla definizione delle liti pendenti.

Condono totale, invece, soltanto per le cartelle fino a 1.000 euro comprese nel periodo che va dal 2000 al 2010 mentre per i redditi non dichiarati sarà possibile presentare una dichiarazione integrativa e pagare il 20% sul maggior imponibile emerso (fino al limite di 100.000 euro).

Fattura elettronica obbligatoria dal 2019, nessuna proroga

La fattura elettronica sarà obbligatoria dal 2019.

Negli scorsi mesi era stata avanzata l’ipotesi di una proroga, o meglio dire un doppio binario cartaceo-elettronico dal 2019, per evitare che l’obbligo si rivelasse un ulteriore aggravio di costi per le imprese italiane.

Sul fronte degli adempimenti IVA il Governo potrebbe, tra l’altro, inserire alcune novità di rilievo nella Legge di Bilancio 2019.

Per quanto riguarda lo split payment, è della Deputata del M5S Carla Ruocco, Presidente della Commissione Finanze della Camera, la proposta di stanziare un plafond per i crediti derivanti dal meccanismo di split payment. L’obiettivo è velocizzare la procedura per il riconoscimento del credito IVA.

In parallelo alle misure di semplificazione fiscale potrebbe essere intensificata ulteriormente la caccia alle false compensazioni, con il rischio di una nuova stretta che andrà ad aggiungersi alle misure ad oggi esistenti, tra cui il blocco preventivo degli F24 a rischio recentemente disciplinato dal discusso provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Reddito di cittadinanza dal 2019, abolizione Naspi, Dis-coll e bonus 80 euro?

Anche il reddito di cittadinanza tanto caro al M5S sarà nella Legge di Bilancio 2019. L’avvio della misura dovrebbe partire con la riforma dei Centri per l’Impiego, che costerebbe 2 miliardi, ma l’intenzione del Governo pare esser quella di dare al via da subito al sostegno economico per i disoccupati.

Come? Per reperire i 15 miliardi di euro che serviranno per finanziarlo potrebbero essere abolite alcune prestazioni sociali, previdenziali e assistenziali ad oggi previste. Parallelamente, si va acclarando l’ipotesi di un taglio a detrazioni e sconti fiscali.

Negli ultimi mesi, a seguito di una simulazione effettuata dalla rivista “Economia e Politica” che ha ottenuto il favore anche di Pasquale Tridico, principale consulente del ministro Luigi Di Maio per le politiche del lavoro, era stato ipotizzato il taglio di Naspi, Dis-Coll e Asdi per il finanziamento del reddito di cittadinanza. Le coperture sarebbero tuttavia minime rispetto a quelle necessarie e ammonterebbero a “soli” 950 milioni di euro.

Ed è per questo che tra i possibili tagli torna l’ipotesi di abolizione del bonus di 80 euro in busta paga, accanto al taglio dei fondi per il progetto Garanzia Giovani e del bonus cultura per i neo-diciottenni.

Imprese 4.0, bonus assunzioni e possibile riduzione tariffe INAIL

La Legge di Bilancio 2019 penserà anche alle imprese, perseguendo l’ambizioso progetto di transizione vero le tecnologie 4.0.

Tra le volontà del Governo vi sarebbe quella di introdurre un nuovo bonus per le assunzioni, pensato nello specifico per le aziende che investono in tecnologia digitale.

L’ipotesi è quella di un taglio del cuneo fiscale e contributivo di almeno 5 punti, con un intervento dal costo pari a 1-1,5 miliardi di euro. Tra le novità potrebbe inoltre prender piede la revisione delle tariffe INAIL.

L’obiettivo è quello di rendere il lavoro a tempo indeterminato conveniente per le imprese, incentivando quindi i datori di lavoro ad assumere.

Riforma pensioni, tutti i nodi della Legge di Bilancio 2019

Ultimo, ma non certo per importanza, è il capitolo delle novità sulle pensioni: protagonista principale delle diverse sarà senza dubbio la Quota 100 e la proroga dell’Opzione Donna.

Quello previdenziale sarà senza dubbio uno dei capitolo più roventi ed è per questo che cresce l’attesa su cosa ci sarà davvero nella Legge di Bilancio e quali saranno le reali novità con le quali bisognerà fare i conti dal 1° gennaio 2019.

Per andare in pensione anticipata con la quota 100 bisognerà rispettare requisiti anagrafici e contributivi e dopo l’approvazione del DdL di Bilancio 2019 è stato il Vice Premier Matteo Salvini ad annunciare che non ci saranno penalizzazioni.

Per eliminare i limiti di età per il pensionamento previsti dalla Legge Fornero sarà introdotta la possibilità di andare in pensione anticipata nel rispetto di due requisiti:

  • requisito anagrafico: 62 anni di età;
  • requisito contributivo: 38 anni di contributi versati.

La quota 100 sulla base delle novità contenute nel DdL di Bilancio favorirà l’uscita anticipata a chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato.

La quota 100 dovrebbe partire da febbraio 2019; è questo al momento il periodo indicato per il calcolo del termine di maturazione dei requisiti per la pensione anticipata. Per andare effettivamente in pensione bisognerà far riferimento alle finestre di uscita previste ad aprile 2019, a luglio, ottobre e infine a gennaio del 2020.

Per le donne si proroga Opzione Donna, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network