Fattura elettronica, niente obbligo per le prestazioni sanitarie anche nel 2023. La conferma arriva con l'approvazione in Consiglio dei Ministri il 21 dicembre 2022 del Decreto Milleproroghe. La scorsa settimana i commercialisti avevano già parlato della disponibilità delle Istituzioni a confermare l'esonero
Confermato il divieto di emettere fattura elettronica per le prestazioni sanitarie anche per il 2023: con la proroga dell’esonero, i medici e tutti gli operatori del settore restano fuori dall’obbligo per un altro anno.
D’altronde appariva inverosimile un passaggio alle e-fatture senza strumenti e tutele adeguate dal punto di vista della privacy e stupiva l’assenza di un intervento per confermare le regole attuali nel Disegno di Legge di Bilancio 2023.
E la risposta è arrivata con il Decreto Milleproroghe atteso in Gazzetta Ufficiale e approvato nel Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2022.
Lo stop, confermato anno dopo anno, nasce proprio dalla necessità di garantire la protezione dei dati personali dei pazienti e dalla difficoltà di farlo.
Ad anticipare nei giorni scorsi una possibile conferma dell’esclusione dei dati sanitari dalla fatturazione elettronica il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che, con l’informativa del 13 dicembre, parlava di un dialogo aperto con le Istituzioni.
Fattura elettronica 2023, arriva la proroga del divieto per le prestazioni sanitarie
La proroga del divieto di emettere fattura elettronica per le prestazioni sanitarie rese nei confronti delle persone fisiche è uno dei grandi assenti della Legge di Bilancio 2023.
Questa categoria di dati è rimasta fuori dal Sistema d’Interscambio fin dal debutto nel 2019. È stata prevista una esclusione totale ma sempre con una data di scadenza, la regola è stata confermata anno dopo anno con i testi della Manovra o del Decreto Fiscale.
Oggetto di interventi a cadenza regolare, che hanno semplicemente aggiunto l’anno in arrivo al testo normativo, è l’articolo 10 bis del Decreto Fiscale 2019 Disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari.
Il testo, confermato con il Decreto Milleproroghe per il 2023, recita:
“Per i periodi d’imposta 2019, 2020, 2021 e 2022, i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, e dei relativi decreti del Ministro dell’economia e delle finanze, non possono emettere fatture elettroniche ai sensi delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare al Sistema tessera sanitaria”.
In realtà l’esclusione è anche più ampia: per avere un quadro delle regole a cui devono attenersi medici e altri operatori sanitari, è necessario considerare anche l’articolo 9 bis del Decreto-legge del n. 135 del 2018, estende il veto anche “anche ai soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture relative alle prestazioni sanitarie effettuate nei confronti delle persone fisiche”.
Con le regole confermate anche per il 2023 è necessario emettere fatture seguendo le modalità tipiche della fatturazione cartacea e poi, se necessario, far transitare le informazioni dal Sistema Tessera Sanitaria. Stesso iter va seguito per eventuali documenti misti, in cui ci siano anche altre diverse voci di spesa.
Fattura elettronica 2023, prestazioni sanitarie fuori dall’obbligo: resta il nodo privacy
Con le disposizioni del Decreto Milleproroghe, dal 2023 le regole sulla fattura elettronica per medici e altri operatori del settore non cambiano.
Per guardare al futuro vale la pena analizzare le ragioni che hanno portato all’esclusione negli ultimi quattro anni: il veto sulle e-fatture è stato posto per la particolare delicatezza che caratterizza i dati sanitari e per la necessità di tutelare da questo punto di vista cittadini e cittadine.
In determinate direzioni la privacy, fin dal debutto della fattura elettronica, ha rappresentato un freno. Il dialogo con il Garante per la protezione dei dati personali è stato costante in questi anni e solo in alcuni casi ha portato, dopo una lunga attesa, a dei risultati.
Un esempio? L’applicazione delle disposizioni previste dal Decreto Fiscale 2020 sulla memorizzazione delle informazioni finalizzate ai controlli: solo il 24 novembre scorso l’Agenzia delle Entrate ha riscritto le regole per l’emissione e la ricezione della fattura elettronica alla luce delle novità introdotte.
Il provvedimento ha previsto, tra l’altro, maggiori tutele per il settore legale. Nessun passo avanti, invece, sembra essere stato fatto sul fronte dei dati sanitari.
È apparso sempre inverosimile, quindi, che dal 1° gennaio si potesse far decadere il divieto senza prevedere tutele specifiche. Ma, per forza di cose, serviva un intervento ad hoc: il testo del Decreto Milleproroghe è atteso in Gazzetta Ufficiale, e la notizia dell’estensione del divieto al 2023 è stata confermata dal Governo nel comunicato stampa del 21 dicembre.
Ad anticipare nei giorni scorsi la possibile conferma delle regole attuali per un altro anno era stato anche il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili con l’informativa del 13 dicembre 2022 firmata dal Presidente Elbano De Nuccio.
“Si segnala che il Consiglio Nazionale ha già sottoposto la questione alle Istituzioni competenti in materia, ricevendo, in via informale, la disponibilità a prendere in seria considerazione l’adozione, in tempi celeri, di un provvedimento normativo finalizzato a prorogare il regime di esonero”.
Bisognerà attendere “le conseguenti disposizioni normative”, sottolineava il CNDCEC. Le disposizioni sono arrivate con il DL Milleproroghe 2023 ma la soluzione definitiva per mettere insieme prestazioni sanitarie e fatturazione elettronica viene rimandata ancora una volta.
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