Sono diversi i bonus assunzione in vigore per il 2023. Da quelli prorogati dalla Legge di Bilancio, cioè gli esoneri contributivi per i datori di lavoro che assumono giovani under 36 e donne, ai nuovi incentivi come quello per chi impiega giovani NEET con meno di 30 anni. Novità in arrivo per il 2024
Per il 2023 ci sono diverse tipologie di bonus assunzione, cioè le agevolazioni per incentivare l’occupazione di lavoratori e lavoratrici.
L’ultima Legge di Bilancio ha confermato anche per quest’anno gli esoneri contributivi in vigore nel 2022, cioè gli sgravi per i datori di lavoro che assumono giovani under 36 e donne in particolari condizioni svantaggiate.
Il decreto lavoro, poi, con l’obiettivo di favorire in particolar modo l’occupazione giovanile, ha introdotto nuove misure agevolative tra cui il contributo per i datori di lavoro che assumono giovani NEET con meno di 30 anni.
Inoltre, la Decontribuzione Sud, cioè lo sgravio per i datori di lavoro del Mezzogiorno, è stata confermata fino al 31 dicembre 2023, dopo l’autorizzazione della Commissione UE.
Uno dei primi decreti legislativi di attuazione del primo modulo di riforma dell’IRPEF, poi, preannuncia importanti novità in materia per il 2024.
Bonus assunzioni 2023: a quali categorie si applicano esoneri contributivi e agevolazioni
- Bonus assunzioni 2023: l’esonero contributivo per giovani under 36
- Bonus per l’assunzione di donne, come funziona l’esonero
- Decreto lavoro: contributo per l’assunzione di giovani NEET
- Bonus assunzioni disoccupati 2023: incentivi chi prende la NASpI
- Bonus assunzioni 2023: prorogata la decontribuzione Sud
- Incentivi per l’assunzione dei beneficiari di reddito di cittadinanza e assegno di inclusione
- Le novità per il 2024 in uno dei decreti attuativi della riforma fiscale
Bonus assunzioni 2023: l’esonero contributivo per giovani under 36
Sono molti gli incentivi per i datori di lavoro sulle assunzioni effettuate nel 2023, a quelli già previsti per gli anni scorsi e prorogati dalla Legge di Bilancio si aggiungono i bonus assunzione previsti dal decreto Lavoro.
L’ultima Manovra ha rinnovato per l’anno in corso diverse misure che incentivano l’inserimento stabile nel mercato del lavoro di alcune particolari categorie di lavoratori.
La prima è il bonus assunzioni per i giovani con meno di 36 anni, che ha l’obiettivo di promuovere l’occupazione giovanile stabile.
Si tratta della proroga della misura sgravio contributivo come modificata dalla Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 10).
Per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti determinati di giovani under 36 effettuate nel corso dell’anno, infatti, ai datori di lavoro privati viene riconosciuto un esonero contributivo del 100 per cento, per un massimo di 3 anni e nel nuovo limite massimo di 8.000 euro annui (4 anni per le assunzioni in una sede o unità produttiva che si trova nelle Regioni del Mezzogiorno).
L’esonero viene, quindi, aumentato da 6.000 a 8.000 euro come richiesto in uno degli emendamenti presentati al testo della Manovra.
I datori di lavoro, nei 6 mesi precedenti e per i 9 mesi successivi all’assunzione, non devono licenziare lavoratori con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva. Inoltre, devono essere in regola con gli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi del DURC, di tutela delle condizioni di lavoro e rispettare gli altri obblighi di legge.
L’esonero non si applica ai rapporti di apprendistato né alle assunzioni in seguito ad alternanza scuola-lavoro. I giovani, oltre a rispettare il requisito d’età, non devono mai essere stati titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Dato che si tratta di un intervento che rientra nella disciplina in materia di aiuti di Stato, l’efficacia della misura è subordinata all’autorizzazione da parte della Commissione Europea, la quale è stata concessa lo scorso 19 giugno con la decisione C(2023) 4061 Final. L’INPS ha fornito tutte le istruzioni per la fruizione con la circolare n. 57 del 22 giugno 2023.
ATTENZIONE: per le assunzioni effettuate nel 2022 si applica la disciplina prevista dalla Legge di Bilancio 2021, per cui il limite massimo di importo è pari a 6.000 euro annui. L’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 si applica, invece, alle assunzioni effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro annui.
Bonus per l’assunzione di donne, come funziona l’esonero
La legge n. 197/2022 ha prorogato a tutto il 2023 anche la misura che promuove l’occupazione femminile.
Si tratta dello sgravio contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2021 in favore dei datori di lavoro privati che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate.
L’esonero spetta ai datori di lavoro privato nella misura del 100 per cento dei contributi dovuti e nel nuovo limite massimo di 8.000 euro annui (al posto dei precedenti 6.000 euro)
L’incentivo è riconosciuto per massimo 18 mesi in caso di:
- assunzione a tempo indeterminato;
- trasformazione a tempo indeterminato.
