Bonus affitto lavoratori fuori sede: limite dei fringe benefit a 5.000 euro

Tommaso Gavi - Leggi e prassi

Il bonus affitto per i lavoratori fuori sede approvato con la Legge di Bilancio aumenta a 5.000 euro il limite di non tassabilità dei fringe benefit per i neoassunti che spostano la residenza di oltre 100 chilometri. Regole e requisiti

Bonus affitto lavoratori fuori sede: limite dei fringe benefit a 5.000 euro

Tra le novità sui fringe benefit approvate nella Legge di Bilancio 2025 ci sono quelle che riguardano il cosiddetto bonus affitto per lavoratori fuori sede.

La manovra aumenta il limite di non tassabilità per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

Il tetto massimo annuale, da considerare per i primi due anni in riferimento alle somme corrisposte o rimborsate dai datori di lavoro, è stato portato a 5.000 euro a partire dallo scorso 1° gennaio.

Bonus affitto lavoratori fuori sede: limite per i fringe benefit a 5.000 euro

Nel testo della Legge di Bilancio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stato approvato anche il “bonus affitto” per i lavoratori furori sede.

La misura prevista dai commi 386 a 389 dell’articolo 1 della legge n. 207/2024 innalza la soglia di non tassabilità delle somme riconosciute in busta paga dal datore di lavoro al lavoratore dipendente neoassunto.

Nello specifico il tetto massimo viene aumentato nel caso di lavoratori fuori sede, per i primi due anni dalla data di assunzione, per chi accetta di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

La distanza deve essere calcolata prendendo come riferimento il precedente luogo di riferimento e la nuova sede di lavoro.

La misura ha l’obiettivo di supportare i lavoratori dipendenti assunti dal 1° gennaio 2025 e che hanno un reddito fino a 35.000 euro nell’anno d’imposta precedente all’assunzione (per le assunzioni di quest’anno si deve fare riferimento al reddito conseguito nel 2024).

I soggetti in questione potranno ricevere il cosiddetto “bonus affitto” a copertura delle spese per:

  • pagamento dei canoni di locazione;
  • delle spese di manutezione dei fabbricati locati.

Sebbene l’importo non concorrerà nella determinazione del reddito da lavoro dipendente, bisognerà fare attenzione perché le somme rimborsate saranno conteggiate ai fini ISEE e per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali.

Fringe benefit 2025: conferma delle soglie del 2024

Affianco al cosiddetto “bonus affitto” per i lavoratori fuori sede c’è una generale conferma in relazione ai fringe benefit per i lavoratori dipendenti.

Per l’anno in 2024 la precedente Manovra aveva innalzato il tetto di non tassabilità, ordinariamente fissato a 258,23 euro.

Lo scorso anno il limite è stato aumentato prevedendo un doppio binario:

  • 1.000 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Le soglie sono state riconfermate per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027.

Tra i fringe benefit potranno rientrare:

  • il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti;
  • le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas;
  • le spese per l’affitto dell’abitazione principale;
  • le spese per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.

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