Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Lavoro 2023 alla decisione del Governo che ufficializza la proroga della rottamazione quater: le novità della settimana compresa tra il 1° e il 6 maggio
Dopo una settimana di attesa per i provvedimenti in arrivo, quella che si sta per concludersi è la settimana dell’ufficialità.
Tra le notizie di Fisco e Lavoro, degna di nota la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Lavoro 2023, il provvedimento del Governo approvato lo scorso 1° maggio.
Con il testo entrato in vigore ieri sono state confermate le misure già anticipate: dall’assegno di inclusione, il nuovo strumento che prenderà il posto del reddito di cittadinanza, al taglio del cuneo fiscale, o per meglio dire contributivo, per i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro.
Approvati anche i nuovi bonus assunzione, la maggiorazione per l’assegno unico e l’aumento della soglia dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli. Tante le misure in arrivo.
L’ufficialità arriva anche per la proroga della scadenza per la presentazione delle domande per la definizione agevolata che rientra nella rottamazione quater: la misura è stata approvata nel Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2023.
Tra le altre novità che hanno caratterizzato la settimana anche l’avvio della possibilità di richiedere il superbonus in 10 anni, per le somme relative a comunicazioni all’Agenzia delle Entrate effettuate entro il 31 marzo scorso, e l’avvio della stagione della dichiarazione dei redditi con modello 730.
Le novità del decreto Lavoro 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Protagonista delle novità della settimana compresa tra il 1° e il 6 maggio 2023 è sicuramente il decreto Lavoro 2023.
La misura, attesa nelle settimane precedenti, è stata approvata dal Consiglio dei Ministri nella data simbolica del 1° maggio. Il testo del decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio e da ieri, 5 maggio 2023, è in vigore.
Sono molte le misure che sono state approvate. Dall’assegno di inclusione, che dal prossimo anno sostituirà il reddito di cittadinanza, al taglio del cuneo fiscale, o per meglio dire contributivo, per i lavoratori con redditi fino a 35.000 euro.
Con il testo ufficiale del decreto è arrivata la riconferma anche sull’innalzamento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro, ma solo per lavoratori dipendenti con figli.
Il decreto prevede anche misure a sostegno dell’occupazione, tra queste il bonus assunzione per giovani NEET.
I datori di lavoro che assumono giovani nel periodo compreso tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2023, potranno riceve un incentivo pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. L’agevolazione deve essere richiesta ed avrà una durata massima di 12 mesi.
I requisiti da rispettare per i giovani sono i seguenti:
- avere meno di 30 anni d’età;
- essere NEET, cioè persone che non lavorano né sono inserite in corsi di studio o di formazione;
- essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.
Viene inoltre prevista una maggiorazione di 30 euro dell’assegno unico, anche per i genitori vedovi che lavorano, per un massimo di 5 anni dalla morte del coniuge.
Sono stabilite anche nuove causali per contratti a tempo determinato. I contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non ai 24 mesi, nelle seguenti condizioni:
- specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di cui all’articolo 51;
- in assenza delle previsioni di cui sopra, nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 30 aprile 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti;
- in sostituzione di altri lavoratori.
Proroga rottamazione quater: arriva l’ufficialità
Dopo la scorsa settimana di attesa, arriva l’ufficialità anche per la proroga per le domande di accesso alla rottamazione quater.
L’anticipazione dell’intervento era arrivato con il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso 21 aprile.
Tuttavia, la misura non era stata ufficialmente approvata entro il 30 aprile scorso, data di scadenza prima della proroga.
Il rinvio ha ottenuto il via libera con la decisione del Consiglio dei Ministri dello scorso 4 maggio.
Per la domanda di definizione agevolata dei debiti contenuti nei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 ci sarà tempo fino al 30 giugno 2023.
L’allungamento dei tempi è previsto anche per chi ha già inviato l’istanza e intende correggere gli errori. Il soggetto potrà presentare una richiesta integrativa o sostitutiva.
Si attende ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del decreto approvato lo scorso 4 maggio. Così come avvenuto per altre scadenze fiscali, anche in questo caso la legge arriva con ritardo rispetto al termine originario.
Le altre novità della settimana: avvio per il superbonus in 10 anni e per il modello 730
Oltre alle conferme nella settimana arrivata alla conclusione sono arrivati due “avvii”. Entrambi si riferiscono ad adempimenti già in programma.
Dallo scorso 2 maggio è possibile visionare i dati della propria dichiarazione dei redditi precompilata. Il modello 730/2023 potrà essere modificato e inviato a partire dal prossimo 11 maggio.
La dichiarazione per pensionati e lavoratori dipendenti deve essere inviata telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 2 ottobre 2023.
Un altro avvio è quello legato alla possibilità di scegliere l’agevolazione in 10 anni nel caso di interventi relativi a superbonus, sismabonus e bonus barriere, per i crediti oggetto di comunicazione effettuata entro lo scorso 31 marzo.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione aggiornata a maggio della guida all’utilizzo della Piattaforma della cessione dei crediti, che completa l’operatività per la misura prevista dal decreto Cessioni.
I soggetti interessati dovranno utilizzare la nuova funzione “Ulteriore rateazione”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dal decreto Lavoro alla rottamazione quater, arriva l’ufficialità: le novità della settimana