In caso di contratti a tempo determinato è riconosciuto per 12 mesi. Non si applica ai rapporti in apprendistato, ai contratti di lavoro domestico e al lavoro intermittente.
Il bonus assunzione si applica nei confronti di donne lavoratrici “svantaggiate”, individuate dalla disciplina prevista per l’esonero contributivo stabilito dalla Legge Fornero, n. 92/2012, cioè:
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere;
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni e senza limiti di residenza;
- di almeno 50 anni e disoccupate da più di un anno.
Le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale rispetto alla media dell’ultimo anno. I datori di lavoro, inoltre, non possono beneficiare del bonus se l’assunzione è imposta da un obbligo di legge oppure se viola un diritto di precedenza di altri lavoratori o lavoratrici. Devono, poi, essere in regola con gli obblighi di contribuzione ai sensi del DURC e gli altri obblighi di legge in materia di lavoro.
Anche in questo caso, trattandosi di una misura soggetta alla disciplina sugli aiuti di Stato, l’efficacia della misura è subordinata all’autorizzazione da parte della Commissione Europea, concessa con la decisione C(2023) 4061 Final. L’INPS ha fornito tutte le istruzioni per la fruizione del bonus con la circolare n. 58 del 23 giugno 2023.
ATTENZIONE: per le assunzioni effettuate nel 2022 si applica la disciplina prevista dalla Legge di Bilancio 2021, per cui il limite massimo di importo è pari a 6.000 euro annui. L’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 si applica, invece, alle assunzioni effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro annui.
Decreto lavoro: contributo per l’assunzione di giovani NEET
Tra le molte novità introdotte dal decreto lavoro c’è anche un nuovo incentivo per favorire l’occupazione giovanile.
Si tratta del bonus per i datori di lavoro che assumono giovani NEET under 30 dal 1° giugno al 31 dicembre 2023.
Prima di entrare nello specifico della misura è bene chiarire che con il termine NEET si indicano ragazzi e ragazze inattivi, cioè che non lavorano, non studiano e non sono coinvolti in percorsi di formazione.
L’agevolazione prevede un incentivo per i datori di lavoro pari al 60 per cento della retribuzione lorda a fini previdenziali per un anno. Si applica alle assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e con contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere. Non si applica, invece, ai rapporti di lavoro domestico.
Per beneficiare dell’agevolazione, al momento dell’assunzione i giovani devono essere in possesso di specifici requisiti:
- avere meno di 30 anni d’età;
- essere NEET, cioè persone che non lavorano né sono inserite in corsi di studio o di formazione;
- essere registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.
L’incentivo sarà cumulabile con l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per l’assunzione di giovani under 36 previsto dalla Legge di Bilancio 2023. In questo caso verrà riconosciuto nella misura del 20 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile per ogni lavoratore NEET assunto.
Per poterne fruire i datori di lavoro devono inviare un’apposita domanda all’INPS. Le richieste si possono inviare dal 31 luglio utilizzando il modulo online NEET23 disponibile sul portale. Le richieste saranno accolte in base all’ordine cronologico di presentazione fino all’esaurimento dei fondi. L’Istituto ha fornito tutti i dettagli e le istruzioni operative nella circolare n. 68/2023.
Con il messaggio n. 2923 del 9 agosto, inoltre, l’INPS ha chiarito come il bonus sia pienamente cumulabile (si riceve quindi nella misura piena del 60 per cento) con il taglio del cuneo fiscale.
Bonus assunzioni disoccupati 2023: incentivi chi prende la NASpI
Tra le misure in vigore anche per il 2023 c’è n’è una che non rappresenta una novità. Si tratta del bonus per l’assunzione dei lavoratori disoccupati.
L’incentivo, previsto dall’articolo 2 comma 10-bis della legge n. 92/2012, riguarda i lavoratori e le lavoratrici che percepiscono l’indennità NASpI.
I datori di lavoro (comprese le cooperative e le agenzie di somministrazione) che assumono lavoratori disoccupati, senza vincoli di età, a tempo pieno e indeterminato (anche con trasformazione da tempo determinato) hanno diritto ad un contributo mensile pari al 20 per cento dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore, riconosciuto per ciascuna mensilità della retribuzione concessa al lavoratore, per un periodo massimo di due anni.
La misura dell’incentivo è stata rideterminata dall’articolo 24 del Dlgs n. 150/2015, che è intervenuto sulla precedente disposizione.
L’importo spettante non può superare la retribuzione del lavoratore stesso. Il contributo, inoltre, non eccedere l’indennità NASpI percepita dal lavoratore. L’agevolazione non spetta per nei casi individuai dalla normativa, cioè per quei lavoratori:
“che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa che assume, ovvero risulta con quest’ultima in rapporto di collegamento o controllo.”
