Tra gli appuntamenti di fine anno c'è anche la canonica approvazione del Decreto Milleproroghe: il testo che cambia scadenze e date di entrata in vigore per il 2023 è arrivato il 29 dicembre in Gazzetta Ufficiale. Dall'IMU alla fattura elettronica, focus sulle novità fiscali
Insieme all’approvazione della Manovra, è un appuntamento fisso di fine anno ormai anche il Decreto Milleproroghe che riscrive la normativa in vigore su scadenze e date di entrata in vigore: entrambi i provvedimenti, infatti, sono arrivati in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2022.
E come accade ogni anno la revisione del calendario tocca un ampio spettro di settori.
Sul fronte del Fisco sono diverse le novità contenute dal DL n. 198 del 2022 in vigore da oggi, 30 dicembre 2022: dalla presentazione della dichiarazione IMU, che slitta ancora una volta dopo la scorsa estate, all’estensione del divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie.
Decreto Milleproroghe 2023, le novità nel testo in GU: dalla fattura elettronica all’IMU
Anche se la Legge di Bilancio viaggiava con ritardo, e il Decreto Milleproroghe 2023 ha seguito i tempi canonici: i due testi sono arrivati in Gazzetta Ufficiale nella stessa data del 29 dicembre 2022.
La caratteristica principale del provvedimento di fine anno è quella di intervenire con urgenza su scadenze e date di entrata in vigore imminenti e la formula del decreto legge, adottato quindi direttamente dal Governo per poi essere convertito, è la forma che meglio si adatta ai suoi contenuti.
Come di consueto, quindi, si procede con la riscrittura di alcuni passaggi della normativa e il testo che aggiorna i tempi da seguire nel 2023 per obblighi, agevolazioni e misure adottate su vari fronti è stato approvato nel Consiglio dei Ministri del 21 dicembre per poi arrivare in Gazzetta Ufficiale negli ultimi giorni del 2022 con delle modifiche rispetto alle prime bozze in circolazione.
Diverse le novità contenute nel DL n. 198 del 2022 all’articolo 3 che riguardano il Fisco, tra queste:
- i termini per la presentazione della dichiarazione IMU relativa al 2021, già prorogati dal DL Semplificazioni al 31 dicembre 2022, passano al 30 giugno 2023, stessa data da rispettare per inoltrare quella relativa al 2022;
- si conferma, come richiesto e anticipato anche dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni sanitarie anche per il 2023;
- inizialmente previsto dal 1° luglio 2020, slitta ancora dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024 per i soggetti tenuti all’invio dei dati al sistema Tessera Sanitaria l’entrata in vigore del Sistema TS come canale esclusivo per la memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi giornalieri, con l’adeguamento del Registratore Telematico.
Rispetto alle prime bozze non risulta più all’appello, invece, l’estensione dell’esenzione dall’imposta di bollo anche a tutto il 2023 per i certificati anagrafici acquisiti tramite l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente, ANPR.
Si prevede, inoltre, che fino al 31 dicembre 2023, le Onlus, in caso di iscrizione alla relativa anagrafe valida alla data del 22 novembre 2021, continuano ad essere destinatarie della quota del cinque per mille con le modalità stabilite previste dal DPCM 23 luglio 2020.
La riscrittura dei termini, però, riguarderà anche altri settori: la lista di riscritture dei termini riguarda anche gli ambiti di Lavoro e imprese e tocca anche la riforma dello sport prevista dal decreto legislativo n. 36 del 2021 che entra in vigore dal 1° luglio 2023 e non più dal 1° gennaio 2023.
Di seguito il testo del Decreto Milleproroghe 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2022.
- DECRETO-LEGGE 29 dicembre 2022, n. 198
- Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. (22G00212) (GU Serie Generale n.303 del 29-12-2022)note: Entrata in vigore del provvedimento: 30/12/2022
Decreto Milleproroghe 2023: le novità sul fronte del Fisco
Sul fronte del Fisco due delle novità più rilevanti riguardano i dati sanitari e rappresentano un leit motiv degli ultimi anni.
A un passo dal debutto del Sistema TS come canale unico anche per la memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi giornalieri, anno dopo anno, viene riscritto il comma 6-quater del decreto legislativo numero 127 del 2015.
E allo stesso modo dal 2019, anno di debutto della fatturazione elettronica, si interviene con cadenza annuale per escludere i dati che riguardano le prestazioni sanitarie dal Sistema d’Interscambio tenendo, quindi, fuori dall’obbligo tutti coloro che operano in ambito medico e sanitario.
Alla base del divieto di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie c’è la difficoltà di bilanciare la digitalizzazione del Fisco con l’esigenze legate alla privacy. In questi anni qualche piccolo passo avanti è stato fatto, ma sui dati sanitari si fa fatica ancora a sciogliere le riserve e periodicamente si interviene sul testo dell’articolo 10 bis del Decreto Fiscale 2019 per aggiungere un altro anno alla lista.
Come segnalato su queste pagine nelle scorse settimane, senza aver previsto nuovi strumenti e tutele adeguate l’aggiunta del 2023 ai periodi d’imposta in cui si applica l’esonero per medici e operatori sanitari dall’obbligo di fatturazione elettronica era più che prevedibile, oltre che ragionevole.
Lo stesso Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili con una informativa datata 13 dicembre 2022 aveva segnalato la questione e aveva parlato di un dialogo aperto con le Istituzioni per arrivare a una conferma per un altro anno delle regole in vigore.
Si guadagnano così altri 12 mesi per trovare una soluzione di lungo periodo: si prende tempo con le novità inserite nel Decreto Milleproroghe 2023 sulla fatturazione elettronica, ma non solo.
D’altronde è questa la ratio su cui si fonda il canonico provvedimento di fine anno ma prima o poi, sulle e-fatture come su altri fronti, sarà necessario mettere un punto.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto Milleproroghe 2023, il testo in GU rivede le date del Fisco: dalla fattura elettronica all’IMU