Superbonus: a chi saranno indirizzate le lettere delle Entrate

Tommaso Gavi - Irpef

Chi saranno i destinatari delle lettere dell'Agenzia delle Entrate sul superbonus, nel caso di mancata dichiarazione catastale? I chiarimenti sui criteri di invio delle PEC e delle raccomandate sono stati forniti nell'interrogazione in Commissione Finanze della Camera

Superbonus: a chi saranno indirizzate le lettere delle Entrate

Sono in partenza le prime lettere dell’Agenzia delle Entrate, indirizzate ai contribuenti che hanno beneficiato del superbonus e non hanno inviato la dichiarazione catastale.

Come stabilito dal provvedimento dello scorso 7 febbraio, le PEC e le raccomandate hanno lo scopo di invitare i soggetti a mettersi in regola o a fornire elementi per documentare la propria posizione e l’assenza di obbligo di trasmissione della dichiarazione.

L’invio delle lettere non sarà generalizzato: in una prima fase interesserà gli intestatari degli immobili privi di rendita catastale o con valori catastali modesti rispetto ai costi sostenuti per effettuare gli interventi edilizi.

A chiarirlo è stata la sottosegretaria di Stato per l’Economia e le Finanze, Lucia Albano, intervenuta nel corso dell’interrogazione a risposta immediata che si è tenuta il 12 febbraio presso la Commissione Finanze della Camera.

Superbonus: a chi saranno indirizzate le lettere delle Entrate

Ogni volta che vengono eseguiti lavori sugli immobili, gli intestatari hanno l’obbligo di verificare se gli interventi abbiano determinato modifiche alla consistenza o un impatto sull’attribuzione della categoria e della classe dell’immobile stesso.

In tali casi, infatti, sono previste conseguenze sulla rendita catastale. In questi casi i contribuenti sono chiamati a presentare una dichiarazione catastale di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, del decreto del Ministro delle finanze del 19 aprile 1994, n. 701.

Per tale dichiarazione, che segue la verifica attraverso il supporto di un professionista abilitato alle operazioni in catasto, deve essere effettuata attraverso la procedura Docfa, di aggiornamento degli archivi catastali sulla base dei commi 1 e 2 dell’art. 1 del DM 701/1997.

Nel caso degli interventi del superbonus, la Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’intensificazione dei controlli nei casi in cui siano stati realizzati interventi che rientrano nella maxi detrazione prevista dal decreto Rilancio senza la trasmissione della dichiarazione catastale.

In attuazione dell’articolo 1, commi 86 e 87, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il provvedimento dello scorso 7 febbraio, che stabilisce le modalità di invio delle comunicazioni delle Entrate ai contribuenti.

Con quali criteri saranno inviate le lettere dell’Amministrazione finanziaria, tramite PEC o raccomandata?

Il quesito è stato posto nel corso delle interrogazioni a risposta immediata che si sono svolte il 12 febbraio presso la Commissione finanze della Camera.

A fornire chiarimenti a riguardo è stata la sottosegretaria di Stato per l’Economia e le Finanze, Lucia Albano, la quale ha chiarito quanto segue:

“l’Agenzia delle entrate, al fine di garantire efficienza al processo di comunicazione di posizioni potenzialmente meritevoli di denuncia di variazione catastale, contenendo al massimo l’impatto sui contribuenti, ha previsto che l’invio delle lettere di compliance riguarderà, in una prima fase, gli intestatari catastali di immobili oggetto degli interventi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, che risultano all’attualità iscritti in Catasto privi di rendita catastale o con valori catastali di modesta entità rispetto ai costi sostenuti per effettuare gli interventi edilizi in argomento.”

In prima battuta riceveranno le lettere i contribuenti il cui immobile oggetto di interventi del superbonus:

  • risulti privo di rendita catastale;
  • abbia un valore catastale modesto rispetto ai costi sostenuti per gli interventi realizzati.

La motivazione è legata al fatto che in entrambe le situazioni è ragionevole ipotizzare che l’esecuzione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio aver inciso in modo netto sulla determinazione della categoria e della classe dell’immobile, richiedendo quindi l’adempimento della dichiarazione catastale.

Superbonus: come rispondere alle lettere dell’Agenzia delle Entrate

Nel corso dell’interrogazione a risposta immediata presso la Commissione Finanze della Camera è stato spiegato chi saranno i primi destinatari delle lettere dell’Agenzia delle Entrate per i contribuenti che hanno realizzato interventi del superbonus.

Non è escluso che possano successivamente essere individuati nuovi destinatari per accertare che siano stati rispettati gli obblighi relativi all’adeguamento delle informazioni catastali.

In linea generale devono provvedere a mettersi in regola quanti abbiano realizzato un incremento di oltre il 15 per cento della rendita catastale dell’immobile, oppure abbiano svolto interventi di demolizione e ricostruzione dell’edificio con aumento della superficie dello stesso.

Per regolarizzare la situazione i contribuenti dovranno:

  • trasmettere la dichiarazione catastale;
  • provvedere al pagamento delle imposte dovute, in misura ridotta attraverso lo strumento del ravvedimento operoso;
  • pagare gli interessi, calcolati sulla base dei giorni di ritardo nell’adempimento.

In alternativa alla regolarizzazione il contribuente ha comunque la possibilità di dimostrare che l’obbligo di aggiornamento dei dati catastali non sussiste, fornendo elementi a riprova della posizione.

In altre parole il soggetto potrà “dimostrare” che l’invio della dichiarazione catastale non è dovuto, fornendo la documentazione del caso.

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