Credito d’imposta ricerca e sviluppo: nessuna proroga ma un contributo nel DDL di Bilancio 2025

Tommaso Gavi - Imposte

Novità in arrivo per il credito d'imposta ricerca e sviluppo. Nessuna proroga per la scadenza del 31 ottobre ma nel testo del DDL di Bilancio trova spazio un contributo per le imprese che hanno aderito alla sanatoria

Credito d'imposta ricerca e sviluppo: nessuna proroga ma un contributo nel DDL di Bilancio 2025

Non è prevista alcuna proroga per la scadenza relativa al credito d’imposta ricerca e sviluppo, per quanti intendono provvedere al riversamento volontario nel caso di utilizzo indebito delle somme.

Rimarrà in calendario la scadenza del 31 ottobre 2024 ma verrà previsto un contributo in conto capitale per le imprese che avranno aderito alla sanatoria.

La novità è inserita nel testo del Disegno di Legge di Bilancio, presentato alla Camera.

Per la conferma si dovrà attendere il testo della Manovra 2025, approvato al termine dell’iter parlamentare.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo: nessuna proroga per il termine del 31 ottobre

Non verrà prevista alcuna proroga per la scadenza del 31 ottobre 2024, che interessa quanti vogliono provvedere al riversamento volontario nel caso di utilizzo indebito del credito d’imposta ricerca e sviluppo.

Uno spostamento in avanti, per le imprese che al 22 ottobre 2021 hanno utilizzato in modo indebito il credito accumulato tra il 2015 e il 2019, era già stato previsto dal DL n. 39/2024.

Chi aderirà alla sanatoria per rettificare la posizione dell’azienda, senza il pagamento di sanzioni e interessi, dovrà provvedere all’invio dell’apposito modello entro la fine del mese.

L’accesso alla sanatoria è previsto per le imprese che:

  • abbiano sostenuto le spese per attività non pienamente qualificabili come ricerca e sviluppo;
  • abbiano utilizzato i crediti in maniere non in linea con la normativa;
  • abbiano commesso errori nel quantificare le spese agevolabili e la loro congruità.

Superato il termine di fine mese, entro la scadenza del 16 dicembre 2024 dovrà poi provvedere al pagamento dell’importo dovuto o della prima rata.

Le due rate successive dovranno essere versate il 16 dicembre 2025 e il 16 dicembre 2026.

Per chi aderisce alla sanatoria potrebbero essere in arrivo novità, grazie alle misure inserite nel testo del DDL di Bilancio 2025.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo: contributo in conto capitale per chi ha aderito alla sanatoria

Tra le diverse misure inserite nel testo del DDL di Bilancio c’è anche una misura che interessa il credito d’imposta ricerca e sviluppo. Nello specifico le imprese che hanno avuto accesso alla sanatoria.

Viene introdotto un contributo in conto capitale commisurato in termini percentuali alle somme riversate in occasione dell’accesso alla sanatoria entro il 31 ottobre 2024.

Si tratta di una parziale compensazione delle somme riversate.

Le modalità di erogazione del contributo, le percentuali e la rateizzazione dovranno essere stabilite da un decreto del Ministero del Made in Italy, da adottare di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Presso lo stesso Ministero delle imprese e del made in Italy verrebbe istituito un fondo con una dotazione finanziaria:

  • di 60 milioni di euro per l’anno 2025;
  • di 50 milioni di euro per l’anno 2026;
  • di 80 milioni di euro l’anno 2027.

L’ufficialità sul contributo, e gli ulteriori dettagli, arriveranno solo se la misura sarà approvata in modo immutato nel testo della Legge di Bilancio 2025, che avrà ottenuto il via libera delle Camere.

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