Bonus assunzione 2023: prorogata la decontribuzione Sud
La Commissione Europea, inoltre, a fine 2022 ha concesso l’autorizzazione per una nuova proroga di Decontribuzione Sud, l’incentivo dedicato ai datori di lavoro delle Regioni del Mezzogiorno.
La misura è stata estesa a tutto il 2023, ora l’obiettivo del Governo, come dichiarato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è quello di renderla strutturale per garantire la stabilità dei livelli occupazionali.
Si tratta dell’esonero contributivo del 30 per cento concesso per tutti i rapporti di lavoro dipendente ad esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.
Possono beneficiarne i datori di lavoro privati con sede operativa in una delle Regioni del Sud, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
La Decontribuzione Sud è compatibile con altre forme di sgravio nei limiti della contributi dovuti e purché non ci siano divieti di cumulo previsti da altre disposizioni. Tutte le istruzioni sono state fornite dall’INPS nel messaggio n. 4593/2022.
Incentivi per l’assunzione dei beneficiari di reddito di cittadinanza e assegno di inclusione
La Legge di Bilancio 2023 prevede anche un incentivo per favorire l’occupazione dei percettori del reddito di cittadinanza, prima della sua abolizione a partire dal 2024.
Il bonus è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati che nel corso dell’anno assumono i beneficiari del sussidio economico a tempo indeterminato oppure con trasformazione da contratto determinato.
Lo sgravio del 100 per cento sui contributi dovuti dal datore di lavoro è concesso per 12 mesi nel limite massimo di 8.000 euro annui. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico.
Questa misura è alternativa a quella prevista dall’articolo 8 del DL n. 4/2019, cioè l’esonero contributivo nel limite:
“dell’importo mensile del RdC percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione, per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario stesso e, comunque, per un importo non superiore a 780 euro mensili e per un periodo non inferiore a 5 mensilità.”
Anche questa misura è soggetta all’autorizzazione da parte della Commissione Europea, la quale è arrivata il 31 ottobre con la decisione C(2023) 7480 final, che ha dato il via libera alla fruizione. Si attendono ora le relative istruzioni INPS.
Il decreto lavoro che ha introdotto la disciplina del nuovo assegno di inclusione, la misura che sostituirà il reddito di cittadinanza, prevede (articolo 10) anche un bonus per l’assunzione dei beneficiari.
Si tratta di un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, concesso per la sottoscrizione di un contratto di lavoro:
- subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale, di apprendistato o di trasformazione da tempo determinato;
- subordinato a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale.
Lo sgravio spetta ai datori di lavoro per massimo un anno e nel limite di 8.000 euro, riparametrato e applicato su base mensile.
In caso di assunzioni con contratto a tempo determinato o stagionale, invece, i datori di lavoro saranno esentati dal versare il 50 per cento dei contributi, sempre per un anno (comunque non oltre la durata del rapporto), nel limite di 4.000 euro.
Inoltre, le agenzie per il lavoro, per ogni persona assunta in seguito all’attività di mediazione effettuata tramite l’apposita piattaforma digitale per la presa in carico e la ricerca attiva (SIISL) potranno beneficiare di contributi, pari al 30 per cento dell’incentivo massimo annuo.
Agevolazioni, poi, anche per i beneficiari dell’assegno di inclusione che avviano un’attività lavorativa autonoma, di impresa individuale o una società cooperativa entro il primo anno di fruizione del beneficio. Questi riceveranno in un’unica soluzione, un beneficio aggiuntivo pari a sei mensilità dell’assegno, nei limiti di 500 euro mensili.
Il Ministero del Lavoro, il 12 settembre 2023 ha messo a disposizione la guida a tutti gli incentivi all’assunzione con l’obiettivo di fornire ai datori di lavoro un utile strumento di consultazione delle misure attualmente accessibili per l’assunzione di lavoratori.
Nel documento sono riassunti: destinatari, modalità di richiesta, scadenze, tipologia di agevolazione prevista e cumulabilità con altri bonus.
Le novità per il 2024 in uno dei decreti attuativi della riforma fiscale
Le prime novità sui bonus assunzione per il 2024 sono arrivate il 16 ottobre, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di Legge di Bilancio, un decreto fiscale di accompagnato e i primi due decreti attuativi della riforma fiscale.
Le novità sono contenute proprio in uno di questi ultimi, come annunciato anche dalla Premier Meloni nella conferenza stampa di presentazione.
Si tratta di un incentivo, una super deduzione al 120 e al 130 per cento, per le imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato nel 2024.
Nel 2024 questo sostituirà i bonus per l’assunzione di giovani under 36 e donne, entrambi in scadenza il 31 dicembre.
Le agevolazioni saranno realizzate attraverso una maggiorazione del costo del lavoro dei nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito. Gli incentivi, dunque, andrebbero a premiare i datori di lavoro che aumentano il numero di dipendenti a tempo indeterminato, ancora di più se appartenenti alle categorie più fragili.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus assunzioni 2023: a quali categorie si applicano esoneri contributivi e agevolazioni