Il MIMIT pubblica i modelli che i certificatori del credito d'imposta ricerca e sviluppo devono utilizzare per certificare le attività. Si possono consultare accedendo all’apposita piattaforma informatica
Sono disponibili sull’apposita piattaforma informatica i modelli per la certificazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design ed ideazione estetica.
I certificatori iscritti al nuovo albo possono compilare e caricare le certificazioni richieste dalle imprese e rilasciate, utilizzando l’applicativo del Ministero delle Imprese del Made in Italy.
Si attende ora solo la pubblicazione delle linee guida. Nel modello devono essere indicati tutti i dati di certificatore e azienda e i dettagli e requisiti da motivare.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo: i modelli per i certificatori
Il Ministero delle Imprese del Made in Italy con il decreto del 5 giugno 2024 ha reso disponibili i nuovi modelli che il certificatore dovrà compilare per la corretta applicazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design ed ideazione estetica.
Manca ora solamente la pubblicazione delle linee guida e il complicato percorso per la certificazione dei crediti sarà giunto al termine.
Lo scorso 15 maggio il MIMIT ha pubblicato l’albo dei certificatori, gli specialisti (professionisti, imprese di consulenza private, università o enti) incaricati appunto di certificare che le attività delle imprese rientrino tra quelle che danno diritto al credito d’imposta ricerca e sviluppo.
Sempre dal 15 maggio è operativa anche la piattaforma informatica con la quale le imprese che hanno effettuato o che intendano effettuare investimenti nei campi di ReS, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica possono selezionare il certificatore prescelto e versare i diritti di segreteria.
I modelli che i certificatori devono utilizzare si compongono di due macro sezioni: la prima è dedicata alle informazioni di base sia del certificatore sia dell’impresa, mentre la seconda contiene tutti i dettagli sui progetti, sul calcolo dei costi ammissibili e sull’attestazione dei requisiti tecnici.
I documenti sono disponibili in allegato al decreto ministeriale e consultabili anche sull’apposita piattaforma informatica accedendo come certificatore
Il contenuto dei modelli per la certificazione del credito d’imposta ReS
Come indicato nei modelli messi a disposizione dal MIMIT per la certificazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design ed ideazione estetica, dopo l’inserimento dei dati generali, i certificatori in primo luogo devono dichiarare di:
- aver ricevuto l’incarico di redazione della certificazione dall’impresa;
- essere iscritto all’Albo dei certificatori;
- non versare in situazioni di conflitto di interesse.
La parte successiva, da pagina 4 a pagina 22, contiene come anticipato tutte le informazioni generali relative ai diversi ambiti interessati. Questa sezione può essere divisa in 4 parti:
- la prima, pagine 4 e 5, contiene le informazioni concernenti le capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa richiedente la certificazione o dei soggetti esterni a cui la ricerca è stata commissionata, al fine di attestarne l’adeguatezza rispetto all’attività effettuata o programmata;
- la seconda, pagine 6 e 7, prevede la descrizione del progetto o del sottoprogetto realizzato o in corso di realizzazione e delle diverse fasi inerenti allo stesso ovvero, nel caso di investimento non ancora effettuato, descrizione del progetto o sottoprogetto da iniziare;
- la terza, pagine da 8 a 12, contiene ulteriori informazioni e gli altri elementi descrittivi ritenuti utili per la completa rappresentazione della fattispecie agevolativa, in funzione delle attività di vigilanza da parte del MIMIT e per l’effettuazione dei controlli dell’Agenzia delle Entrate sulla corretta applicazione del credito d’imposta;
- la quarta, pagine da 13 a 22, specifica le motivazioni tecniche sulla base delle quali viene attestata la sussistenza dei requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota.
Il documento deve essere firmato digitalmente sia dal certificatore sia dal rappresentante legale dell’impresa richiedente.
Di seguito il decreto MIMIT del 5 giungo e l’allegato con i modelli per la certificazione del credito d’imposta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Credito d’imposta ricerca e sviluppo: i modelli per i certificatori