Nel pacchetto delle misure della Legge di Bilancio 2023, approvata in via definitiva dal Senato oggi, 29 dicembre 2022, c’è la riduzione dell’IVA per prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile. L’aliquota IVA per assorbenti e pannolini passa dal 10 al 5 per cento
Tra le misure all’interno della Legge di Bilancio 2023 c’è la riduzione dell’aliquota dal 10 per cento al 5 per cento per i prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile.
L’ufficialità per la misura che riduce l’imposta sul valore aggiunto su assorbenti e pannolini è arrivata con il via libero definitivo del Senato del 29 dicembre 2022.
Su una simile linea di intervento di riduzione di beni necessari si muove l’istituzione di un fondo per destinare risorse ai comuni per misure in favore dei redditi fino a 15.000 euro per l’acquisto dei beni di prima necessità. Si tratta di una “Carta Risparmio Spesa” da utilizzare per l’acquisto di prodotti alimentari.
IVA assorbenti e pannolini: aliquota al 5 per cento con la Legge di Bilancio 2023
Nel pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2023, approvata in via definitiva dal Senato nella mattinata di oggi, 29 dicembre 2022, c’è la riduzione dell’IVA su assorbenti e pannolini.
L’aliquota per i prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile viene ridotta dal 10 per cento al 5 per cento a partire dal 1° gennaio 2023.
L’intervento era già stato spiegato dalla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della successiva all’approvazione del testo del DDL di Bilancio 2023:
La premier aveva chiarito quanto di seguito riportato:
“L’IVA su tutti i prodotti della prima infanzia viene portata al 5 per cento.
Viene portata al 5 per cento anche l’IVA per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili.”
Sull’IVA assorbenti era già intervenuta anche la Legge di Bilancio 2022, che aveva ridotto l’aliquota dal 22 per cento al 10 per cento.
L’ulteriore riduzione, prevista dal testo originario del Documento Programmatico di Bilancio, trova conferma nella Misura approvata da entrambi i rami del parlamento.
Caro carrello, l’ulteriore misura per aiutare le famiglie
Oltre alle diverse misure sul lavoro, sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e contro il caro bollette, il Governo ha previsto un fondo di 500 milioni di euro da destinare al contrasto al cosiddetto “Caro carrello”.
Si tratta di una carta di risparmio per la spesa, da destinare ai redditi bassi fino a 15.000 euro, gestita dai comuni per l’acquisto dei beni di prima necessità.
Anche questa misura è stata spiegata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa del 22 novembre 2022:
“L’attenzione alle fasce più deboli è protagonista anche dello stanziamento di 500 milioni di euro contro il caro carrello.
Questo è stato oggetto, ho visto che anche sulla stampa si è molto dibattuto, noi avevamo ragionato della possibilità di azzerare l’IVA su pane e latte.
Dopodiché non abbiamo fatto questa scelta perché ovviamente, non potendo distinguere il reddito di chi acquistava questi beni, la misura si sarebbe spalmata anche su chi non aveva bisogno di una misura del genere.
E quindi le stesse risorse avrebbero impattato meno su chi aveva bisogno invece di un aiuto concreto.”
Le risorse messe a disposizione serviranno per abbassare i prezzi di alcuni generi alimentari che verranno individuati successivamente.
A riguardo la Presidente del Consiglio ha sottolineato quanto di seguito riportato:
“Abbiamo in mente di selezionare con decreto alcuni alimenti e utilizzare questi 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni per gli incapienti, utilizzando la rete dei comuni.
Ma abbiamo in mente su questo anche di fare un appello ai produttori e ai distributori per aiutarci in quest’opera.”
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra, con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze saranno stabiliti:
- i criteri e le modalità di individuazione dei beneficiari, tenendo conto
- dell’età dei cittadini;
- dei trattamenti pensionistici;
- di altre forme di sussidi e di trasferimenti già ricevuti dallo Stato;
- della situazione economica del nucleo familiare;
- dei redditi conseguiti;
- di eventuali ulteriori elementi per escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno;
- l’ammontare del beneficio unitario;
- le modalità e i limiti di utilizzo del fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei comuni di residenza;
- le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a piani di contenimento dei costi dei beni alimentari di prima necessità.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IVA assorbenti e pannolini: aliquota al 5 per cento con la Legge di Bilancio 2023